31.1.13

La fine di niente

Oggi La Repubblica consiglia questo alle gentili avventrici del blog
Grazie all'ausilio di un potentissimo calcolatore elettronico, sono riuscito a stimare esattamente quanti sono i post attualmente pubblicati sul blog (il post sul blog ha un pss nella mmm), e con un'approssimazione che si può praticamente  e asintoticamente limitare a zero sono 486. Con questo.

In esadecimale 1E6.

Vi ricordo, solo per dovere di cronaca, che lo zero della scala kelvin corrisponde a -273,15 gradi centigradi. (Ricordo inoltre che nella tredicesima Conferenza generale dei pesi e delle misure si è deciso di abbandonare il termine "grado").

Dato che il limite di pubblicazione previsto per questo blog è stato stabilito preventivamente dall'autore, riunito in conclave privato nella sua cameretta nel giorno del signore XXVI del sesto mese del MMXI, nel numero in base decimale 500 (1313 in base 7).

                                                                 SI DICHIARA

che mancano esattamente 14 post al suddetto termine. In esadecimale E.
E infatti, e?

Inizia quindi il conto alla rovescia.



Alla media attuale direi che arrivo giusto giusto al 28 febbraio, manco a farlo apposta sante Marana e Cira, vergini.

Marana e Cira. E son rimaste vergini.

Sarà che 'ste due sorelle da giovani si sono fatte murare spontaneamente dentro un cubicolo e sono state per 42 anni ricoperte da pesanti catene e sono uscite solo due volte per andare in pellegrinaggio e nel mentre hanno anche digiunato. L'ho letto su un libro scritto da Jovanotti.

Però già solo Marana e Cira, cioè.
Cira rimembri ancora, Erano i capei d'or a m'arana sparsi, Cira si stendeva su di noi e ci dava un po' di sé... Non è possibile, come vedete non sono dei nomi scopabili.

Comunque, con il post 500 si conclude la prima stagione del blog.

Ce ne sarà una seconda?
Non lo so, se ne sta discutendo.
Sapete, roba di budget, compensi, indici derivati, fuzzi-mib e una lotta all'ultimo sangue per i diritti.
Pareva addirittura che volessero farci un film, poi i soliti di blogger hanno detto che ci pensavano, sapete come vanno 'ste cose, o cogli l'attimo o arrivano in cento a rubarti il posto.
Ecco, così quest'anno esce Bovini Assassini 3. Magicamente.
Non c'è nemmeno mai stato il 2.

Vi dico già che 14 post per chiudere tutte le trame rimaste aperte non basteranno.
Non scoprirete quindi cosa non successe il 15 marzo 1565, né cosa significa q.c.d.a.s, e nemmeno si parlerà di ornitorinchi, o di torta con gorgonzola e pere. Scordatevi anche che possa concludersi l'enciclopedia del sesso che sono arrivato alla F e mi manca materiale, così come non svelerò il capitolo finale di Pac-Man dove si scopre che sotto al lenzuolo dei fantasmi si nascondono altri piccoli Pac-Man color indaco.

Ça va sans dire che tutto ciò che ho omesso di dire non è che ci sarà, anzi, è solo che mi sono dimenticato di dirlo.

Quindi ci si chiederà, ma in 'sti cazzo di quattordici post cosa ci sarà?

Ecco, non lo so.
Come sempre.

Con te davanti e il cambio dietro. 500.

30.1.13

Scarabeo perché sei assorto?


Proprio nel giorno in cui l'Italia ha sollevato la testa ed è risalita nella classifica annuale sulla libertà di stampa


appena sotto a paesi dall'ineguagliabile storia di libertà come Botswana e Burkina Faso e umiliando con signorilità Leshoto e Uzbekistan, tanto per citarne due.
Dicevo, proprio sull'onda di questo moto di riscossa sono finalmente apparsi sulla stampa italiana articoli che un tempo sarebbero stati definiti scomodi, addirittura sgraditi, ma che a me piace definire soltanto come sani.
Perché la verità è sana, è la cura ai mali del mondo.

Ecco, tra tutti quelli che sono riuscito a leggere oggi, colto da questa smania di libertà, direi che il più emblematico è decisamente questo

"Mangia letame ma in realtà è un astronomo", quanta verità in così poche parole.
E no, non stiamo parlando della presunta coprofagia di Galileo Galilei.

Che poi, a voler fare i pignoli, il letame (dal latino allietare) mi risulta essere solo quello degli animali da allevamento e un astronomo è uno scienziato che studia le stelle non uno che le usa per orientarsi.

Dici quindi che il titolo corretto avrebbe dovuto essere

?

Comunque le riunioni di redazione, quando è stato il momento di uscire il titolo definitivo, sono state molteplici e burrascose. Chi lo voleva asciutto, chi epico, chi ambiguo, chi scientifico, chi da prima pagina di Repubblica.

Ecco, indovinate chi si è imposto?

Per fortuna il web non ha segreti per me, e nel deep web ho craccato l'ip nattando una backdoor extrafreshness + clean, e sono riuscito a undeletare il cestino dei titoli scartati.

(e sì, capisco che possa essere stato difficile, perché erano davvero tutti belli.
 prendiamoci per mano e diciamo tutti grazie a La Repubblica.
Grazie La Repubblica.
Eccoli.








28.1.13

Come sopravvivere 50 milioni di anni senza tette


[Prima di iniziare questo post vorrei spendere due parole per la persona che ha reso possibile la sua pubblicazione.
Sarò sincero, quando qualche mese fa decisi di iniziare a scrivere dei testi sulle bestie rare, speravo che non sarebbe mai saltato fuori il nome dell'animale che fra poco vi descriverò.
Lo speravo perché troppi erano i fili dei ricordi che si avvolgevano sempre più stretti alla mia gola, rubandomi il respiro, segando la pelle, stritolando gli ultimi sprazi di lucidità collegati a un periodo della mia vita che ho sempre cercato di rimuovere.

L'echidna è stata per me proprio quel mostro di cui parla la mitologia greca, le urla, il sangue, il rumore dei vetri che squarcia il silenzio della notte australiana. E il fumo che brucia i polmoni, le sirene, poi più niente. Per quanti giorni non lo so, non lo so più, ho rimosso, non ricordo.
Per questo non volevo parlarne.

Ma come Eracle anch'io ho deciso di farmi forza, di scoparmi quel mostro.
E per aver trovato il coraggio di farlo devo ringraziare lei, Ciku.




Le sue manine slave hanno lasciato scivolare il dado con gentile meraviglia, i suoi commenti delicati e stranieri sono penetrati in me come aculei di echidna riportando al mio cervello quel dolore, ma anche la voglia di provarci, di superare l'ostacolo, di scoparmi il mostro.

Ora Ciku non c'è più, ma il suo ricordo alberga forte in noi.
Prendetevi tutti per mano, questo post è dedicato a lei...




(ma checcazzo, avevo detto Somewhere over the rainbow chi è che ha messo su Tanti Auguri della Carrà? Ma porca troia, un attimo l'ho lasciato giù l'mp3... che minchia perdo tempo io con voi... ?
Chi cazzo me l'ha fatto fare? Ah, sì la cikulina... Ecco, fortuna che non c'è più va'...

Ah, e comunque anche da Trieste in su non è che si scopi poi così male.)

Allora, l'echidna è un mammifero. Togliamoci subito 'sto dubbio così poi procediamo lisci lisci fino alla fine senza tanti intoppi e maestra ma aveva detto che i mammiferi hanno le tette, maestra aveva detto che i mammiferi non fanno le uova, maestra ma la cloaca non era una roba dei rettili e degli uccelli? (lo so, Ciku era una maestra... no, non fatemici pensare che mi vengono i lacrimoni...).



E' vero, l'echidna non ha le tette. Però fa il latte.
Un po' come Tanzi, solo che lei non è in galera.
E poi io una volta ho conosciuto una che non aveva le tette però non ho mai pensato che non fosse una mammifera (anche perché mammava di brutto la porcellina...).
L'echidna non ha capezzoli ma secerne latte dalla pelle, come le spugnette che ci sono in posta. Che in Australia le mettono a pancia in su e le leccano come la farcitura della Kinder Brioss quando separi il pezzo sopra.

Comunque l'echidna è una specie di riccio, un formichiere con gli aculei che assieme all'ornitorinco (sì, ho detto ornitorinco, ORNITORIIIINCOOOO), appartiene alla classe dei monotremi.
Animali con caratteristiche sia dei mammiferi che dei rettili, ma che non se la tirano e che non sono l'anello di congiunzione di niente, solo che sono così. Se no è come dire che i gay sono l'anello di congiunzione tra l'uomo e la donna, e invece no i gay sono così.
E all'echidna dell'evoluzionismo o del creazionismo non gliene frega un cazzo, che non vuol diventare l'icona di niente e se la lasciate vivere in pace senza estinguersi a lei sta bene.

E vermi, l'echidna vuole vermi (la specie col muso corto, mentre quella col muso lungo preferisce le termiti. E tra l'altro quelle col muso lungo non è che vanno negli spogliatoi a prendere per il culo quelle col muso corto e a fargli la L col pollice e il medio, anche perché le echidna mica ce l'hanno il pollice. Ma sono lo stesso migliori degli uomini).
[Però è anche da notare che mentre quelle col muso lungo sono a rischio estinzione, quelle col muso corto proliferano garrule e gioviali in tutta la Guinea. Metafore a parte].

Sessanta centimetri di lunghezza, quindici chilogrammi di peso, le zampe sono corte ma forti, zampe da scavatore con artigli potenti e instancabili.
La bocca è priva di denti, e tutti a fare oooooh e a darsi di gomito col sorrisetto, ma la lingua è coperta da spine. Tiè!

E poi è carinissima che tutti ne vorrebbero una.



Vabbé, siamo arrivati fino a qui, parliamone. Tanto lo so che è proprio dove volevate arrivare. Dove voleva arrivare Ciku, che Odino l'abbia in gloria.

TEMA

Il pene dell'echidna.

SVOLGIMENTO

L'echidna è un animale che ha un organo del sesso lungo un quarto di tutto il corpo. Che per fortuna che non è un animale grande grande se no gli toccava mettersi le rotelle a lato come la bicicletta del mio fratellino.
Che la mamma ha detto che papà è alto 1,86 e si è fatta due conti e ha chiamato subito zia Bice, e ridevano e mettevano le braccia aperte come i robot.
La cosa bella del pene dell'echidna è che è come se fosse due peni fusi in un unico tronco, e la cosa ancora più bella è che è come se fosse che ognuno di questi due peni fosse diviso in due semipeni ognuno col proprio funghetto.
E anche la fidanzata echidna c'ha due piselle e ogni volta che si ingroppano i quattro peni dell'uomo si alternano a due a due nelle piselle della donna echidna e quando scopano pare cha facciano un'orgia anche se sono solo in due e l'echidna si è inventato la doppia penetrazione 50 milioni di anni fa, ben prima di Rocco Siffredi. Ma non se ne vanta. E dato che la mamma echidna ha un'unica cloaca multifunzione è anche come se facessero anche il double anal (questo l'ho visto su youporn con l'iPad di zio).
La cosa comoda del pene dell'echidna è che non deve mai chiedere dove vuoi che ti venga, che riesce a fare in un colpo solo tutti i punti possibili che pare un gioco d'acqua delle fontane di VersaillesVersails, con le luci e le musiche di Handel.
E la maestra quando gliel'ho detto ha detto magari.

Ecco, il pene dell'echidna è di molto il miglior pene di tutti gli animali a parte Hulk che è verde.

Fine.


27.1.13

Passaggi


Mio nonno è sempre più piccolo.
Non esile, o minuto, o basso.
È piccolo, come lo ero io quando alzavo lo sguardo a cercare il suo, mentre la stanza era invasa dal profumo del caffè d'orzo e la pelle sfogava il caldo resinoso del camino di mattoni.
Avessi oggi sette anni riuscirei a perdermi nell'azzurro di quei suoi occhi solo guardando dritto, e mi misurerei con quella curiosità, con quella vita dilagante che spesso ha tentato di insegnarmi.

Mio nonno ha 92 anni. E s'incazza.
Così lontano da me come in tutto, ha 92 anni e fatica a volte a dire le cose.

Eppure quando deve, perché deve, parlarmi di quei momenti non inciampa mai sulle parole, percorre il sentiero di ogni frase come quei ciechi che imparano a memoria il percorso verso la via di casa, e nella nebbia buia dei troppi anni ricorda il posto di ogni momento, come se l'avesse lì di fronte agli occhi, a memoria.

Tutte le volte mi chiedo per quanto potrò ancora ascoltarlo, perché il per sempre è una linea che si assottiglia rapida, lo sappiamo, e certe sensazioni mica le puoi raccontare, nemmeno il narratore più dotato potrebbe, non meglio di chi ne parla a memoria.

Ecco, a me spaventa un po' quando la memoria finirà.
Ché qui, qui noi intendo, siamo come le cinque scimmie, e anche se a contarci arriviamo a sette miliardi rimaniamo quelle cinque scimmie a cui hanno sostituito la memoria con l'abitudine.
Funziona così.

E niente, io spero che avremo, che avrò, ancora per tanti anni la fortuna di risentire quelle storie, quella Storia. E i treni, e gli smarrimenti, le fughe, le avversità, l'umanità, il non capire, il reagire, i ritorni, Zagabria, le bombe, la guerra.

E la vita così distante, talmente difforme che sarà perfino ostico spiegarla, senza quegli occhi lo sarà di certo.
Senza le parole strascicate ma decise, come pennellate sulla tela ruvida del ricordo.

Ricordatevi.

Davvero. Magari solo una frase, un episodio, un istante.
Ma che sia vero.
Per dare dignità al vero.

Serve a quello la memoria, no?

Abbacinati


Riallaciandomi al post dell'altro giorno, mi sembra doveroso completare la disamina sulla rappresentazione del bacio di Giuda nell'arte, come espressione dell'ineluttabiltà dell'asserzionismo dinamico nell'intrinseco andirivieni pagano del significante in contrapposizione al significato in ostentazione del canone fiabesco deliberatamente antiestetico e demineralizzato.

Vabbé, lo ammetto ho perso tempo, sono finito nella fascia oraria delle bermude, avevo scaricato 'ste immagini, è l'una di notte, avrei diverse cose in testa ma niente fuori dalla testa, insomma pareva giusto cazzeggiare un altro po'.

Stavolta però copio i testi dal mio libro di storia dell'arte delle medie, che se devo anche mettermi a scrivere facciamo mattina.

(sì vabbé, sempre a scherzare e a dire coglionate sulla religione cattolica. Prova a parlare dell'islam dai, faccela la satira sulle altre religioni, vediamo come va a finire... Oh, se volete io ve le faccio anche le battute su Maometto o Buddha o Thor, ma tanto non le capite. Cioè, si scherza sulle cose che si conoscono e che conosce chi ascolta. Se no diventano le battute da ingegneri che capiscono solo gli ingegneri, quasi.
Sapete come si chiama una seguace di Buddha? Ahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahaha..... ahahahahah.... ahahahahahhahhhhhhhhhhhhhh.a.a.a.ahhhhhhhhhhh
Superba opera di Agnoletto Scorzi detto l'Anacronistico. Un ipertricotico Giuda si avvinghia a un attonito Gesù che risplende come una lampadina Osram e che pare più infastidito dalla barba che non dal bacio.
"Pungi" sembra dire con sguardo laconico.
Osservano la scena lubrichi, incerti se intervenire, due conquistadores a cui sta andando a fuoco l'elmetto (forse un richiamo ai carabinieri?)


Ecco il famoso Giuda Pissi Pissi, opera dell'efebico pittore ravennate Giovanni Mesciato detto Boccolato.
Negli studi preparatori del dipinto il Mesciato riporta anche l'ipotetica sequenza che Giuda sembra sussurrare all'orecchio di un piacevolmente sorpreso Gesù.
Purtroppo i fogli sono eccessivamente logorati dal tempo e da elementi chimici di dubbia natura che ne ricoprono buona parte.
Attraverso le foto a raggi x si è riusciti a ottenere questi frammenti:
psssss.... psssss.... e poi ti lego mani e p...
e con la pssss...pssss e girandot....
pssss... pssss.. e con trenta denari ti fan...psss
... il corpo di crist....pssss....pssss


Il principe dei cieli e il ranocchio, opera non attribuita della scuola di San Pietroburgo.
Nel dipinto scorgiamo un infastidito Gesù che allunga il braccio per sottrarre il coltello dalle mani di Pietro e utilizzarlo per staccarsi di dosso l'orrendo ranocchio che bramoso tenta di lambirlo con la sua lingua retrattile.
Gli altri apostoli spaventati dalla furia del Cristo gli trattengono il braccio per impedirgli di compiere l'insano gesto e sembrano implorarlo dicendo no Gesù è un figlio di Dio anche lui e Gesù che pare rispondere è una rana con le scarpe da ginnastica, datemi il coltello e contatevi le mani che ce n'è una in più!


Quando nel 1936 fu scoperta quest'opera del pittore fiammingo Hector Van Esion, Valerio Chiesi ne scrisse: nella rappresentazione del Van Esion tutti ridono gaudenti. Le gote erubescenti, sintomo ineluttabile di un'allegria alcolica, gli apostoli sono addirittura spalle alla scena, come a indicare un disequilibrio o labirintite, e scorgiamo addirittura una guardia con la cannulla di un rudimentale etilometro.
Insomma, questo è il mio sangue questo è il mio sangue, brindisi, brindisi... È stata una grandissima ultima cena.


OPERE DI CUI NON SI HANNO NOTIZIE CERTE

Gesù, ti facevo con più tette



Hai un sacchetto con trenta denari in tasca o sei solo felice di vedermi?

È inutile che tu faccia le labbrucce, prova a baciarmi e ti do una capocciata che ti si stacca la chioma, che tanto si vede che è quella dei playmobil.

Io sto fermo qui, faccio finta di essere morto, voi ditemi quando questo sgorbio se n'è andato. C'ha gli occhi sul fianco come le triglie... È ancora qui, ehi, dico a te, no non te là in fondo, te. Oh, ti sto guardando... Strabico? Ma no, è che cercavo di guardare Franco Nero qui sotto a sinistra



24.1.13

Spremi



Dice, ma questo non era un blog che parlava anche di fumetti? Tipo che ogni tanto si passava di qui, c'era qualche recensione di quelle che non si capiva un cazzo ma almeno c'era la foto del libro e uno se voleva se lo comprava, tipo che magari non era neanche interessante quel che scrivevi ma almeno c'era, insomma se lo cercavi con google arrivati a pagina trenta forse saltava anche fuori, no?
Ma hai smesso di leggerli?

Dico, macché ne leggo che son sempre in mezzo ai maroni che ogni volta che ti alzi casca un fumetto da qualche parte che pare the butterfly effect però ristretto in tre stanze e due gatti.
E comunque fatti i cazzi tuoi, che qui scrivo di quel che mi pare che mica siamo su Comicus che non è mai morto nessuno qua, a differenza, e non ho mai minacciato nessuno di rigargli la portiera della macchina. Con le lenti degli occhiali. Suoi. Mentre li indossa. Ecco, finora non l'ho fatto.

Dice, vabbé oh, senza neanche che ti scaldi tanto che era solo un pò di curiosità (po' dico io, con l'apostrofo e lui dice con l'apostrofo viene pó con la o chiusa e io dico guarda che mica si sta parlando di fonetica ma di grammatica e lui drammatica? e lì è stato che si è rigata la portiera. Io non ho visto niente ché i miei occhiali ce li aveva lui) e lui dice che c'avevi anche promesso i premi e le classifiche come nei siti seri, con le fontane a forma di trilobite che zampillano estathé e il chinotto gratis. E in più avevi detto che c'erano le vallette fighe, fighe, FIGHE (no niente, questa l'ho ripetuta per i motori di ricerca).

Dico, ma tanto io parlo solo dei fumetti che mi piacciono che di quelli che non mi piacciono che cazzo me ne frega di mettermi a fare la disamina che questo si poteva fare così e il colpo di scena che non colpiva e la sospensione di incredulità che si sospendeva e guarda che naso gli ha fatto qui pare Pinocchio (era il fumetto di Pinocchio, capita a tutti di confondersi...)

Dice non è vero, hai parlato anche di Darwin.

Vabbé, hai rotto il cazzo. Dico.
Sweet Salgari di Bacilieri, Gli scarabocchi di Maicol e Mirco, Un polpo alla gola di Zerocalcare.

Allora dice, ah ho capito, allora quelli di cui non hai parlato ti han fatto da cagare.

Mi rimetto gli occhiali. Quel che resta.
Semplice di Stefano Simeone, Full Monti di Makkox, Asso di Roberto Recchioni ma più la parte non di Roberto Recchioni, Legion75 dei fratelli Riccio, Metamorphosis di Giacomo Bevilacqua corri che è ancora in edicola che ne sono usciti solo due e ne manca uno ma merita davvero e mi sarebbe piaciuto scriverne ma vabbé, Orrore tra gli Amish di Diego Cajelli, un Martin Mystère che proprio non mi ricordo il titolo ma era davvero bello, Shangai Devil di Gianfranco Manfredi che accelera sempre più, il numero 3 di Mytico quello del minotauro di Matteo Casali e Maurizio Rosenzweig e Mytico è si è concluso col 38 e mi sarebbe piaciuto parlarne ma vabbé, Lilith - Il mondo fluttuante di Luca Enoch, Allen dopo aver visto Prometheus, uno di Nirvana di sicuro, l'ultimo John Doe nel senso proprio di ultimo.

Dice, con un filo di voce, ma il meglio?

Mi rimetto gli occhiali. Di nuovo. Pulisco il sangue prima, che non siamo mica dei selvaggi.
Guarda, per me il fumetto che proprio mi ha dato di più quest'anno è questo


Dampyr 152 RITORNO A SHEFFIELD di Mauro Boselli e Fabio Bartolini.

Lo so, è un albo di una serie, lo so, se non hai letto quelli prima e non conosci i personaggi non ci capisci niente, lo so la copertina è proprio brutta. Ma è una storia che ha tutto e ce l'ha in modo armonico, romantico, equilibrato.
Non ci sono i vampiri ma vabbé, sarà mica obbligatorio c'erano anche dei Dylan Dog senza mostri che erano belli no? (Dylan Dog è un fumetto di quand'ero giovane che adesso credo non facciano più).
Comunque, c'è un amore che va oltre, un'amicizia che resiste, rabbia, odio, ossessione, rassegnazione, tenerezza, pietà, sorpresa, inseguimenti, morti ammazzati... Insomma, di roba ce n'è. Mai troppa, sempre con la giusta misura di tutto. 
E poi ci sono fili che si tagliano, fila che si tirano, epiloghi, prologhi, fini.

Dice, tanto rompere il cazzo e poi ti è piaciuto il giornaletto dell'edicola col numero 152 che son tutti uguali e manco ci sono i vampiri che è un fumetto di vampiri.

Dico, guarda che questo è un blog democratico: potete andarvene a fare in culo tutti!

E lì ridiamo insieme...

22.1.13

baci di dramma





Ma secondo te, ci vuole più coraggio a vivere o a morire?

...

Eh?

Dimmi che non me lo stai chiedendo davvero...

Beh, sì. Che c'è di male?

C'è che tra qualche ora sarò morto, ecco cosa c'è di male!

E appunto a te lo chiedo... Ci vuole più coraggio per vivere o per morire?

Io non ho nessun coraggio. Solo paura... Ma per continuare a vivere così io di coraggio davvero non ne ho abbastanza, così come non ho abbastanza paura di continuare a vivere così per morire. 
Fammi fare un tiro va'...

Tieni, finiscila.
Non so se l'ho capito bene 'sto discorso, ma guarda che mica devi morire per forza. Non c'hai mica una malattia!

Lo sai che lo faccio per noi. È un'opportunità. L'unica che abbiamo di vivere in pace.

Ma tuo padre?

Eh, cosa vuoi... Papà fa sempre la voce grossa ma alla fine cede. È più una questione d'immagine sai, che lui mica ci crede a certe stronzate, è che c'ha un ruolo, una posizione. È solo politica...

Quindi se fosse per lui...

Se fosse per lui non ci sarebbe bisogno di questa pagliacciata!

Quindi sei sicuro che alla fine interverrà? Cioè, non è che ti lascia lì? Non è meglio chiederglielo? Avvisarlo? Prepararlo? Non è meglio che vi parliate prima?

Non essere apprensivo, dai... Che cazzo, sono il suo unico figlio mica può lasciarmi lì.
Porca troia mi tremano le mani, ne hai un'altra?

Tieni, te l'accendo io.
Tieni. E stai tranquillo...

Eh, mica sei tu quello che deve morire.

Beh, certo. Per me è tutto facile no... che cazzo, tu sei il figlio di Dio, quello che muore e poi risorge, che sarà mai? Cos'è la vita? Cos'è la morte per te? Ci pensa paparino, chiudi gli occhi, apri gli occhi, per la cazzo di fottuta eternità... Ma io? A me non pensi? Non riesci a immaginare come starò io? Tre giorni a macerare nel pensiero che potresti non tornare? Che abbiamo sbagliato tutto, che sarebbe stato meglio fuggire e basta, rischiare? E se qualcosa non funzionasse? Non lo pensi? Da solo, a morire della tua assenza mentre tu sei in qualche cazzo di paradiso o che ne so... Perché papà qua, perché papà la... Ma non ci pensi che a tuo padre non gliene frega un cazzo di noi? A lui interessi tu! Che tu sia morto sulla terra ma vivo da lui gli va benissimo... Cazzo gliene frega a lui se ti amo!

Mi farà risorgere, non preoccuparti...
Mi farà risorgere, tutti crederanno che io sia morto e io e te potremo andarcene insieme, senza nessuno che si faccia domande, lontani dalle solite malignità.
Dai vieni qui, lo so, lo so che fa paura, sono spaventato anch'io ma andrà tutto bene...

Giura!

Lo giuro su me!

Ah!Ah! Baciami, stupido!

Ti amo! Mi mancherai in questi tre giorni da morto.

Guarda che io so fare delle cose che fanno risuscitare i morti...

Ah!Ah!Ah! Scemo... 

E se il bacio stasera te lo dessi così?

Dai, fa' il serio! Non devi fare stupidaggini, attieniti al piano e a quel che abbiamo provato: un bacio sulla guancia e via, poi lasci spazio alle guardie.

Tutti penseranno che ti ho tradito!

Così nessuno sospetterà che siamo d'accordo...

Giura che andrà tutto bene!

Baciami!

Certo che sì, è l'ultimo bacio decente che posso darti prima di vederti morire...

... e risorgere.

Mi sembra tutto così complicato.

Lo è! Ma ti amo...

Ecco, questo mi sembra facile invece...
La cena è pronta, andiamo!

Ah, ho deciso: faccio quella roba dello spezzare il pane!

Ooh, quindi niente quella cosa che abbiamo provato con il montone in umido?

No, mi si sono rovinate tutte le unghie. Sai che figura ci farei nei santini?

Già. Vado a prendere il pane.

Già...








21.1.13

Racconto d'inverno


Te lo ricordi quel giorno?
La nebbia era salita inaspettata, come se un commensale distratto ne avesse rovesciato un boccale sulla tavola che il caso aveva imbandito per noi.
Sprofondava un gelido gennaio e pareva che la terra avesse sospirato d'improvviso, abbandonando il fiato dopo averlo trattenuto per tutto il tempo in cui ci siamo avvicinati.

A ripensarci adesso faceva freddo davvero. Ma non importava e infatti lo ricordo soltanto nello spessore dei cappotti che ci separavano, non in altro, solo in quell'ostacolo cerato che scivolava ruvido sotto ai polpastrelli arrossati.

Perché in realtà tutt'intorno si respirava un tepore buono, a pochi centimetri dal tuo collo l'aria si sfilacciava in un profumo caldo, come i forni del pane a notte fonda. A un certo punto, pensa, ho immaginato fosse vapore quel muro fumoso tutto intorno, di quei bagni enormi che si vedono nei cartoni animati giapponesi.

Ho ben presente il dopo sai, di come ho guidato nella nebbia, senza mai frenare mi sembra. Non si vedeva nemmeno il muso della macchina e ho guidato con te aggrappata al petto, stringevi più della cintura, e io non avevo peso se non quello del tuo abbraccio.
Sarei volato via, leggero, inerte. Senza quel tuo stringermi non sarei probabilmente nemmeno mai esistito in quell'istante.
Mi hai creato tu, lo giuro, io prima di quel momento non ho nemmeno ricordi.

Ore ho guidato, in quel latticinoso niente. Eppure per gli occhi altro non era che un immenso foglio da disegno in cui ripeterti, rivederti, inventarti per ammansire il fuoco delle tue braccia che bruciavano i solchi lungo i miei fianchi.

Acceleravo, per avvicinare quel domani che si allontanava dietro alle mie spalle, rincorrendo il tempo mentre lo spazio si nascondeva tra le pieghe caliginose di una notte ormai allo stremo.

Domani.

Domani avrò ancora quell'abbraccio.

E domani ancora.

E oggi.


(il disegno lì sopra l'ho rubato dal tumblr di Maurizio Rosenzweig, e forse avrei dovuto metterlo alla fine che lì all'inizio rende tutto quel che c'è sotto meno di ciò che è)


19.1.13

Wanted 6






Eccoci qui. Ritorna finalmente l'appuntamento in cui metto a disposizione il mio scellerato sapere e la mia pazienza sconsiderata per rispondere a quelle domande che i naufraghi della navigazione web hanno lanciato in bottiglie a forma di google e che l'imprevedibile marea della rete ha fatto adagiare sulle morbide sponde di questa mia isola felice. (il tutto scritto senza nemmeno una virgola che fa tanto Joyce).

So che vi starete chiedendo: perché proprio adesso? Beh, perché mi han chiesto che post stavo preparando e ho detto tre titoli, ma appena pronunciati sono stato immediatamente colto dalla necessità di fare altro.
C'è chi la chiama incoerenza, chi incostanza, chi regressione mentale. A me piace pensare che sia distrazione.


Eccomi a voi.







Abbiamo già fatto un post sull'argomento. Tu dov'eri?
È possibile che con voi debba sempre spiegare le cose venti volte? No, avevo detto che interrogavo oggi.
Non ci si giustifica, no. Adesso vieni qui e fai scena muta, non mi interessa...

Vabbé, troppo buono sono.
* nei paesi al di sotto del 45° parallelo significa 'rischi di romperti il culo' (dalla contrazione dell'inglese 'ass the risk'. Negli altri paesi invece significa 'ti userei l'uccello come una sac a poche'





Non esistono animali ciccioni e brutti, esistono solo uomini incapaci di vedere la bellezza interiore di ognuno...





Non ho niente di divertente da ricamarci sopra (la ricerca dico, non il culo). Ma mi piaceva postarlo lo stesso, è a suo modo poetico. Un po' Hikmet, un po' Neruda, un po' Brass.
Che poi adesso si scopre che Di Culo è solo il cognome del povero signor Angelo.







Ma no, no. Quello è il calendario Maya, non c'entra niente. È quello che dice che la fine del mondo sarà il 21 dicembre 2012. Cioè, il 21 dicembre a dire il vero è già passato, ma noi siamo ancora qui a dirci no dai, ancora cinque minuti ti prego, dai, aspetta un secondino solo. Adesso finisce, dai. Facciamo che se entro un minuto passa una golf finisce, dai dai...










Carlo Martello ritorna dalla battaglia di Poitiers






Sì, l'ho vista anch'io quella puntata di com'è fatto. Sinceramente ho preferito quando hanno mostrato come si fa un'insalatiera di legno partendo da un tronco. Però devo dire che la sequenza del mulinello finlandese mi ha particolarmente colpito. Per quelle insalatiere...






Vabbé, nel deep web si trova di tutto si sa. Ma di donne scopate da cani ce n'è ovunque. Sarà l'egoismo, sarà il machismo, sarà il gaysmo. La colpa comunque è di noi uomini, del porno e dei giochini sullo smartphone. Dovrebbero fare dei corsi.






Vabbé, evitiamo le solite battute sugli attriti, gli scout e su quanto brucia questo amore.
Vogliamo invece dire a tutti i ragazzini che ci seguono di non fumare. Non fumate, che vi fa male, invecchia la pelle e vi si seccano le mucose. Piuttosto la sigaretta elettronica, che fa quel bel vaporino che tiene tutto ben inumidito come il contenitore delle fajitas.
Quindi figa sì, fumo no. (non è vero, fumate! Cazzo, siamo 8 miliardi al mondo, dovremmo essere meno di metà per star bene tutti. Fumate!)





Allora funziona così:
se è un cetriolo impanato è vegetariana
se è un cetriolo cotto  è vegana
se è un cetriolo crudo è crudariana
se è un cetriolo di plastica è una capitalista imperialista schiava del petrolio





Intero è troppo, sgranato è troppo poco. No, non è un frutto adatto al porno.






Che da bambini ci siamo sempre chiesti ma Venus A oltre a sparare le tette che armi c'aveva?
Ecco, adesso scopriamo che c'era il pompino rotante. Altro che alabarda spaziale... E niente, tutto ciò apre dei nuovi orizzonti anche sui pugni atomici.






Bene, suppongo tu abbia una vigna molto piccola e ti serva una pompa adeguata per spruzzarla con il verderame.
Comunque tra persone adulte io eviterei i diminutivi.





Ahhh, i re magi, l'asinello, l'imene, la coda della stella cometa, l'aureola... ahhh. No, davvero, troppa roba, troppo materiale. Mi è andato in corto circuito il cervello.

Il puntale dell'albero, il pastorello, la mirra...



La fecondazione eterologa, il parto in acqua.





L'arcangelo Gabriele detto Rocco.







Ti ringrazio di avermi posto questa domanda.
Io ritengo che lo strumento migliore sia una brugola esagonale da 40 mm col manico in plastica.
Ma mi hanno parlato benissimo dei cucchiai da cucina in legno d'olivo, quelli col manico grosso zigrinato che vendono alle fiere.
Se opti per il manico dimmelo, che eviterò di venire a cena da te.