29.11.11

Sesso, bugie e Modena Park


Qualcosa mi dice che siamo arrivati all'ultima puntata (a dire il vero c'avrei roba anche per una quarta, ma devo capire se riesco a farci saltar fuori qualcosa [che la quarta c'ha sempre un suo perché!]).

Comunque qui e qui trovi gli episodi precedenti.

Ah, se sei quello che è arrivato qui cercando
ecco, diciamo che questo non è il post che fa per te.

Se invece sei quello che ha infilato questa terna

Complimenti! Sei proprio dove avresti voluto arrivare. Quasi.

[ACCESSO CONSENTITO SOLO AI MAGGIORI DI 21 ANNI. SE AVETE UNA CARTA D'IDENTITA' FALSA COME NEI TELEFILM AMMMERICANI, VA BENISSIMO]

Actirastia














Pare che ci sia anche chi si eccita a causa dell'esposizione ai raggi solari.
Che la crema con protezione 35 diventa più che altro un modo per proteggere gli altri e non sé stessi.
Tra l'altro farsi le lampade UVA  a questo punto assume quell'accezione masturbatoria così ellenicamente elionanistica.
Se siete dei vampiri vi dice sfiga.

Amaurofilia













In realtà è elencata solo in riferimento all'onanismo di cui sopra essendo tale parola contenitrice del nome Mauro. Comunque è "l'attrazione sessuale verso un partner cieco o bendato, l’eccitazione del soggetto in questo caso consiste nell’avere il rapporto sessuale in una condizione di buio totale."
L'amore è cieco si sa, evidentemente può esserlo anche il sesso, soprattutto se uno non ha molta mira... Qual è il colmo per un amaurofilo? Farlo in un vicolo cieco (ah! ah! ah!). Che poi per farlo al buio totale occorre fidarsi ciecamente (ah! ah!). Un amaurofilo non vede l'ora di farlo (ah!).
A masturbarsi si diventa ciechi: beh, meglio!


Alveofilia




















Pare che ci sia chi o nella vasca da bagno o niente. Che una un po' fissata con 'ste cose la conosco anch'io, ma da qui a farne una mania un po' ce ne passa.
Fatto sta che io in vasca non ci sto, quindi il problema non si pone.

Amomaxia
Che a dire camporella faceva così poco professionale, vuoi mettere amomaxia? AMOMAXIA, senti che bene che suona. Bello!
Suona un po' il clacson... Bello! Senti che bene che suona.
Amomaxia, eccitazione sessuale provocata da situazioni erotiche all'interno di automobili parcheggiate.
E dato che ormai per batter cassa i comuni hanno messo strisce blu ovunque, lo stress da coitus interruptus per andare a infilare gli spiccioli nel parchimetro potrebbe diventare insostenibile.
Le soddisfazioni del sesso motorizzato poi quali cazzo sono?
Cambiare le stazioni della radio col culo? Far finta di niente e approfittare della leva del cambio?
Sfruttare i giornali appiccicati ai finestrini per leggere l'oroscopo?
La miserrima provata verità è che questa assuefazione alle contorsioni automobilistiche altro non è che lo specchio di un retaggio culturale di questa società basata sul petrolio, lo sviamento dei processi neurochimici del nostro cervello, evolutisi in centinaia di migliaia di anni in ambienti lontani da quelli delle moderne società industriali, verso stimoli consumistici ed ecologicamente deleteri ha compromesso la nostra percezione del talamo abbinandolo alle quattro ruote, col placet naturalmente dei soliti noti dell'industria automobilistica sovvenzionati dai fondi statali ma con politiche ben lontane dal dare un vero ritorno economico al paese rispetto a quanto effettivamente dato da tutti noi.
SCAMBISTI DI TUTTO IL MONDO UNITEVI!

P.s. Questo post è stato creato nell'ambito della campagna di Greenpiss "Io uso la scopata elettrica", movimento di sensibilizzazione per il divieto del sesso in auto non elettriche.

Bacio accademico 5

27.11.11

Facecook: l'angolo cottura del mercoledì alla domenica e neanche completo 13



Stasera niente vaccate, si fanno le cose serie.
Bando a frivolezze, quisquilie, inezie, facezie e Rete 4. Una ricetta veloce, ingredienti, foto, procedimento e poi tutti sul divano che c'è X-factor.

A dire il vero la ricetta prevede solo il dessert, ché stasera l'aria è satura di dolcezza, il pomeriggio è trascorso sonnacchioso ingurgitando schifezze salate stravaccati su un triclinio etrusco.
La necessità di cioccolato è ai livelli defcon 3.

Iniziamo col prendere 100gr di cioccolato fondente, va benissimo un 70% ma so che c'è gente malata al mondo e quindi non mi sbilancio con le percentuali. Prendiamo anche 80gr di burro.

Adesso, la teoria dice che dovremmo scioglierli a bagnomaria.
Ma è una roba che proprio non mi piace fare, quindi mettiamo tutti in un pentolino, abbassiamo la fiamma al minimo e lasciamo che il primo principio della termodinamica ci confermi che le leggi della fisica continuano a valere in questo universo.

E anche per stavolta valgono. Pucciamo il ditino e assaggiamo.
Ora, ci servono 70gr di zucchero a velo e 20gr di farina 00.
Metto una foto sola che tanto sono uguali.
Per evitare grumi passiamoli in un setaccio e lasciamoli nevicare nel pentolino con un sottofondo di White Christmas eseguito suonando i bordi dei bicchieri inumiditi.

Due uova.
Di gallina.
Ah, le uova vanno rotte prima di essere annesse. Se non siete in grado sappiate che vi concedo di avvalervi dell'EZCracker.
Dopo aver abilmente amalgamato tutti gli ingredienti con l'aiuto di una frusta, utilizziamo il composto per riempire degli stampini precedentemente imburrati.

Per l'occasione ho scelto delle incantevoli formine in silicone a forma di cuore (e che deliziose tendine...).

Adesso arriva la parte più delicata, perché se li lasciamo troppo in forno il cuore morbido di cioccolato rischia di trasformarsi in una specie di Spongebob inzuppato nel Ciobar.
Quindi, portiamo il forno a 180 °C e prepariamoci con attenzione a trascorrere i prossimi 8 minuti, accendiamo la luce e cominciamo a osservare: appena inizia a formarsi la crosticina sopra fermate tutto, chiudete il gas, abbassate la leva del contatore, lanciate un siluro contro la cabina dell'Enel, bombardate l'Ucraina. Insomma qualsiasi cosa pur di poter bloccare quell'istante perfetto e suggelare con un sigillo di bontà quel momento di meraviglia.

Ecco, se siete stati abbastanza bravi il risultato è questo.

Ospiti soddisfatti ma comunque ciarlieri:

Puccio anch'io il ditino

Meehehe!

Non mi piace il cioccolato... Ah! Ah! Ah!
Preferisco i baci!

26.11.11

Casi di vita apparente


Qui non esisti davvero.
Non sei niente di tangibile, nulla di dimostrabile.

Magari hai gente che ti ascolta, gente che ti legge. Addiritura masse di gente se sei uno di quelli che contano.
E se sei talmente acuto, o interessante, o eccitante, queste masse riesci talvolta anche a indirizzarle, guidarle, trasportarle, assuefarle.

Eppure non esisti.

Non importa quanto vera possa essere la tua realtà, quanto sfacciatamente irrompa la veridicità nelle tue parole, quanto te c'è in ogni riga. Sarà sempre falso.
Perché sei un nome inventato dietro a cui mostrarsi.  E poco importa se il nome è proprio il tuo.

Non sei vero, non qui, non nel dubbio biancastro di ogni pagina, non nell'ombra digitale di questi pixel luminosi.
Quando scrivi di essere studente, puttana, casalinga disperata, fumettaro, giornalista, cassiera, non lo sei davvero. Non lo sei nemmeno se lo sei. Perché qui non esisti, e la non esistenza annulla tutto ciò che avviene in questo limbo etereo dove il principio di indeterminazione è l'unica legge determinante.
La non esistenza ti impregna di un'ubiquità caratteriale, sociale, antropologica che, pur ipotetica, soverchia il reale; e in quanto non esistente tu sei Dio, e il tuo essere o non essere si concatena senza soluzione di continuità come un fiume di verità fasulle che scorre parallelo agli imbrogli della vita.

E quando non esisti non puoi nemmeno morire.
Non basta sparire, non scrivere, cancellare, cancellarsi, annientare in un click la propria vita innaturale in questo mondo circolare fatto di quel tu che mostri più che di quel che sei.

Eternità. Come se un frammento di dna rimanesse impigliato tra le pieghe di questo mare fumante di lava e parole, che travolge le nostre esistenze giorno per giorno. Rimane lì, eco del nostro passaggio, lì in un link, un commento, un riferimento, una citazione, un plagio.
Rimane lì. Forse per sempre.


Tutto questo per dire che oggi sono entrato in uno dei blog che leggo di solito e non c'era più.
Finito, cancellato, deletato.
Magari solo per un attimo, per un giorno, per errore, per sempre. Non lo so.

Non lo so perché chi lo scriveva non esiste.

Come me.

25.11.11

Esorcizzare è...


Non vorrei che si pensasse che sia una mia abitudine leggere il Fatto Quotidiano, ma questo articolo arriva proprio da lì.

Allora, non è che mi trovi proprio in disaccordo con tutto.
Lo yoga, ma anche il pilates, e mettiamoci dentro pure anche il tai-chi, e perché non il kata: quelle robe lì insomma, sono evidentemente parti del demonio.
Cioè immaginatele nella quotidianità:
Ciao splendida ragazza con cui ci sto provando, che ne dici di fare un aperitivo con me dopo? No sai, stasera c'ho pilates...
Domani? Tai-chi!

Demoniaco!

Inspirate blu, espirate arancione e assumete la posizione del saluto al dimonio...

E Harry Potter?
Ma ci siete stati al cinema con tutti quei bimbiminkia che avendo letto il libro dicevano ad alta voce quel che sarebbe successo due secondi dopo, e fotografavano lo schermo e rompevano i maroni col display del cellulare sempre acceso per scrivere sms (almeno fino a quando non partiva a 90 decibel la suoneria dei Sonhora con la acca a caso)? 

Se non è opera di Satana questa!

Harry, Gesù ci odia! - E' perché l'ho battuto a quidditch!

Ma la parte interessante dell'articolo secondo me è questa: La scienza? “Non è in grado di inventare neanche una cicca. Lo scienziato è solo uno scopritore di qualcosa che Dio ha già creato”.

Ecco, Dio, (posso chiamarti Dio vero?) visto che abbiamo appena scoperto che sei stato tu a inventarli, mi permetto di farti qualche appunto su alcune cose:
- perché la mia lavatrice se metti partenza differita e programma bianchi, non parte?
- ma ti sembra umano che per cambiare una lampadina della Focus bisogna smontare mezza macchina
- Windows Vista era una merda, lo sai vero?
- ma se hai già inventato tutto perché non ce lo dai già? Cioè, perché dobbiamo passare dall'i-Phone 2, 3, 4 quando potresti farci scoprire direttamente il 999 e morta lì? Non dirmi che è per i soldi...
- ci fai scoprire una macchina che ci dica con certezza che esisti scientificamente così si mettono tutti il cuore in pace?
- ma dato che a questo punto anche noi siamo la scoperta di qualche scienziato, non potevi farci meglio, tipo senza mal di denti, senza capelli che cadono, o al limite senza Rete 4?
- ma che cazzo ti è venuto in mente di inventare le mine anti-bambino? Non è che magari hai qualche problema di gestione della rabbia? No, perché ci sono dei corsi....
- Leonardo sì che era un figo con 'sta cosa dell'inventare, no?





P.s. Non è vero che parlo con Dio. 
Che non significa "Dio esiste perché non ci parlo", non significa neanche "Non posso parlare con Dio perché non esiste", né tantomeno "non parlerei con Dio neanche se esistesse". Significa solo che "non parlo con Dio". 
Son cazzi nostri!

24.11.11

Me ne andavo accento, allora


Se ne parlava da qualche parte in qualche commento. E su questo io sono carogna, lo so.
Che poi non è che, alla fine, nemmeno io scriva benissimo: metto la punteggiatura a caso, m'invento le parole, uso l'imperfetto al posto del congiuntivo, faccio le frasi senza soggetto e senza verbo.

Però un minimo sindacale di italiano cerco sempre di mantenerlo, e ciò lo pretendo (PRETENDO) anche da chi malauguratamente decida di scrivere qualcosa da queste parti.
Che poi, mica lo faccio per cattiveria. Lo faccio per assoluta cattiveria.

Ma in verità lo faccio anche per evitare di farvi fare tali figure di merda.
Perché l'errore d'ignoranza è concesso (anche se la la legge non ammette ignoranza [che per essere un detto di un paese generalmente ignorante fa tanto indice d'illegalità]), la reiterazione dello stesso è mediamente obbriobriosa, ma il vanto del non aver nemmeno capito quale sia l'errore merita solo una tonante presa per il culo.

"Ho scritto un po’ con l’accento sulla o, è vero, non come lo vedete ora, perché chiunque usi un computer sa che si trovano le lettere già accentate e che per mettere l’accento di lato devi fare tre mosse con la mano molto poco pratiche quando si scrive in velocità. E così è valso per altri casi. Sarei stata ignorante se avessi scritto «un apostrofo po’» non come era evidente a chiunque non fosse animato da pregiudizi faziosi, l’aver messo accenti certamente fuori posto ma dettati dalla comodità delle nuove tecnologie."

L'accento di lato.
Non sia mai che le venga in mente di scriverlo con l'apostrofo.


Quindi:
'  = accento di lato
,  = accento laterale basso
"  = doppio accento laterale
" = doppio accento laterale carpiato
-  = accento sdraiato
ç  = accento attaccato di sotto
°  = accento circolare ouroboros
*  = orgia di accenti

23.11.11

L'isola che c'è


Il ragionamento non fa una piega.

E tra l'altro si presta a estendersi anche ad altri luoghi che meritano di esistere.


Il fatto che Modugno cantasse 'Meraviglioso' fuga ogni dubbio sull'esistenza del Paese delle Meraviglie.



Così come la massiccia presenza di mezzadri in tutto il mondo altro non è che una prova evidente dell'esistenza della Terra di Mezzo.



E non dimentichiamoci il gelato al puffo, potrebbe forse esistere se non esistesse anche Pufflandia? No!

Paaa Paaaa PaPaaaa tantantantantantan...


Quando Nietzsche scrisse che serve avere un caos dentro di sé per generare una stella danzante, la prima cosa che gli è stata chiesta fu: "scusa Freddy, ma che cazzo vuol dire???" corredato da un profondo "eh?!" a seguito dell'ispirata replica/spiegazione del filosofo.

Al tempo lo scrittore aveva una quarantina d'anni. In quest'istante, mentre sto scrivendo, non ne ho molti di meno. Ho un diploma di ragioneria, qualche esame all'università mai finita, libri appesantiti dalla polvere sul comodino, due gatte pigre, un amministratore di condominio che ieri sera ha detto di voler rinunciare all'incarico (ma non siete voi sono io), una cimice che si affanna testarda a volersi suicidare contro al lampadario da almeno un quarto d'ora, il cd che si è zittito in uno stereo infinitamente distante dal divano in questo momento. Ho un lavoro che non mi sopporta, due telefoni che non si parlano, una libreria di fumetti allineati che conversano con altri, sparsi, irrequieti, disadatti.

Ho quel che sono. C'è tutto me in questa discordanza.
Ho un caos. Un caos dentro. Maestoso a volte, irriverente, sfrontato, irrispettoso.
Ho un caos inespresso, soffocato dal suo stesso squassante disordine.


Ma è un caos che non genera niente!
Nessuna stella che danza. Nessun pliè celeste, nessun timido arabesque da nana bianca, nessun sole che ondeggia à la seconde verso di me.
Non nascono stelle da questo caos, non c'è nulla che balla in questo disordine urlante.

Nietzsche è morto.
E questa è la dimostrazione che se l'è meritato!

Comunque è da quando ho scritto questo che mi gira una storia in testa che fa più o meno così: Gesù si risveglia nel buio denso del sepolcro. Il freddo della roccia lo avvolge e stordito cerca di radunare i pensieri. I ricordi della sera prima si affacciano lenti, mentre gli occhi si stanno abituando a quella livida oscurità. Passerà tre giorni rinchiuso lì dentro. Tre giorni con sé stesso. Tre giorni a sopportare la fame scatenata da quell'ultima cena troppo frugale, tre giorni a ragionare su chi sono gli amici e chi in nemici, tre giorni a bere l'acqua che gocciola dalle pietre , a ripensare a quel tipo nel deserto che voleva fargli trasformare i sassi in pane, a convincersi del come si sia fatto abbindolare dalle persone di cui si fidava, a chiedersi del perché si trovi lì. Cosa non aveva funzionato? Qualcuno verrà a salvarlo? Morirà di stenti? E' già morto e risorto? Perché si trova lì? Come finirà?

Ecco, in quel caos c'ho più o meno tutto in testa. Prima volevo scriverne un racconto, poi la sceneggiatura di un fumetto, poi un corto, poi un altro racconto, e poi, e poi...

Vabbè, per ora l'idea è qui, dov'è giusto che sia: nel nulla senza proprietà del web, a concedersi a chi passa di qui come la più sfacciata delle puttane.



E fanculo a Nietzsche!

20.11.11

Fiori di Lucca (post che avrei dovuto scrivere il 02.11.2011)


E un'altra Lucca se n'è andata...
Che poi usare il nome della città in forma sostantivale un po' fastidia, ma qui va così e il conteggio delle Lucche che uno ha fatto può irrimediabilmente aumentare di una cifra.

Faccio un post fotografico ché non ho voglia di scrivere...

In confronto al pacco freddo e piovoso dell'anno scorso questa edizione è stata a dir poco mirabolante.
Quest'anno nessun pacco, ma fumetti a pacchi!
Nessuna coda chilometrica per gli abbonamenti, niente botte per il braccialetto, entrati e usciti dal parcheggio in meno di 12 ore, tempo splendido, nemmeno una goccia di pioggia, padiglioni intasati ma più o meno scorrevoli, nessun cosplay a rompere i maroni, persone amabili con cui fare due chiacchiere, fumetti, fumetti, fumetti.

C'era tanta, ma tanta gente, soprattutto la domenica. Ma la città ha resistito in modo onorevole all'invasione.

C'erano loro

e io loro non smetterò mai di ringraziarli per darmi ogni giorno un motivo per prenderli per il culo amare l'umanità.

Ci sono state conferenze interessanti
Piloti di jet che arrotondano col fumetto
Showcase
Makkox uggenio

Mostre
Ah! Ah! Ah! Battutona...

V per vernissage

Concerti di Cristina d'Avena
chismichismiliciaaaa...
 Giovani artisti a caccia di gloria

e fumetti... tanti fumetti.

Artisti sempre squisitamente disponibili e piccoli capolavori che dai pennarelli si riversavano sul foglio come da anfore traboccanti d'ambrosia.

Metto qui in ordine sparso:

una meravigliosa Bianca di Marco Nizzoli che oltre a essere tornato con una bella edizione contenente due storie di ESP, sta disegnando un Dylan Dog

e Bianca è proprio il nome della simpatica cagnolina del Pierz, per l'occasione cosplay di Krypto

 Ah, se avete intenzione di fare gli spiritosi e chiedere al Pierz di disegnarvi la Pimpa, sappiate che lo fate a vostro rischio e pericolo...

anche perché la Pimpa, si sa, è cavallo di battaglia di Davide La Rosa (quello che firma prima cognome e poi nome), che presentava il suo "Zombie gay in Vaticano" (belli i disegni di Vanessa Cardinali)

e qualcosa di zombi c'ha anche Zigo Stella di Maurizio Rosenzweig

e una nuova stella del firmamento fumettistico è Dr.Pira, che candidamente ci ha detto: vi faccio un omino che mangia un panino vicino alla sfinge con un alieno contrario alla droga e un aeroporto di Malpensa, però piccolo...". Beh, l'ha fatto!

Ah, a proposito di bravura: abbiamo visto una personale di Davide Reviati e ci siamo innamorati dei suoi disegni.

E ultimi ma non ultimi i vip.

Una meravigliosa borsa disegnata da Laura Scarpa


Un Dylan Dog del maestro Angelo Stano.

Una Minnie della maestra Silvia Ziche.

E tanto altro di cui magari prima o poi parlerò... ora sono stanco.