In linguistica, la diacronia indica lo studio e la valutazione dei fatti linguistici considerati in base al loro divenire nel tempo, secondo una prospettiva dinamica ed evolutiva. Questo sempre ascoltando quel che dice wikipedia.
Tutto questo per dire che la lingua cambia nel tempo. Parole, locuzioni, frasi, sintassi, se riappiccichiamo i fogli sui calendari passati, le vediamo mutare, nascere, morire, resuscitare.
Perché la lingua è un fiume che travolge le nostre esistenze e varia il suo corso in base agli accadimenti, grandi o piccoli che essi siano.
E così, anche la tua lingua varia nel tempo, i significati si invertono nella danza dei giorni, quel che mi dicevi mesi fa adesso ha trasmutato il proprio senso, all'incoscienza dei "sì" è prevaricata la rigorosa cupezza dei "no", e le singole parole hanno un suono incostante, denso d'incomprensione. Diacronia.
E in tutto questo cambiare, io sono rimasto lo stesso.
Ne sei certo?
RispondiEliminaTutto cambia e nulla cambia.
A volte basta spostare una lettera o un accento e il significato perde il valore iniziale e il senso che lo precedeva.
Così pure le persone che sembra dicano la stessa cosa, quando in realtà ne sottintendevano un'altra.
beh, ovvio che non ne sono sicuro. Il solo fatto che qualcun altro cambi cambia anche me. Ma a camminare al contrario sulle scale mobili si resta sempre nell stesso posto.
RispondiEliminadipende dalla velocità che impieghi a far le scale.
RispondiEliminaE' sempre una questione di punti di (s)vista!
Sagace!
RispondiEliminaBé, io son d'accordo con la prospettiva diacronica!
RispondiEliminaPer il semplice fatto che uno sguardo sincronico è fallace in maniera maggiore.
Per avere un quadro completo devi guardare il procedere temporale.
Insomma quello che ieri era cioccolata oggi può essere diventato merda!
Professionale, no?! :)
Per cui se ho ben compreso, diacronicamente parlando, quella grande stecca di fondente che ho messo in frigo ieri...cazz...potrebbe costringermi oggi a doverlo cambiare!! Devo controllare all'istante...
RispondiEliminaGiuseppe... Io controllerei!
RispondiEliminaE che cavolo La fille... sono io e ho sbagliato a strucar!
RispondiEliminaTutto a posto, evidentemente si tratta di cioccolato Acronico...:)
RispondiEliminaisso, la professionalità si vede anche in queste cose. Stai parlando a me e quindi il linguaggio cambia di conseguenza ;) (è la diastratia, ma è un'altra parola).
RispondiEliminaGiuseppe, più che per il cioccolato mi preoccuperei per il frigo
Ma no, ma no...
RispondiEliminaÈ il già citato camionista romagnolo che mi fa scordare le nozioni di sociolinguistica acquisite in questi anni
e mi fa duventaVe volgaVe!
Son contenta per il cioccolato di Giuseppe tra l'altro!
E infatti Mauro il "doverlo cambiare" era riferito al frigo, se la diacronia avesse avuto valore chi poteva avere il coraggio di usarlo ancora?;)
RispondiEliminaIsso, potrei provare a mandartene un pezzetto via ADSL, ma i mega in upload sono quelli che sono, abbi pazienza...:)