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17.9.12

Troppologie

Sparse per il pc ho foto che non ricordo di aver salvato.
E ho mal di testa.

Mi sono laureato in troppologia con una tesi sul bue che dà del cornuto ad Asimov.
Mai discussa però, non si discute con me.

È che il troppo si accumula, pesa sulle idee come foglie secche in una grondaia, e ciò che è nato per accogliere rischia di piegarsi a causa della sua stessa natura contenitrice. Troppe cose.
E ho mal di testa.

Cioè per dire, ieri 16 settembre 2012 a Padova.

No, lì in basso a destra dico, di fianco alla nutria col sombrero e il sigaro.

Dovrei dire, scrivere, qualcosa di serio, qualcosa che leggi e pensi beh, è un coglione però sa scrivere. È il DFW italiano. È il Federico Moccia italiano. Mal di testa.

Rodari non ha mai scritto una filastrocca sul mal di testa, non credo almeno.
L'emicrania ce l'ha il gatto, ce l'ha il topo, ce l'ha il matto.
Ogni scimmia di Eritrea ha una bella cefalea,
pure il re della foresta soffre di un gran mal di testa.
Dal dottore van di fretta si fan fare la ricetta.
Una morbida coniglia si è già presa una pastiglia,
solo dopo quattro dì han scoperto che è LSD,
ma è una dose da elefanti, e ha ammazzato tutti quanti.
 (G.Rodari)

Comunque l'idea è quella di rifare le poesie classiche in stile death metal. Cioè, si mantengono i testi come sono e si inseriscono in una canzone rock duro duro.
Per esempio, la pioggia nel pineto sarebbe così:
Taci. Su le soglie
del bosco non odo
parole che dici
umane; ma odo
parole più nuove
che parlano gocciole e foglie
lontane.
Ascolta. Piove
dalle nuvole sparse.
Piove su le tamerici
salmastre ed arse,
piove sui pini etc etc etc

Lo so, solo il testo non è che renda molto l'idea, cioè il senso è quello di metterlo in musica ma mica si sente la musica sul blog. Vabbé, devo lavorarci.
(Questa è una parte surreale di questo post, no, lo dico per quelli che stanno pensando coglione)
Ecco, basta, fine.
Che da qualche parte bisogna pur finire.