8.7.11

A mille ce n'è... (post che avrei dovuto scrivere il 30.06.2011)


Ritorna il corso di sceneggiatura.
Lezione 28. Praticamente in dirittura d'arrivo.

Si parla di furti. Di derivazioni, ispirazioni, citazioni, plagi, ricalchi, copie.
Si risale controcorrente il fiume delle idee, tra gorghi di storie, mulinelli di racconti, rivoli di leggende.

Si risale. Dal fumetto alla tv, dalla tv al cinema, ai romanzi, le epopee, i miti, le leggende, le fiabe.
E proprio di fiabe si parla; di idee primordiali, scintille sfavillanti a nutrire il grande fuoco dell'immaginazione.
E in quel falò si consuma l'interezza delle storie. Bruciano amalgamandosi, fondendosi, sovrapponendosi... fino ad annichilirsi nel fumo della memoria. Cenere. Nient'altro rimane dopo l'estasi della creazione.

Idee da abbandonare al vento, leggere, per essere colte da qualche altra mente.
Ma sotto quella cenere riposa il rosso cuore di quell'accadimento. Tra le braci inerti uno spicciolo rovente di quell'opera. L'origine.

E tra le origini la fiaba.

Il compito?
Scegliete una fiaba, provate a destrutturarla, riducetela all'osso, a quella struttura poco affascinante ma ricca di variabili.
Poi cominciate ad associare a quella struttura ambiente e storia diversa.
Non dimenticate gli echi che la fiaba vi ha lasciato, cercando di renderla irriconoscibile al primo sguardo...

Jack e la pianta di fagiolo. Vedremo cosa salterà fuori.

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