3.5.12

Dylan Dog Color Fest 8 - ovvero rimanere sulla Breccia



"Ragazza che limoni sola, limona con fierezza..."

Tocca scomodare perfino gli EELST per introdurre questa nuova fatica dell'indagatore dell'incubo.
La fatica naturalmente è di chi legge.

Ma partiamo dall'inizio: mettendo da parte l'idea che sono io a essere troppo cambiato per lui e non viceversa  (cosa che ho scritto su qualche post che adesso non ho voglia di cercare), il personaggio Dylan ormai è un bel giovanotto che limona da solo. 

Potenzialità inespresse, passioni addomesticate in una spirale autoreferenziale in cui si smarrisce il pessimo imitatore dell'Old Boy, pose da sfigato.
E mica scopriremo tra qualche numero che in realtà è un robot, o che è stato sostituito da Xabaras o meglio ancora che è davvero un attore squattrinato che gioca a fare Dylan e in tutto questo tempo siamo stati vittime di questa crudele macchinazione degli autori, e il caro vecchio Dylan che conoscevamo ritornerà dalla vacanza che si era concesso più in forma che mai...

Tra l'altro la fierezza mi sa che l'ha pure un po' persa.
E cosa può fare Breccia nel cuore di un innamorato? No, dico Enrique Breccia quanto può solleticare il desiderio di un amante dell'inquilino di Craven Road 7 di Dylan Dog?

Parecchio, piuttosto e anzichenò.

(vi chiederete: ma se ogni volta deve parlarne male, non può smettere di leggerlo e morta lì? La risposta è no!)


Comunque, innanzitutto fate lo sforzo di immaginarvi questo Dylan Dog Color Fest in bianco e nero. Meno fastidio per gli occhi e per il cuore, meno stress, meno macheccazzohanfatto?

Il filo conduttore dell'albo stavolta è il fatto che tutti i disegnatori sono latini. Spicca sulla copertina la scritta 'Historieta' e un Dylan con la camicia di una taglia di meno e le pieghe della panza tipo pancetta arrotolata.

La grande nevicata di Mignacco/Breccia non è una storia di Dylan Dog e già questo la salva.
Breccia c'è ed è sicuramente la miglior prestazione di tutto l'albo. La sua interpretazione dell'indagatore è assolutamente personale, inventa un Dylan tutto suo che oltre a essere ottimamente caratterizzato è addirittura piacevolmente lontano da tutti quelli visti in precedenza. Mi ha decisamente convinto e invogliato ad attendermi una nuova prova.
La storia è roba da Eternauta invece, che mica è da buttare. Ma di sicuro non è Dylan Dog.

Persecuzione dall'aldilà di Ruju/Fernandez e Un patto diabolico di Gualdoni/Font. Li metto insieme tanto le cose da dire sono le stesse. Titolo inutile, storia picubica (piatta, povera, prevedibile), disegni amatoriali con Dylan che cambia fisionomia a ogni vignetta.
Non deludono solo perché è proprio quello che ci si aspettava. Più da Gualdoni che da Ruju, ma le attese quelle erano.

La dimora stregata di Cavaletto/Ortiz. Ecco, qui la cosa si fa un po' più complicata, perché lo sceneggiatore ci mette del suo per tessere una trama quantomeno originale. Colpi di scena ben dosati ma che a un certo punto si perdono nella narrazione, riferimenti e citazioni sparsi qua e là, una casa che pare infestata ma forse no, ora sì, ora no, ora cambio di ritmo e colpo di scena. Poteva essere più armonica ma il numero di pagine limitato ha probabilmente influito sull'andamento della storia e certi passaggi sono decisamente bruschi. Certo l'avesse disegnata che so, chiunque altro, beh, allora sarebbe stata una storia decisamente godibile. Ma così, con quel colore poi...

Una cosa è certa: negli ultimi albi Dylan Dog va accettato per ciò che è.

15 commenti:

  1. Che poi se punti sui disegnatori, fai in modo che almeno disegnino come sono capaci (e lo hanno dimostrato tante volte). Font, che è uno dei miei preferiti, ho stentato a riconoscerlo (forse ha cambiato font, ah ah ah) e pure gli altri sono stati tutti sottotono.
    Forse il color fest numero 9 potrebbe narrare della Maledizione del ColorFest, perchè non c'è un numero uno che abbia rispettato le aspettative. (neanche un pò, pò, pòpòpòpòpòpò)

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  2. tutta colpa delle aspettative... Comunque da quel che so il prossimo color si intitolerà Altri Mondi e saranno 4 storie sulla scia della prima di questo, quindi una rivisitazione del personaggio in un contesto insolito...

    Io me ne aspetterei uno disegnato da te a dire il vero.

    Ciao Giack!

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    1. con i tuoi testi, obviously (magari con l'amico lanuto, capisciamme')

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    2. Pecorino, l'indagatore dell'ìncuLo...

      Ma Laura vi ha dato da disegnare delle nostre sceneggiature?

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    3. no, ma penso che lo farà presto

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  3. Tanto di cappello per i nomi coinvolti in questo Color Fest (rimanendo in ambito latino ricordo con piacere le prove del compianto Trillo sui primissimi numeri di Dylan e quella di Mandrafina un po' di almanacchi addietro) che non possono fare altro che declinare il personaggio a modo loro, con tutti i pregi -Breccia è indiscutibilmente uno che ne sa- e i limiti del caso (purtroppo mi dovrò tenere per sempre la curiosità sul come l'avrebbe caratterizzato Zanotto)...il problema che si pone sempre più spesso (a prescindere dal tratto e da colorazione o bianco e nero efficaci) è proprio l'effettiva utilità dell'indagatore dell'incubo all'interno di una storia anche buona di per sè, ma che lo sarebbe pure se ci mettessimo la sua versione alternativa Daryl Zed (e magari andrebbe anche bene) o un detective meno "ultraterreno" scelto a piacere, ammesso che di indagare ci sia sempre necessità in futuro...

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  4. Sai vero che era Trigo? Ma compiangiamo entrambi che se lo meritano...

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  5. Sì che era Gustavo Trigo (NON Carlos Trillo), e una volta non avrei mai fatto 'sti cazzo di errori, ma si vede che sto invecchiando a differenza del sempre trentacinquenne Dylan o del buon Juan Galvez...comunque sì, vanno davvero compianti entrambi (e, maledizione, anche Zanotto mi manca parecchio).

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  6. anni fa tradussi un trillo-bernet. l'unica mezza incursione quasi ufficiale nel mondo della traduzione. bei tempi.
    (niente, volevo solo far finta di partecipare alla conversazione)

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    1. beh, hai detto una delle cose più interessanti che si sia mai capitato di ascoltare in questo blog... y entonces, trillo-bernet Custer? Chiara di Notte? Chica?

      Comunque Trillo è davvero tra i miei sceneggiatori preferiti, ma proprio tanto... Anzi, direi che l'accoppiata Trillo-Risso è decisamente tra le cose migliori che potevano succedere al fumetto

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    2. no, no e no. un altro :-)
      avevano affidato la traduzione a una che però nn si spicciava e ormai erano tardi. mi passarono la palla un sabato pomeriggio. rividi tutta la parte di lei (circa le prime 10 pagine) e finii la traduzione che eran le 3 del mattino. 'sti morti di fame della grifo regalarono un'unica copia che io non vidi mai perché se la prese l'altra. però lo ricordo come uno dei sabato sera meglio spesi.

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  7. pensa gli altri sabati :)

    comunque è interessante, io mi limito a tradurre dall'itagliano all'italiano in genere ^_^

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