Avanzi popolo, alla riscossa.
Perché la rivoluzione non si ferma neppure di fronte alle scadenze, viva la revolucìon, la rivoluzione, ehm, la rivoluzione...
Ecco, la rivoluzione non si prepara, esplode. E soprattutto la rivoluzione non scade!
Quindi, compagni, espropriamo proletariamente ogni merce la cui scadenza sia prossima e anticapitalista, per minare il sistema dalla base e far crollare questo gigante dai piedi d'argilla colonialista ed espansivistico.
Vabbé, c'avevo un po' di cose che scadevano e mi sembrava il caso di prepararle prima che esplodessero.
Ricotta classica o classica ricotta? |
Un uovo nuovo o un nuovo uovo? |
Pancetta affumicata o affum... vabbé, pancetta |
Comunque l'idea è questa:
tagliamo le patate a rondelle abbastanza sottili e le facciamo rosolare in padella lemmi lemmi con della cipolla se c'è, magari aggiungiamo un cucchiaino di miso, ma con calma, un po' di sale, molto pepe, un pizzico di paprika e ogni tanto sfumiamo con quel che c'è (rimane il divieto per il crodino...).
Dopo un po' le assaggiamo e se hanno quasi perso la consistenza del feltrino da sedia, ci affoghiamo dentro i cubetti di pancetta, così, distratti. Come pedine dell'enorme scacchiera su cui stiamo muovendo le nostre tattiche rivoluzionarie.
Ecco, lasciamoli lì, a rivoluzionarsi, fino a fine cottura (e il fatto che "fine" abbia tutti questi significati è un tocco di classe rivoluzionario, nonché comodo per la sintesi.
Ora, la parola del giorno è quenelle. Prima di avviare la solita querelle con qualche damoiselle, tengo a precisare una cosa: non le ho fatte. Cioè, ne ho fatte tre. Poi mi sono rotto i maroni, che a fare quella roba coi due cucchiai mi sembra di essere deficiente e mica c'ho tempo io per far 'ste cose da precisini...
Cioè, le quenelle si fanno così
ecco, io con due cucchiai in mano sono più o meno così
Ma più figo.
Ordunque, lavoriamo la ricotta scaduta con del parmigiano grattuggiato in scadenza. Aggiustiamo di sale, abbondiamo col pepe, il prezzemolo, l'erba cipollina. Continuiamo a lavorare (e creiamo un pluslavoro che all'aggiunta dell'uovo si trasformerà in plusvalore alienando le differenti individualità degli ingredienti per appiattirne la consistenza). Se la ricotta è diventata troppo liquida (capita se l'uovo è troppo vetero-borghese) aggiungiamo un paio di cucchiai di farina o di semola.
Ora dovreste fare le quenelle. Io ho messo tutto dentro a degli stampini al silicone e infornato in un altoforno a carbon coke a 180 °C per venti minuti.
Questa l'ho già fatta... La battuta dico. |
Le quenelle dovrebbero avere un sapor e abbastanza neutro ma con un retrogusto speziato, perfette per essere abbinate col gusto deciso delle patate. Da accompagnarsi con dell'Estathè al limone del 2012 (anche scaduto).
Compagni di desco e di rivoluzione
Hasta l'ostensorio siempre! |
Meehehe! |
EL CHEnelle |
Quenelle di tutto il mondo unitevi, se non si usa la carta da forno... Cena ottima, ma mi è costata un capitale (ah ah ah, questa me la gioco sempre!) |
l'uo|V|o con la pancetta attira sempre un sacco di patata..
RispondiEliminain realtà è una leggenda metropolitana...
EliminaOh... Edward... Sbrandellami tutta!
RispondiEliminaSe non s'è capito... è il mio mostro ideale!
ognuno dovrebbe avere un mostro ideale...
EliminaC'è da dire che mettere d'accordo Joseph con Ernesto e Karl non è proprio impresa alla portata di chiunque, ma evidentemente sei riuscito a prenderli per la gola...
RispondiEliminaGiuseppe, lo sai che alla fine è tutto un magna magna
Eliminanel mio frigo si trova un sacco di roba scaduta. a volte per settimane. mi dico che mi spiace buttare. poi butto.
RispondiEliminafra un po' sarà la roba del frigo che butterà me
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