Un po' come gli allineamenti dei pianeti, capita che ogni tanto l'angolo cottura del mercoledì sia davvero di mercoledì.
Ma non fateci troppo l'abitudine e soprattutto non prendetelo come riferimento per l'Ogino-Knaus.
Orbene, l'ultima volta che ho postato una ricetta a base di zucca c'è stata una sollevazione popolare, quindi, onde evitare di dare un qualsivoglia dispiacere all'adorabile fauna frequentatrice di questo blog, la parola zucca non verrà più pronunciata ed eventualmente, ma solo nel caso in cui si debba per assoluta necessità includerlo nel discorso, verrà sostituita con il termine kraken.
Allora, dato che stasera avevo un po' di tempo ho deciso di fare la crema di kraken con lo speck abbrustolito e una torta di kraken.
Prendiamo un kraken di medie dimensioni e dopo averlo sbucciato con attenzione, lo tagliamo a cubetti. Facciamo la stessa cosa con 2-3 patate. Nel mentre facciamo soffriggere nel burro della cipolla finemente tritata e uno spicchio d'aglio schiacciato.
Versiamo anche i cubetti di kraken e patate e aggiungiamo un mestolo di brodo vegetale. Iniziamo a cuocere a fuoco lento, aggiungendo un mazzetto di odori (no, non è una sinestesia, dicesi odori quelle erbe aromatiche usate in cucina, quali rosmarino, salvia, maggiorana e prezzemolo: ecco, usate queste!).
Di tanto in tanto aggiustiamo di brodo e correggiamo con un pizzico di sale e pepe.
Dopo mezz'ora di questo trattamento il composto ottenuto è pronto per la seconda fase della preparazione, la più divertente.
L'intento è quello di ottenere da quella poltiglia color kraken, una crema vellutata e delicata. Nei secoli i metodi di cremazione del kraken sono stati molteplici:
65 milioni di anni fa - un meteorite entra in collisione con la Terra trasformando in un solo istante tutti i kraken presenti in una squisita crema. Ah, i dinosauri si sono estinti, ma tanto a loro mica piaceva il kraken.
5000 a.C. - Antico Egitto: enormi massi vengono trascinati da migliaia di schiavi con l'unico scopo di macinare nel modo più raffinato possibile il kraken. La classica forma a piramide impedisce la formazione di grumi.
33 d.C. - Gesù trasforma con la sola imposizione delle mani il vino in vellutata di kraken, anticipando la brutale lama di Simon Pietro visibilmente scocciato. (Non siate maliziosi, Giovanni sta solo verificando la cremosità del composto).
1500 d.C. - Leonardo da Vinci progetta un imponente macchinario, alimentato a scorze di kraken, in grado di ricavare 20 litri di crema al minuto in un quasi perfetto moto perpetuo.
2000 d.C - Usate un minipimer.
Nel mentre accendete il forno a 180 °C, adagiate le fette di speck su una teglia e lasciatele rattrappirsi per qualche minuto fino a che non diventano croccanti. A questo punto spezzettatele nella crema.
Il forno lasciatelo acceso dato che dovrete stendervi la pasta brisè, accuratamente lasciata riposare per un quarto d'ora e punzecchiata sadicamente con una forchetta.
Ricordatevi che la parola di emergenza per smettere è 'triciclo'.
Con la zuc..il kraken avanzato, preparate un impasto senza grumi dentro cui sbriciolare qualche amaretto. Postate l'impasto sulla pasta e siete a posto per il pasto. 30 minuti di forno e anche stavolta abbiamo finito il post.
A dire il vero per accompagnare la torta avevo preparato anche una misticanza di funghi e peperoni, ma io non ho voglia di scriverne, voi di leggerne, loro di saperne e i funghi di fungerne. Quindi basta così.
Rapido il giudizio dei nostri ospiti di stasera (per l'occasione vestiti da Halloween).
Lo sapevate che Tintin ha i capelli giallo kraken? |
Meehehail! |
E' l'ultima volta che mi vesto da Hello Kitty... Ah, la crema di zuc.. kraken ci stava da dio |
A me la storia dei funghi interessava, invece!
RispondiEliminaIn effetti la storia dei funghi è sempre avvincente... La verità è che i funghi spesso fungono da pretesto per altro.
RispondiEliminaComunque si prendono gli champignon e si fanno a fettine che è divertente. Si prende mezzo peperone rosso e mezzo peperone giallo e si tragliano a dadini. Soffriggiamo i peperoni con olio, pepe, sale, cipolla, aglio a piacere e paprika dolce.
Quando i peperoni sono a un grado di cottura avanzato aggiungiamo i funghi e li lasciamo andare fino a che non si assorbe tutta l'acqua, aggiungendo magari un dito di pomodoro concentrato. fatti.
Non mi ritengo un grande estimatore del kraken, ma qualche raviolo me lo concedo, sempre che il kraken non sia troppo dolce...
RispondiEliminapensa che io, pur essendo un estimatore del salato, quando si tratta di kraken cerco il dolce (arrivando ad aggiungere addirittura l'ammetto)
RispondiElimina