4.7.11

Agenzia Alfa 23 - Parte II - ovvero Aspettando Robot

Dopo il no-comment sulla prima storia di quest'albo, passiamo al comment sulla seconda.

"Gli invasoriSoggetto e sceneggiatura: Stefano Vietti
Disegni: Francesco Rizzato e Mariano De Biase

Gli studi del professor Munroe potrebbero risolvere definitivamente il problema dell'approviggionamento di energia sulla Terra e qualcuno di molto potente è interessato a finanziare e controllare il suo progetto. La sperimentazione del suo nuclearizzatore orbitale viene seguita da Link, incaricato di proteggere lo scienziato. Una volta in orbita, qualcosa non funziona come dovrebbe e sull'intera vicenda si allunga l'ombra di Mr Alfa..."


e fin qui tutto facile, dato che ho fatto copia incolla dal sito della Sergio Bonelli Editore.

Per il resto che si può dire?
Stefano Vietti è uno che di Nathan Never ne ha scritti parecchi, l'ha preso per manina intorno al numero 100 e ha saputo cogliere tutte le possibilità, non solo del personaggio, ma dell'intero universo che "la banda dei sardi" aveva creato.
Vietti poi è uno di quelli che ha scritto Hammer. E questa è una cosa che dalle parti mie fa curriculum!

Comunque in questa storia Nathan appare solo un attimo per far capire di chi stiamo parlando, perché il protagonista è ancora Link! Di nuovo Link! Nella serie regolare Link, negli Agenzia Alfa Link, in Universo Alfa Link, negli albetti di Klonz vediamo sullo sfondo di una vignetta un tormentato Link che si cruccia del suo essere inumano rammaricandosi del fatto che si stia crucciando e chiedendosi come sia possibile essendo lui stesso per sua stessa ammissione una fredda macchina calcolatrice incapace di provare sentimenti finanche umani, se non animali.

La verità è che pur trovandolo un personaggio azzeccato, Link mi sta sul cazzo. Da sempre!
Ma va bene così, non è sicuramente la sua presenza che rischia di rovinarmi una storia buona, anche se, e lo ripeto, riesce a trasmettermi quell'antipatia che solo un robot così evoluto può emanare.
Questo "Gli Invasori" si incastra all'interno della lunga, lunga, lunga sottotrama preparatoria di un qualche evento robotico che sconvolgerà nuovamente il mondo Alfa.
Così, dopo il custode, la cittadella, Ultima e via discorrendo, ritorniamo sul rapporto di Link con i suoi simili, le emozioni, l'evoluzione della specie robotica, il chip Brionvega (vabbè, Neurovega...).
Vietti pesca nel passato, nel presente e addirittura nel futuro (il Link oscuro di Generazione Futura) e lo fa con classe. Tutta l'atmosfera cerca di ispirarsi alle inquietudini di Alien, la cupezza dei retini fa la propria parte, i tecnomorfi ci mettono del loro, quel senso di claustrofobia si percepisce su più livelli: l'astronave, il sub-spazio, la rete silenziosa dei piani di Mr Alfa, ogni volta che si risale ci si trova comunque costretti in uno spazio angusto da cui si ha la necessità di fuggire.

I tormenti di Link si fanno nuovamente vivi, il suo rapporto con quel che sarà dell'evoluzione robotica rimane sempre ambiguo, ma la sensazione è sempre quella che lui ci sarà. E come potrebbe essere altrimenti.

Riassumendo: nel complesso un Agenzia Alfa godibile (anche se qualche storia più divertente e meno cupa ci starebbe ogni tanto!), interessante il legame stretto tra le due storie, anche se la seconda è sicuramente di altra caratura.
Continuity ormai strabordante che tocca tutti gli albi collaterali della serie, forse per un non aficionado la faccenda rischia di diventare un po' troppo complessa, rimanendo comunque che la storia risulta godibile anche di per sè.

Vabbè. Restiamo nell'attesa di sapere dove si finirà con tutti 'sti automi. Attendiamo.

Aspettando Robot.

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