7.7.11

1,616 252 × 10 ** -35


La più piccola distanza oltre la quale il concetto di dimensione perde ogni significato fisico.
In teoria naturalmente.

E' la distanza che c'è tra me e quel che sono.
La linea impalpabile lungo cui fuggono le intenzioni. E' il niente.
Il niente che separa l'essere dall'illusione di essere: come un taglio tracciato sulla pelle a lama rovesciata.
Effimero.

E su quella linea muovo i miei passi incerti. Come un funambolo sul filo teso dell'irrealizzazione.

E non cado.
Lambisco l'orizzonte degli eventi e alterno me a me stesso; sciocca danza della discontinuità.

Nell'assurdità di quella distanza innaturale smarrisco l'ultimo pensiero.

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