31.7.13

Appocalisse


Un tempo credevo che la civiltà così come la conosciamo sarebbe finita il giorno in cui non si fosse stati più in grado di trovare nomi di app che contenessero dei giochi di parole con APP.
Giuro!

Che tipo pubblichi il tutorial su come fare i vari cocktail e lo chiami APPeritivo.
Oppure il programmino che tramite una rete di social network ti suggerisce argomenti quando la conversazione langue, APProposito lo chiamerei.
O magari APPeso, che tramite l'accelerometro trasforma il tuo iPhone in una bilancia stadera di quelle usate dai venditori ambulanti di angurie.

Insomma, ce ne sarebbero, ma ce ne sono sempre meno. Un giorno verranno utilizzate tutte le combinazioni, e allora il mondo finirà. Io penso così.

APPestate è bello. Ma chi lo userà mai?
Le crasi sono traditrici, a volte.

SevenApp è un'applicazione che punta all'effetto nostalgia. Ti mostra tutte le cose di quand'eravamo giovani. Il succo Billy, il Soldino, lo Sprint, il delfino Zum e il Winner Taco. A cosa serve? Solo a occupare il nome.
C'è gente che vuole che il mondo finisca.

C'è un computer ancora più potente di quello che usano per calcolare i numeri primi, è acceso 24 ore su 24 per risalire a tutti i giochi di parole possibili con APP. É un po' il conto alla rovescia verso lo sterminio dell'umanità.
Non sarebbe nemmeno necessario. Eppure ci perdiamo in 'ste cose.

Credo che ora mi fermerò.

Che il Billy era buono però, quello me lo ricordo anch'io.

30.7.13

Immane contropiede


Avete mai riflettuto sul fatto che 'dare una mano di bianco' può significare (oltre agli ovvi riferimenti sessuali che non siamo ancora riusciti a estirpare da questo blog), 'consegnare la parte terminale dell'arto superiore di un umano di carnagione chiara'?

Io ci penso spesso. Fa paura.

(tra l'altro apre nuovi significati della frase 'chiedere la mano')

Lo scrivo così, per non stare con le mani in mano. Mani in mano.
Mani, plurale, più di una. Mano, singolare, una. Per stare con le mani in mano servono almento tre mani.
Per questo ci si dà una mano, cioè, occorrerebbe che qualcuno ci desse una mano anche per non far niente.
È strano.

Giuro che volevo fare un post su un'altra cosa, doveva intitolarsi 'AppEstate'. Magari lo faccio domani, ora finisco qui.
Tipo, quando si dice 'a portata di mano' non sarebbe più corretto significasse quanto una mano riesce a portare? Che poi, se una cosa non è a portata di mano non è che basta 'allungare le mani'? Che se uno ha le mani lunghe poi si sa che alla roba in qualche modo riesce ad arrivarci. (anche se è fuori mano). Però i guanti non gli andranno più bene.
Le mani in pasta sono nella pasta o fatte di pasta? E uno che le fa, bisogna che ci 'faccia la mano'? (le mani in faccia son altra cosa...). Che tra l'altro, se sono in pasta magari sono anche buone. In buone mani, infatti. Mi sono mangiato le mani. Mani di pastafrolla.
Crude? No, c'ho messo la mano sul fuoco...

Per dire, la 'prima mano' è la destra o la sinistra? La seconda mano? Forse dipende da che parte la guardi.

Ma 'venire alle mani' non ha niente di sessuale vero? E una volta che son venute, sono mani giunte?

Non è assurdo che per fare man bassa occorra alzare le mani? (beh, alzi la mano che non vorrebbe vincere a mani basse? Hai vinto? Ho battuto le mani. Beh, quelle sono così scarse che le battono tutti...)

Ho le mani bucate.
Oh, Gesù!
Sì, sono io.

Ma se si mette mano alle armi poi diventano autonome e sparano da sole? Già, in effetti devi stare attento a dove metti le mani. Ho messo una mano sul cuore e una sulla coscienza, va bene? Avrei preferito mettessi mano al portafoglio...

E niente, a mano a mano che proseguo non capisco perché non ho fatto il post che avevo in mente. Che qui dovrei prendere il coraggio a due mani e lavarmene le mani, che se la cosa mi scappasse di mano poi dovrei rimettere mano al post e ci sarebbe da mettersi le mani nei capelli.

E con un colpo di mano finisco.







26.7.13

Non c'è due senza tremors



[AVVISO: questo post mi è uscito fuori inutilmente e irragionevolmente lungo. Fatevi un favore, utilizzate meglio questo tempo. Drogatevi.]

Con buona pace di Marc Augé, mi sento sopraffatto dai nonluoghi. Cioè, penso proprio che abbiano ragione loro. (che poi, dire che un luogo è un nonluogo è come dire che l'omosessualità è innaturale, IMHO).

Ecco, la frase sopra non c'entra niente col resto, ma erano anni che avrei voluto dirla e finalmente blogger me ne ha dato l'occasione (tra l'altro completamente a gratis).

Giravo in libreria, ieri. Io non leggo molto. Non me ne sto vantando, eh. Potrei vantarmene, lo fanno in tanti. Io non me ne vanto. Sono un modesto. Un modesto lettore.
Una volta sì, una volta c'era solo quello. Adesso non leggo molto, è colpa mia, ma vabbé, anche questo è un altro discorso.
Giravo in libreria. Nelle librerie di oggi, che quelle dei miei tempi erano ben diverse, per dire, non c'è la sezione fantascienza. Giuro. C'è solo il cartello con scritto Fantasy. E sotto Bradbury, Dick, Asimov, Brown, Simak... in mezzo alla merd al fantasy vero, dico. E lì stavano partendo le prime bestemmie... La spada magica di Pteuron, Il nano rotante delle paludi gaeliche, Il trogolo di spanne... quelle robe lì... come dite voi giovani? la merd il fantasy.
E poi i vampiri. Che se non hai scritto un libro di vampiri non sei nessuno.
Anzi, non eri nessuno, l'anno scorso.
Vabbé, non volevo parlare nemmeno di questo. (bestemmie)

Ah, quest'anno per essere qualcuno devi aver scritto un libro con un'alta percentuale di sessuomania.
Che sono quei libri che hanno lo stesso rapporto orbitale-elettrone e se li apri a caso hai tipo  il 90% di probabilità di trovare la parola 'cazzo' o comunque una diversa modalità d'uso dello stesso.
S'intitolano tutti 'io ti guardo', 'io ti sento', 'io ti sottometto', 'tu mi sottometti', 'legami', 'slegami', 'no così mi fai male', 'cretino mi hai legato al paraurti dell'autobus'.
Non mi metto nemmeno a discuterne. Volete leggerli? Leggeteli... Ma sappiate che non scoperete di più, o così. Ma forse è proprio quel che si vuole. Che lo facciano gli altri il lavoro sporco. (bestemmie)

Comunque, ero lì in questa libreria e mi capita di fronte questo




"Romantico come un giorno, ironico come Fabio Volo".
Lo so, lo so che siete tutti lì a chiedervi 'ma che cazzo significa ironico come Fabio Volo'?
E non lo so. Però posso spiegarvi cosa vuol dire 'romantico come un giorno'.
Prima però vi racconto di cosa parla 'Buongiorno amore'. Prendo dal sito dell'editore, così non sbaglio:
"Capelli rossi e occhi verdi, Agnese studia tanto, è testarda e in testa ha un sogno: diventare medico. Ricco e affascinante, Lorenzo è cresciuto in mezzo ai lussi e alle comodità, la fotografia e il cinema sono le sue passioni. ...Agnese e Lorenzo attraversano tra incontri e scontri tutte le stagioni della vita, amandosi e allontanandosi, fino al giorno in cui finalmente il destino deciderà di aiutarli..."

Bello eh?

Comunque, Un giorno è un altro libro.
Romantico come Un giorno.
Lo so che non si capiva. Ma quando si cerca la sintesi non sempre si riesce a farsi capire.
Tipo.

Non è così facile.

Comunque, Un giorno è un libro di Nicholls David che parla di "due ragazzi che si incontrano nel momento più bello della loro vita, quando tutto sembra possibile. Ma si dicono addio, e le loro strade si dividono.
Per venti anni si inseguiranno, tenendosi in contatto, raccontandosi tutto, pensando all'altro con nostalgia e desiderio. Senza poter mai dire se è vero amore."
Ah, "lui è alto, scuro di carnagione, bello, ricco. Lei ha i capelli rossi, fa di tutto per vestirsi male, adora le questioni di principio e i grandi ideali."
Cioè, in pratica sulla fascetta c'è scritto il libro da cui ha copiato.

Però non volevo parlare nemmeno di questo.
Insomma, vado in questi nonluoghi e finisco al supermercato.
Adoro la gente del supermercato.
Cerco dei gelati, non il Winner Taco che non esiste più (bestemmie), e nel banco frigo trovo questo


'Microondabili'. MICROONDABILI??? (BESTEMMIE).

Che l'inglese è una lingua figa, si sa. Basta mettere alla fine di una parola ness, less, lity e tutto diventa più chiaro, pratico, handable...
Ma l'italiano no (bestemmie), l'italiano non deve essere rapido, se Dante fosse stato rapido avremmo forse la Divina Commedia ora? Un concetto va spiegato, non si può liquidare con una parola, non è italiano. Li vedete i vecchi seduti la sera davanti all'uscio di casa sulle sedie impagliate? e a capannello di fronte ai lavori stradali? Ecco, se quei discorsi da vecchi che han da dirsi potessero sintetizzarsi in una sola parola come pensate che vivrebbero? Di merda, ve lo dico io. I vecchi inglesi dicono 'microwaveble' e poi si guardano negli occhi gonfi di umor vitreo e annegano nei silenzi. E si ammazzano tra di loro. I vecchi inglesi. Esiste addirittura una parola che indica gli omicidi-suicidi compiuti da vecchi dopo il settantesimo anno di età a causa della frustrazione derivante dal non aver niente da dirsi. Un'unica parola.

E noi qui, in Italia, abbiamo microondabili. (bestemmie).
Che ad averlo saputo prima stavo a casa. Manco ci andavo al supermercato.
Microondabili. E poi? Barbequabili? Woccabili? Pentolapressionabili?
Che bitterness!
(bestemmie)


24.7.13

La mia parte trollerante



Che a volte ci viene naturale usare delle locuzioni senza però sapere da dove effettivamente provengono.
Insomma, ci sono sequenze di modi di dire che tendiamo a usare in automatico nel parlare quotidiano e che nascondono storie e curiosità spesso avvincenti, ma che non tutti conoscono.

*

Adesso ve ne dico due o tre a caso, poi se qualcuno vuole saperne altre basta che chieda che magari si fa un altro post.

Passare la notte in bianco
















Questa espressione ha origini che si perdono nel tardo medioevo. Fino al 1400 infatti le pareti esterne delle case più povere venivano dipinte con una soluzione di calce e ossido di ferro. Dato però che, se non ancora asciutto, l'ossido tendeva ad annerirsi quando illuminato direttamente dalla luce del sole, le operazioni di pittura venivano compiute a partire dal tramonto e proseguivano anche per tutta la notte, in modo da far trovare alla mattina successiva le case imbiancate e asciutte. Queste notti passate ad imbiancare venivano appunto chiamate notti in bianco.

Il gioco non vale la candela


















Nel 1800 a Parigi il gioco dei dadi fu vietato all'interno dei locali pubblici. Si usava quindi improvvisare delle partite agli angoli delle strade su appositi baracchini. Data la poca dinamicità del gioco però, durante i rigidi inverni parigini i giocatori e anche gli astanti rischiavano di ammalarsi a causa del freddo, e il raffreddore procurava loro le cosidette candele al naso. Quando era troppo freddo per giocare si diceva appunto che il gioco non valeva la candela (al naso).
 
Cadere a fagiolo















Fagiolino è una maschera tipica bolognese del 1800 che deriva dal teatro dei burattini. Nelle varie rappresentazioni in cui era coinvolta, succedeva sempre che si trovasse nelle situazioni più strane, in qualche modo però diventava sempre l'elemento risolutore della vicenda. Da questo nacque quindi l'espressione 'accade a Fagiolino' che nel tempo poi si è trasformata in cadere a fagiolo e che indica quindi un elemento che arriva nel momento giusto per risolvere una situazione.

Fare le scarpe










Questo modo di dire nasce nell'Italia del sud del 1600.
La maggior parte della popolazione infatti, date le condizioni economiche e anche quelle climatiche, non possedeva nessun paio di scarpe. Si camminava tutti scalzi.
Per tradizione però, i defunti venivano sepolti con addosso le scarpe, questo perché si pensava che il giorno della ressurezione dei corpi sarebbe stata una mancanza di rispetto presentarsi di fronte a Dio scalzi. Ecco perché, esistevano dei calcolai specializzati nel fare le scarpe ai morti. La frase, dato che le scarpe venivano fatte a coloro che erano ormai inermi, senza possibilità di reagire in alcun modo, assunse quindi il significato di togliere qualcuno dal proprio posto.




* In realtà, casomai non si fosse capito, queste non solo le vere etimologie. Quelle se volete ve le dico anche, le so. Ma il punto è un altro: internet contiene troppe soluzioni corrette, è arrivato il momento di imbastardirlo con qualche stronzata. Cioè, non è possibile che sia così facile trovare la cura per il cancro, il metodo per sciogliere le scie chimiche, come usare una cipolla per catturare i virus... Sì, lo so, i giornali queste cose non le dicono, i telegiornali non vi mostreranno questa cosa, i governi hanno censurato le informazioni. ma internet no, internet sa tutto.
Credo sia arrivato il momento di iniziare a complicare le cose, di immettere in rete informazioni che non sono proprio veritiere, anche se lo sembrano. E niente, adesso dobbiamo solo aspettare che Google faccia la sua parte e la gente passi di qui.
Distruggere l'internet dal di dentro, questa è da oggi la mia missione.

È che il mondo deve finire.

22.7.13

Dato per assunto


Il punto è che l'avevo già fatto qui e qui e qui e anche qui (e tra l'altro con 'sta mania che ho di mettere etichette a caz caso mica è stato così lineare recuperarli tutti), e di mettermi a rifare le cose che ho già fatto non ne ho mai troppa voglia. Pare sempre di imbrogliarmi, di non essere perfettamente onesto coi motivi per cui questo blog continua a essere scritto.

Ma vabbé.

E' che oggi per tutto un giro di pensieri sono arrivato all'Assunzione di Maria. (ora non preoccupatevi, non inizierò a fare tutte le battutine a doppio senso su Maria assunta a progetto, e c'ha il contratto nazionale con le apparizioni pagate, e l'hanno assunta perché ha avuto un figlio dal boss e trovare lavoro è proprio un miracolo. Non le farò perché le ho appena fatte tutte già...)

Comunque sappiate che c'è un dogma del 1950 (millenovecentocinquanta) che dice che Maria a un certo punto è salita al cielo col corpo e con lo spirito. Un po' come Baumgartner ma senza Red Bull.

Ecco, adesso dovrei mettere i soliti quadri con i discorsetti sotto. Così, tanto per ridere e senza nessuna blasfemia. Però boh.
Cioè, ne avrei anche trovati eh.

C'è questo di Guido Reni (che per pura coincidenza è lo stesso nome di una via vicino a casa mia. Cioè, questo si chiama come una via) con gli angeli sotto che pare proprio che non ce la facciano a tirarla su e smadonnano.


 Oppure questo qua che pare la pubblicità della Dove. "Ma come fai ad avere delle ascelle così fresche e profumate, che sei appena morta?"


Ah, c'è addirittura questa che c'avevo preparato anche tutto il dialogo


- Ma cos'è, abbiamo tirato su cugino It?
- Ma no, sono Maria la Madonna!
- Più che altro mi pari la donna lama. Ma da dove ti spunta tutto 'sto pelo?
- Beh...
- Meglio se non me lo dici va'... vedi cosa significa non dover scopare per rimanere incinte. Che una si lascia andare...

Magari poi c'avrei messo questa del Perugino, ma solo perché mi ricorda il due di spade


E questa, ma solo perché Gesù c'ha in braccio un MiniMe come in Austin Power

Sì, in realtà ce n'erano anche delle altre ma non facevano tanto ridere.
Tipo la consegna della chiavetta delle macchinette
o Maria che c'ha le fasce agli avambracci come Ken Shiro e gli angeli che leggono i tweet di congratulazioni e sfatano 'sta cosa che non hanno sesso.


Dunque, avrei potuto fare tutto questo. Avrei potuto anche farlo meglio.
Ma non lo farò.

E' perché, se mi parli di Assunzione di Maria c'è poco da fare. Se mi parli di Assunzione di Maria a me viene in mente solo una cosa









20.7.13

Adriatic Rimming


Allora, ogni tanto bisogna anche essere solidali e cercare di aiutare gli altri.
Insomma, c'è 'sto utente del blog che dopo aver visto Pacific Rim, invece di fustigarsi per il pugno-gomito e per il robottone analogico che va con centinaia di motori diesel (che io la prima macchina che ho avuto è stato un mercedes 240D scassatissimo che la radio si poteva ascoltare solo con la macchina spenta da quanto rumore faceva) e rendeva tantissimo in ottica di raccolta punti della Q8, dopo aver visto il film gli è venuta un'idea per un nuovo robot.

L'utente vabbé è Giuseppe, ma dato che di lui si conosce solo il nome e non c'è un link, una mail, un riferimento, dietro a quel nick potrebbe nascondersi anche Alan Moore, o Neil Gaiman, o Grant Morrison. Comunque è molto più probabile che ci si nasconda Flavia Vento.
(Di sicuro non è Checco Zalone che son due giorni che sta girando un film di fianco al mio ufficio e non l'ho mai visto al pc...)

Siccome dice che questo ie fa el culo a Gullermo Del Toro, parole sue, ho deciso di spenderci il tempo di un post, tanto per incoraggiarlo.

Il plot è più o meno questo:
nel 2050 la Terra è invasa dai rifiuti. Ma tipo che anche tutti dicono di no. Chiedi di sposarti ed è un no, mandi i curriculum e manco ti rispondono. Comunque, sacchi di immondizia ovunque.
Vengono riunite le menti più brillanti del mondo per risolvere la situazione: "Costruiamo un muro!" "Arrestiamoli!" "Rimandiamoli al loro paese!" "Rifiutiamoli di nuovo in modo da annichilirli". Ognuno ha la sua teoria.
Fino a che l'idea: il problema è la società moderna con tutti i suoi imballagi, bisognerebbe quindi costringere tutta la popolazione mondiale a rinunciare alla modernità. Magari a diventare vegetariana, preferibilmente asceti. Ecco, basterebbe trasformare tutti in buddisti. E così viene realizzato un raggio in grado di trasformare tutti in buddisti, siamo nel 2050 ci sono abbastanza conoscenze scientifiche.
Vengono radunati i rappresentanti di tutti i governi mondiali per la prima dimostrazione.
Purtroppo però qualcosa non funziona. Il raggio colpisce tutta la platea ed effettivamente si manifesta con gli effetti desiderati: tutti si sono convertiti all'istante. Purtroppo però qualcosa nella conformazione del raggio si rivela letale e un attimo dopo ognuno degli astanti risulta fatalmente morto.

Ma essendo ormai buddisti tutti si reincarnano, ma essendo essi dei politici figli di puttana merda che hanno sempre sfruttato noi cittadini merda mangiapane a ufo, insomma, non essendosi comportati granché bene in vita si reincarnano propro in quei rifiuti che intendevano debellare.

Ecco, si crea così una nuova società formata da rifiuti senzienti e figli di puttana, politicamente scafati e puntualmente cinici, che si coalizzano per conquistare la Terra.

Per fronteggiare questi rifiuti abbiamo dovuto creare noi stessi un rifiuto: Tetrapack (cioè, Giuseppe l'ha chiamato Tetrapack ma si può anche fare un sondaggio per trovare un nome migliore. Tipo Mater-Bi o Secco Indifferenziato, che è molto bello).

'sto robot in pratica è formato da 4 mecha a forma di cassonetto che si uniscono tra loro gridando "Recycler!" e formano questo robottone in grado di tener testa ai temibili kaiju fatti coi sacchetti grandi da condominio, quelli con le orecchie.

C'ha fatto anche il disegno, che non è un granché diciamolo





Ecco, se adesso fossimo in un blog figo, tipo da  Doc Manatthan o RRobe, basterebbe dire fateci il disegno e arriverebbero dei disegni fighissimi fatti da gente che è giusto una spanna sotto a Michelangelo.
Siccome siamo in un blog scrauso, c'ho fatto io lo sfondo col paint, in modo che facesse un po' più Pacific Rim.

 

Caratteristiche
Altezza: 10 metri
Peso: dipende da quanto pieni sono i bidoni, e ricordo che la sabbia del gatto va nel secco
Segni particolari: avendo il bidone del vetro sul petto, a ogni passo fa un rumore della madonna e non riesce mai a cogliere il nemico di sorpresa
Armi:  strozzaggio col filo di plastica trasparente per chiudere i sacchetti, mini termovalorizzatore nella gamba destra, fialette di compostaggio, fogli di pluriball per distrarre il nemico, raggio mortale fatto con la polvere dei neon rotti
Arma finale: mummifica il nemico con un rotolo di carta riciclata unta di olio esausto e glielo fa asciugare addosso con una pala eolica
Armi che proprio vorrebbe: una catapulta 

Ah, i due piloti sono attaccati dietro come nei camion della nettezza urbana




Sigla!

18.7.13

Long Wei 2 - che bel caratterismo


Se c'è una cosa che mi succede spesso in questo periodo, troppo spesso, è di uscire dal cinema lamentandomi del fatto che i personaggi non avessero spessore, e sono monodimensionali, e sono caratterizzati male, e quantomeno avrebbero potuto metterci una figa... (sì, ho visto Man of Steel, sì ho visto Pacific Rim, vabbé, è colpa mia...)

Ecco, una delle cose che già si intuivano nel primo numero, e che mi è stata confermata da questo secondo, è che i personaggi di Long Wei, protagonisti o comparse che siano, hanno il grosso merito di essere fortemente caratterizzati. Rappresentati a tutto tondo in tre, forse quattro, dimensioni. E soprattutto questa caratterizzazione, quest'anima che è stata loro insufflata, beh, funziona, è credibile nel contesto, divertente nel senso più ampio del termine, azzeccata.

Che poi, il grosso merito mica è dei personaggi, ma di chi se li è inventati.

Fatto sta che anche in questo secondo episodio succedono cose, ci si mena con e senza kung fu, l'eroe fa l'eroe, i cattivi fanno i cattivi, quelli molto più cattivi dei cattivi fanno i molto più cattivi, si avanza in verticale e in orizzontale, e, cosa non sempre così ovvia, ci si diverte. A mio avviso parecchio.

Cioè, di mio sono lieto che questa miniserie se ne sia uscita adesso, in estate, col cervello in modalità estiva: perché ci sta, è proprio quel che ci voleva, come una fetta di anguria o il ventilatore.
Anzi, proprio per quel discorso sui personaggi così ben caratterizzati, beh, ci aggiunge anche qualcosa di più, tipo l'ombrellone e quella brezza perfetta da fine giornata.

E' un numero veloce, che fila via che manco te ne accorgi. I dinamici disegni di Gianluca Maconi fanno a gara con quelli del primo numero, in positivo intendo. Con quel quasi realismo che, oh, a me trasmette l'atmosfera giusta per una storia del genere.

Copertina di LRNZ che lèvate...

Ecco, e pensare che stavolta mi ero quasi convinto di voler fare una disamina seria. Ma alla fine perché?
Cioè, se vi dico leggetelo che vi farà passare un quarto d'ora di contentezza, non vi basta?

(ah, la stampa e quelle cose lì, che pare che tutti a casa c'abbiano i fumetti in carta Amalfitana grammatura 300, mentre io sono l'unico pezzente che si legge quel che capita e che gli sbavano i neri perfino ai Dylan Dog. Tendenzialmente la stampa è in linea col precedente, la carta stavolta è bianca, un passo avanti rispetto al giallino. Però, sul primo numero non c'era la cordonatura, adesso c'è. Insomma, pare che un riscontro alle critiche mosse ci sia stato. Che ci stiano lavorando. (che per me può anche rimanere così, tra l'altro...))

Bon, basta.

16.7.13

Per amore


Ma quindi, il tuo teorema sull'incompletezza?
No.
No cosa?
No, non chiedermelo.
Troppo tardi direi...
Già!
E?
E non lo finirò mai. Pare quasi uno scherzo, no?
Uno scherzo dei tuoi...
Guarda qui: a un uomo servono sei donne per sentirsi completo. Sei persone che sappiano adagiarsi come tessere di un puzzle sui contorni dei suoi vuoti.
Sei...
Sì, sei... E' un calcolo statistico. Se metti in relazione i gusti, i desideri, i sogni, i bisogni, le curiosità, le esigenze, le esperienze, le depravazioni, le costrizioni, i traumi, le fantasie, ottieni questo. Sei!
Ma...
Si può schematizzare, vedi, tenendo conto anche della tipologia di legame ottieni pressappoco questo disegno











E' tipo una molecola?
Già, pensa che ricalca la stessa struttura della timina.
La?
La timina, è una delle due basi azotate pirimidiniche che formano i nucleotidi dell'acido nucleico DNA.
Ah...
E' la vita, non capisci?
Ma...
Ma?
Ma tu dici donne, e se a un uomo non piacciono le donne?
Ma è una semplificazione. La chimica non fa discriminazioni. Se due elementi possono unirsi si uniscono. E' la loro natura...
Già.
Ma non finisce qui. Ognuna delle sei persone che ti completano a loro volta potranno essere completate da sei persone e ognuna di quelle sei da altre sei e quelle sei da altre sei. E' uno schema che si riproduce all'infinito. Vedi:
















Ma è un frattale?
Esatto! Ha un'omotetia interna perfetta. La dimensione di Hausdorff è quasi sicuramente superiore a 2. Ma c'è di più!
Cioè?
Cioè se noi procediamo a combinare tutti i 7 miliardi di abitanti che attualmente popolano la terra e li inseriamo in questo schema molecolare, tracciando per ognuno tutti i possibili legami inseribili nella regola di completezza dei sei elementi, beh, da non crederci. Ecco cosa otteniamo.


















...
Meraviglioso, no?
Scusa, ma è Kevin Bacon?
Già.
E la scienza come lo spiega questo?
Non lo spiega, è questa la cosa fantastica!
Ma, ma sei sicuro?
Ho rifatto i conteggi tre volte...
Superbo.
Già. Brindiamo! Champagne?
Sì, mi ci vuole... Cin.
Cin.
Cazzo, sarebbe da fondarci sopra una religione!
No, nessuno dovrà venirlo a sapere. E' troppo pericoloso.
E quindi?
E quindi questo non è champagne ma un potente veleno che ho sintetizzato dalle ghiandole di un pesce palla.
Quindi moriremo?
Sì.
Beh, almeno morirò felice. Sei tu la mia sesta persona.
Già, e tu sei la mia. E' un fenomeno che ho chiamato Congettura di Reciprocità.
Cioè?
Cioè quando una persona chiude il tuo anello e tu il suo.
Bellissimo nome.
Già. Moriamo.
Moriamo...

15.7.13

... altrimenti ci arrabattiamo!


[AVVISO: Per proteggervi dagli spoiler, griderò PESCHE ogni qual volta mi scappasse di dire qualcosa della trama del film (che è tipo giocare a freccette bendati e cercare di fare centro)]

Allora, la trama più o meno è questa.
Dalle profondità emergono dei dinosauri enormi e cattivissimi che seminano devastazione radendo al suolo le città. Verranno fronteggiati da un robot potentissimo pilotato da un ragazzo e una ragazza che si interfacciano tramite una connessione mentale, e alla fine, nonostante le gravi perdite e distruzioni,  gli umani riusciranno ad avere la meglio.
Ah, direte voi: è Pacific Rim.

No, è Izenborg.
I bestioni che spuntano dal mare.














distruggono le città














i piloti che fanno il contatto mentale











il robot che ci salva tutti






















Pacif Rim invece è tutt'altra cosa.
Lì ci sono i dinosauri che escono dal mare.











distruggono le città










i piloti che fanno il contatto mentale










e il robot che tutti ci salverà
Gipsy Danger. C'ho un nome che pare un album di Shakira.












Ah, e c'è anche lui.



























Solo che Pacific Rim è girato in un posto dove è sempre notte, e piove. (PESCHE) E i Russi muoiono.

Ecco, uno dei problemi di questo film, è che i protagonisti risultano tutti simpatici come un vibratore di carta vetrata. Cioè, quel minimo di empatia che si crea la si sfoga tutta sui robot (e sui Russi), che per quanto paladini del bene rimangono comunque delle macchinone inanimate di metallo e fili elettrici. Come dire che la mia vecchia Lancia Dedra era più divertente e rimorchiava più di me (e infatti c'aveva il gancio traino... ahahahaha).

No, davvero. Arriva il momento in cui pensi che c'abbiano ragione i dinosauri.
Che alla fine (PESCHE) loro la terra l'avevano già abbandonata e mica ci sarebbero ritornati se l'uomo non avesse avvelenato i mari, inquinato i cieli, trapanato l'ozono, fritto le patatine nell'olio del McDonalds e riempito le discariche di telefonini.
Uomo che tra l'altro nel film è talmente stupido da (PESCHE) abbandonare l'unico progetto che sembrava funzionare contro gli invasori per costruire un cazzo di muro lungo decine di migliaia di chilometri e che tra l'altro viene sfondato al primo attacco. E lì tu pensi: vabbé se lo meritano! E inizi a tifare per i bestioni.

Ecco, quel che mi è mancato in questo film è stata la caratterizzazione dei personaggi. Che mi va bene fare gli stereotipi, ma farli bene cazzo! Che poi, ma probabilmente è una mia deformazione professionale, ho sentitro l'esigenza (PESCHE) di un cattivo che non è arrivato. Cioè, i kaiju erano una minaccia terribile sì, ma senza la consapevolezza di una mente diabolica che muovesse i loro attacchi, beh, va a finire che avevano davvero ragione loro.
A me, se mi date i robottoni, dovete darmi anche un Dottor Inferno, una Regina Himika, un imperatore Vega, al limite una Miss Dronio. Insomma, qualcuno a cui dare la colpa serve.
Altrimenti non c'è gusto.
Altrimenti è un film epico visto però dal lato dei lucertoloni.

Poi sì, robot che prendono a mazzate mostri giganti. Cioè, proprio a pugni. A doppio pugno come nel wrestling. A triplo pugno. Robot e bestioni giganteschi. Mazzate. Potenti mazzate. E robot giganti che usano una petroliera come una mazza da baseball per gonfiare di botte mostri enormi.
Alla fine ti han dato questo e li perdoni. (che se ti davano Bud Spencer e Terence Hill era lo stesso a 'sto punto, però con meno pioggia).

Ecco, questo più o meno è stato Pacific Rim. (PESCHE).

14.7.13

Nobody - ovvero Partito Pirata


Quando avevo quindici anni ero un disadattato.
Essenzialmente come adesso, ma con meno malizia, meno esperienza della vita, meno dissimulazione.
E così, in questa mia disattitudine, istintivamente scavavo una nicchia dentro cui esporre i miei distinguo, la mia necessaria difformità. Leggevo.
Con il gusto di leggere, non c'è dubbio, ma impelagandomi spesso in certi titoli da esporre sul petto come medaglie al valore. L'Ulisse, L'uomo senza qualità. Horcynus Orca, L'arcobaleno della gravità. Tutto un bestiario di classici della complicazione, romanzi irrisolti, spesso per lunghi tratti incomprensibilii, quantomeno a me.
Eppure non era semplicemente l'ardore di una vanità atavica a muovermi, no, c'era un gusto particolare nel perdersi in quelle pagine. Le disincantate disgressioni di Joyce, i periodo perfetti di Musil, gli sfrontati cambi di ritmo di Pynchon.

Però, a doverne parlare, ad averne parlato quand'è capitato, non sono mai riuscito ad andare oltre una flebile riproposizione, un citazionismo smemorato dalle buone intenzioni ma con povere intuizioni.

Quando avevo quindici anni mi masturbavo spesso. Non solo più di adesso, ma con uno spirito differente.
Immaginavo, questo sì, nello stesso modo convulso, ma non mi aggrappavo mai a una storia a cui essere fedeli. Cioè, il presupposto in realtà era proprio quello, ma nell'incedere delle fantasie era la presenza di questa o quella figura a prendere il sopravvento.
Non diventava più una questione del come ma del chi. Con le facce che si alternavano fino a un turn-over compulsivo, come a dover calibrare ogni volta in base alla sensazione di quel preciso istante, ricercando ogni immagine con dovizia, eppure con la foga di voler includere nella solitudine di quel lasso di tempo una qualunque delle situazioni che componevano il mio immaginario.

Ecco. Io quando l'ho letto ho pensato che questo Nobody fosse così. Come quando mi masturbavo a qundici anni.
Che, e non vorrei che si capisse il contrario, non è un giudizio negativo, anzi al tempo era la cosa migliore che avevo.
Solo che, e qui mi sale la consapevolezza di essere stato rovinato dai miei trentasette anni, l'impressione è che in questo caso sia la storia a essere funzionale alle citazioni invece che il contrario. Cioè, sono le citazioni che contengono la storia e non viceversa.

Nobody è una narrazione onirica, poetica, densa di Omero, Joyce, Verne, Stevenson, Conrad, Bergman, Salgari, Melville (e altri e altri ancora) ... Anzi, più che densa in alcuni passaggi è proprio appicicaticcia di tutto questo pregresso, di tutte queste fonti.
Cioè, per dire, tutt'a un tratto appare Yanez, nello stesso modo in cui al tempo io citavo Molly Bloom, con la stessa effimera funzionalità con cui per un istante m'immaginavo le tette di una mia compagna di classe.
Lì, buttato nella mischia con l'unico scopo di essere sostituito. Di lasciarsi trascinare dalla marea dei vinti, di nuovo, come in un loop variegato ma senza soluzione di continuità.

È una storia che sogna più che far sognare, con un protagonista che cavalca la propria palla di cannone da Barone di Munchhausen e lentamente ci disillude. Come un ascesa verso la realtà che si blocca ogni tanto per le pause di decompressione.
Raccontata con amore da un Alessandro Bilotta in delirante forma e disegnata da un riuscitissimo Pietro Vitrano.

È un bell'albo? Sì, seppur parecchio lontano da ciò che almeno io mi aspettavo. È una bella storia? A me non è piaciuta, ma il mio è sempre un giudizio che vale poco anche per me. Una racconto che è partito pirata ed è arrivato ben oltre. Oltre il fumetto stesso, probabilmente.

È una storia che probabilmente rileggerò quando ne avrò bisogno, quando l'estate sarà finita e ci sarà meno luce. Ecco, forse è solo una storia da meno luce.




12.7.13

Giù le mani


Non mi chiamo Lester Burnham e questo non è il mio quartiere. Non sarò morto tra un anno, ma naturalmente io questo ancora non lo so. E no, farmi una sega sotto la doccia non sarà il culmine della  mia giornata.
Il culmine della mia giornata di solito è ascoltare le stazioni radio con le dediche.
Perché i dj hanno rotto il cazzo. Parlano.
Ma a parlare son capaci tutti. La gente che fa le dediche non parla, racconta.
E' il racconto della signora Olga che chiede Disco Samba per la laurea del nipote e ride e piange ogni due parole, ed è la storia narrata da Manrico da San Pietro in Gù, che vuole dedicare a sua moglie per i loro 50 anni, cinquanta, siamo la coppia più bella del mondo di Adriano Celentano e la sua moglie, ed è l'avventura di Roberta da Castelfranco che vorrebbe dedicare allo sconosciuto di ieri sera la canzone che fa ma chi è quello lì con le cosce come copertoni.

Comunque, in uno dei culmini della mia giornata c'è stato un signore che ha chiesto Il Treno di Riccardo Cocciante. Questa canzone di Riccardo Cocciante è una canzone che a un certo punto fa:
"l'amore chiuso al bagno con una mano sola".

Che subito mi è venuto in mente il Burattino senza Fichi degli Eelst che struciola e "vi saluto con l'altra mano", e da lì è stato un attimo catapultarmi in "continuamente pisello toccato" di Dannati Forever.

'na catapulta

Ma poi c'ho fatto anche un pensamento più profondo, rendendomi conto che di canzoni che in qualche modo accennano in modo più o meno esplicito all'argomento bricolage ce n'è più di quel che un paesucolo cattobigotto potrebbe sopportare sulla carta. Fortuna vuole che questo è il paese delle libertà, e ognuno fa come cazzo gli pare.

Comunque, a fare un giro di memoria viene subito in mente Albachiara di Vasco con lei che fa pensieri strani e "con una mano una mano ti sfiori" o come direbbe Gianna Nannini "si tocca l'America".
Sempre una lei è quella che in Sei Ottavi di Rino Gaetano "affusolata nel buio sognava incantata e chi mi prende la mano stanotte mio Dio forse un ragazzo il mio uomo o forse io".
Io. E' quello l'imperativo. Bastarsi. Come la Fiorella Mannoia di Caffè Nero Bollente che  "io non ho bisogno delle tue mani mi basto sola".

Ah, Negrita in Magnolia: "lentamente scivola la tua mano su di te quel tanto che basta per trasformare ogni carezza in un gemito"




Ma alla fine ci sono passati un po' tutti eh, in Anonimo Battisti va giù al fosso "a misurarsi, a masturbarsi un po'", Guccini gode molto di più nell'ubriacarsi oppure a masturbarsi, in Disperato Erotico Stomp Lucio Dalla si butta sul divano e "con dolcezza è partita la mia mano".
Tozzi invece sul divano c'ha una che non è Gloria, e quest'ultima manca alla sua "mano che lavora piano". Evidentemente sapeva "masturbarsi per il gusto", come Bertoli in A Muso Duro.
"trema nella mano mia tutto quello che ti donerei" Stadio, Canzone d'Amore Sprecato.
E Britti che si sderena di caffè e poi "stanotte l'amore lo faccio da me" ?

Vabbé, chiudo con "Ho fatto l'amore con me" di Amanda Lear.


Però a pensarci ancora di più me ne vengono in mente anche altre.
Che magari anche no, ma si sa come ragiona il cervello. Per dire, quando Lola Ponche in Zingara dice "la mia mano sa tutto di me", a cosa si riferisce? E Se io fossi un falegname dei Dik Dik, nasconde forse qualcosa? Questo amore non si tocca è il grido d'allarme di Gianni Bella? La mia storia tra le dita? La ballata dell'amore cieco?"quando avrai le mani stanche e tutto lascerai..."?
Insomma, domande che difficilmente vedranno una risposta.

Beh, se qualcuno vuole darmi una mano. (ahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahaha)



(ahahahahahahahahahahahaha)

(ah)

10.7.13

Appunti sparsi per un ipotetico me del futuro


[AVVISO: questo post andrà in onda completamente epurato da qualsiasi parolaccia, per non urtare la sensibilità di una mia cara amica che ha fatto fioretto di non dirle. (sì, solo questo eh. Che non vorrei mai si iniziasse a pensar male di me). Apro una parentesi. L'altra sera ero a cena con questa mia amica, che solitamente vive in un paese parecchio lontano da qui dove parlano cinese, e non è Milano. Fatto sta che questa mia amica che vive in questo paese cinese è molto carina (sì, la parola giusta è un'altra, ma vedasi sopra), ma carina che in una scala di fighezza che va da "bottiglia dell'acqua Panna" a "Sofia Vergara", lei si posiziona tipo all'altezza di "Madonna di Lourdes". Ecco, se tu giri per strada al fianco di una ragazza così bella preparati a sentire inequivocabilmente i pensieri della gente. Ma quella roba che partono facendo i conti di quanti soldi potresti avere, poi ti guardano, vedono la camicia stropicciata, le scarpe di Pittarello, la chiave della Focus e allora fanno quel sorrisetto malizioso che ti batte di gomito mentre sul labbiale leggi 'chissà che tega deve avere'. E tu nel dubbio ti metti il portafoglio nella tasca davanti dei jeans anche se non devi salire in metropolitana. Tanto per lasciarli col dubbio. Ecco, niente, volevo solo dire che non sono ricco. Chiusa parentesi].

Caro me di tra qualche anno, ti scrivo un elenco di cose che potrebbe esserti utile sapere.
Metti che tipo domani mi si incolla la fronte alla serpentina del freezer che sto sbrinando e non mi ricordo più niente, oppure vado in overdose da estathè e perdo la memoria, o vengo rapito dagli alieni e mi asportano la parte di cervello che contiene i ricordi per trasformarla in un supercomputer da utilizzare per invadere la terra e sterminare tutti quelli che condividono la roba a cazzo ci a zeta zeta o su facebook. Ecco, sarebbe un peccato far finire in merd in vacc nel dimenticatoio 37 anni di esperienze e vicissitudini.

Quindi, caro me del futuro casomai dovessi passare di qui per caso, che di sicuro non puoi ricordarti di avere scritto questo post (sì, è tutto terribilmente complicato), appuntati queste 15 cose perché potrebbero servirti:

- è inutile che ti ostini ad assaggiare il wasabi, non ti piace
- babordo è a sinistra, tribordo a dritta
- i coltelli in ceramica sono eccezionali, ma se perdono il filo son cazzi guai
- il fantasy ti fa ca tristezza, ma Liv Tyler che parla in lingua elfica vale la pena di vederla
- ai concerti di Niccolò Fabi è sempre pieno di figa gente
- Boris! Riguardati Boris!
- il pin del telefono è 0000
- ah, a proposito di telefono: hai presente quel contatto col nome 'Mafalda Acquifera'? Ecco, chiamalo solo   in caso di assoluta necessità
- meglio la penna della matita
- nel sugo di pomodoro mettici mezzo cucchiaino di zucchero per togliere l'acidità
- Original Game= Sparo, Salto, Sparo, Salto, Sparo, Salto, Destra, 1P
- il rapporto tra morti ammazzati da squali e morti ammazzati da mucche è di 1 a 10. Ricordatelo.
- quella roba del farle ridere funziona sì e no, più no: prova a iniziare vestirti decentemente
-  Italia Uno è sul 76
- smettila di ostinarti a voler sganciare i reggiseni come Fonzie. Usa due mani e farai più bella figura

Ecco, magari avrei molte altre cose da dirti, caro me del futuro: per esempio che ho inventato un duplicatore quantistico che riuscirebbe a sfamare tutta la popolazione mondiale, o che ho scoperto una cura per la forfora, o che so dove si nasconde il testo dell'opera teatrale che ha ispirato la bibbia. Ma ho deciso di scrivere solo 15 cose, e queste mi sembrano decisamente prioritarie.

Ciao, trattami bene.

8.7.13

E.T.lometro


Oggi Google commemora quello che viene ricordato come l'incidente di Roswell.
Pochi sanno che l'incidente fu causato, come molti altri, dall'attraversamento incauto di un riccio.
Che sono anche animali carini, ma che tu gli sfanali e si bloccano lì in mezzo alla strada, cioè fanno per andare poi tornano indietro e si bloccano lì. Insomma, per schivarli succede sempre che si fanno gli incidenti. Come a Roswell.

Fosse stato un armadillo sarebbe stata tutta un'altra storia (questa è una fine citazione dell'armadillo spiaccicato, poesia di Elio letta una volta a Cordialmente e che ho in mp3 da qualche parte ma che non ho voglia di cercare nell'internet per linkarvi...)

Comunque, essendoci stato un incidente ci fu anche il verbale raccolto dall'allora agente della municipale Mark Zebedia Connely e che è stato messo agli atti ma sempre ignorato nei vari reportage che si sono succeduti sull'accadimento. 

ACCERTAMENTO DI VIOLAZIONE N. 260785
COMUNE DI ROSWELL - POLIZIA MUNICIPALE

Il giorno 08/07/1947 alle ore 3.45 in S.S. 147 altezza del km 120 IX direz. Roswell il veicolo DISCO VOLANTE targato ۞۝۩ violava l'articolo 142/8 del C.d.S. poiché: circolava alla velocità di Km/h 138,52 superando di Km/h 38 la velocità massima consentita nel tratto percorso.

Perduto il controllo dell'autoveicolo, il suddetto fuoriusciva con fragore dall'asse stradale, rovinandone pesantemente il manto e terminando il proprio rotolamento contro la proprietà del denunciante William Ware Mac Brazel di professione allevatore.
Estratto dal mezzo e sabbiato per provvedere allo spegnimento dell'incendio degli arti inferiori, il conducente veniva riconosciuto nelle persona aliena di XmTir GorrrT Tiozzo, di professione Alieno Invasore patente n. 1598423 rilasciata dalla prefettura di Zeta Reticuli il 35/58/129568 e mancante dell'apposito bollo di rinnovo a causa di cui veniva somministrata ulteriore contravvenzione per la violazione dell'art, 1985/5 del C.d.S.

All'atto della conciliazione il conducente dichiarava "Io nemmeno ci credevo agli umani. Pianeta di merda. Asfaltatele meglio 'ste strade, ricci maledetti!" dopodicui sveniva come morto. 
Come da regolamento venivano prelevate impronte digitali delle dita della mano sinistra, che però si rivelavano nel numero di tre e quindi non conformi agli spazi presenti nel modulo di rilevamento. Per omissione aggravata di dita veniva quindi comminata al Tiozzo ulteriore sanzione di $ 13,50.

La suddetta violazione comporta la decurtazione di numero 5 (cinque) punti dalla patente di guida. 

Tra i rottami dell'autoveicolo veniva ritrovata constatazione CID compilata dal conducente, che viene allegata alla documentazione del verbale.






4.7.13

Fino a esaurimento sorte


Manco a farlo apposta, se ne parlava proprio in questi giorni.
Viene quindi da pensare che effettivamente siamo davvero tutti spiati. Per dire, avete mai notato che se cercate su google 'ninfomani padova' (è un'ipotesi, eh...) poi vi iniziano ad arrivare le mail con Sara 22 anni che ha voglia di divertirsi proprio a Padova, e su Facebook vi compaiono le pubblicità di certi bottiglioni di lubrificanti che a utilizzarli bene si potrebbe risolvere anche il problema della quadratura del cerchio.

Comunque, ciao Barack!
Si parlava di estinzione dei dinosauri ed ecco che Repubblica arriva con la sua propria versione.
Farfalle.

Ma quanto belle sono le farfalle? I dinosauri sono morti di meraviglia. Stavano tutto il giorno a naso in su e si dimenticavano di mangiare.
Comunque, un esercito di milioni e milioni e milioni di bruchi a brucare qualunque parvenza di vegetale esistesse sulla terra. (che poi, se tutte le piante se le sono mangiate i bruchi, di che cosa vivevano le farfalle? E i bruchi che sono arrivati dopo? Questo è un altro mistero.)
Va da sé che è sicuramente più bello immaginare una guerra all'ultimo sopravvissuto tra bruchi e dinosauri.
Con i bruchi che, si sa, erano decenni che si allenavano a Worms. Insomma, non c'era sfida.

Ma anche a voler bollare questa teoria come improbabile (improbabile puttanata, per l'esattezza), quali sarebbero le altre?

[è tutta roba vera eh, non mi sono inventato niente. Che se dovessi pensare io a una teoria per l'estinzione dei dinosauri ci metterei di sicuro dentro delle frittate giganti, e degli sgambetti, e una piovra grande quanto tutto lo Yucatan, e Cracco che fa il tuorlo d'uovo di brontosauro marinato e la diluizione di tutto il sale nel mare. Ce li metterei nelle giuste dosi e secondo me ne uscirebbe una teoria credibile. Ah, e del wasabi, che si sa.]


Lanciare il sasso e nascondere l'umano


La più accreditata è quella dell'impatto con un enorme asteroide dal diametro di 10 Km.
Tesi a supporto di tale teoria: Bruce Willis non era ancora nato.
Il perché si siano estinti in massa solo i dinosauri e non tutti gli altri è probabilmente da  ricercare nella massiccia presenza di iridio nei corpi extraterrestri. Ecco, immaginatevi che i dinosauri fossero i discendenti degli abitanti del pianeta Iridion, che il pianeta fosse stato distrutto e che essi fossero stati mandati sulla Terra per mantenere in vita la loro specie, e grazie alle proprietà del nostro sole giallo avessero acquisito dei poteri che li rendeva indistruttibili. Quale sarebbe l'unico materiale in grado di dissolvere questa potenza e renderli vulnerabili? Beh, l'iridio proveniente dal loro pianeta, facile...


Il complotto degli scii chimichi


La voce se l'erano anche sparsa: ma vi ricordate vent'anni fa? Mica c'erano tutte 'ste strisce in cielo e mica duravano così a lungo.
Sono le scie di condensazione degli pterodattili, dicevano. E perché ogni volta che ci sono le scie cambia il tempo e qui arriva un'afa che non si respira?
Ecco, un'altra teoria presuppone che i dinosauri si siano estinti soffocati dai loro stessi gas. Scorreggiavano troppo. C'è anche il film, Jurassic Fart.
E' che 'sti bestioni si mangiavano 230 kg di erba al giorno, cioè, altro che bifidus.
Che poi, fai una vita sana in mezzo al verde, mangi bene, assumi fibre e poi te ne muori soffocato dalle tue deiezioni.
Da oggi inizierò a guardare in modo diverso i miei amici vegani.


I turbamenti del giovane T-rex


Pare che la determinazione del sesso nei rettili sia in funzione della temperatura.
Se fa caldo femmine, se fa freddo maschi.
Cosa succederebbe quindi se, a causa che so delle glaciazioni o di una nube sul sole, la temperatura si abbassasse così repentinamente da tramutare tutte le covate in individui dello stesso sesso?
Che nel giro di una generazione si andrebbe dritti all'estinzione. Ma con uno stile e un'eleganza che nelle estinzioni passate se lo sognavano.


L'estensione dei dinosauri

E se i dinosauri fossero stati così grossi a causa di una minore gravità terrestre?
E se all'improvviso la gravità fosse aumentata e i bestioni non fossero più stato in grado sopportare il loro peso smodato?
E se fosse esistita la Dukan i dinosauri ci sarebbero ancora?


Disfunzione rettile


E sempre per quelli che si ostinano a dire che le dimensioni non contano, c'è chi pensa che i dinosauri si siano estinti perché erano diventati così grossi da non riuscire più ad accoppiarsi.
Che è un po' la sindrome di Bridget Jones Reptile Edition. Ogni volta rotolavano giù come quando cerchi di salire su un materassino in mare, e quando andavano nei bar nessuno li cagava e finivano a fare tappezzeria.
Cioè, loro ci provavano anche, compravano i libri con le posizioni ergonomiche e guardavano i porno coi lottatori di sumo, facevano i corsi di bukkake, ma niente, non c'era verso.
Poi hanno scoperto che si può rimanere incinta andando in piscina, ma ormai era troppo tardi per costruirle.


L'uovo che sapeva troppo

C'è poi chi crede che in realtà i dinosauri non si siano estinti ma abbiano semplicemente completato il loro percorso evolutivo e diminuendo gradualmente le proprie dimensioni e diventando degli esseri senzienti. Semplicemente.
Come dire che i coccodrilli ci stanno prendendo per il culo.

Ecco, queste sono le teorie sull'estinzione dei dinosauri (sempre che siano veramente esistiti, of course).
In realtà ce ne sarebbero anche delle altre, tipo i vapori venefici che escono dal mare, le eruzioni vulcaniche del Duccan, i rapimenti alieni, i topi che si mangiavano le uova, le erbe velenose, il grande complotto dell'AIDS.

Ecco, per dire. Perché i dinosauri non potrebbero essere morti a causa di qualche virus? Come i nativi americani di morbillo. Insomma, è così improbabile che in tutto quel fermento si evolvesse un virus talmente contagioso e letale da non lasciare via di scampo ai lucertoloni?


Ah, dimenticavo.