26.11.13

Diluenda Carthago


Devo aver fatto confusione ché ci ho tutti i giorni delle rubriche sballati.
Per dire, oggi dovrebbe esserci un venerdì del mistero. Ma è martedì!

E se fosse successo un qualche evento che ha confuso i giorni della settimana? Lo spostamento dell'asse terrestre? La precessione degli equinozi? I tempi di cottura del riso in busta? Magari è questo il mistero, altro che scie chimiche preaviazione.

Comunque, non è venerdì ma ormai ho iniziato a scrivere e guai a chi mi ferma. Anche perché oggi si parla del mistero dell'omeopatia. (se vi state chiedendo come faccio a scegliere gli argomenti da trattare in questa rubrica vi rispondo facile: vado sulla pagina facebook di Gipi.

È un processo di acquisizione che io chiamo gipiologia. La gipiologia è quella branca della scienza che utilizza la rete e i social network per esprimere una beffarda perplessità sui fenomeni promulgati dall'internet stessa.
Secondo wikipedia la gipiologia si suddivide in tre fasi, all'interno delle quali poi possiamo riscontrare una diversificazione in sottofasi derivante dalla commistione di fenotipi differenti ed elementi endogeni ricorrenti inseriti tramite commenti esterni.
Le tre fasi comunque sono:
- goliardizzazione
- ironizzazione
- dileggio
Secondo lo Streiner questa suddivisione in fasi risulta però fallace, in particolar modo lo studioso belga si schiera invece a favore della cosiddetta teoria della melagrana, identificando i diversi passaggi che compongono un'evidenza gipiologica come un'unica entità disgregante ma mantenuta strettamente compatta, nell'ambito in cui opera, da un elemento contenitore detto comunemente buccia o mantello analitico).


Ritornando però al nostro argomento, mi pare evidente che per poterne discutere in maniera accurata non si possano trascurare le interferenze esercitate negli ultimi 10 anni dall'allarmante diffusione della malattia di Panama, che continua a mettere a rischio i cultivar di banane Cavendish così come già fece negli anni 50 del '900 con le Gros Michel.
Come tutti sanno la pianta del banano non è un arbusto ma un'erba. Il fusto infatti altro non è che uno pseudofusto che termina con un fiore.
Per favorire il loro utilizzo alimentare le banane che finiscono sulla nostra tavola sono prive di semi vitali, questo comporta che la loro coltivazione si basi esclusivamente sulla propagazione vegetativa. Questo implica quindi una bassissima diversità genetica, rendendo impossibili i processi di adattamento alle condizioni ambientali e alla selezione naturale, e rendendo le piante inermi di fronte ad agenti patogeni e parassiti.

Tale commistioni di fattori potrebbe quindi portare entro pochi decenni all'estinzione degli attuali cultivar e alla necessità di utilizzare nuove varità di frutto per il commercio ortofrutticolo.

Ovviamente invece un'eventuale estinzione dei capodogli comporterebbe un incontenibile aumento della popolazione di calamari giganti nell'oceano Pacifico. Il cetaceo infatti pare essere l'unico vero predatore naturale di questi temibili molluschi. Nella dieta giornaliera del capodoglio può essere contemplata fino a una tonnellata di calamari giganti.


A causa dell'aumentata temperatura degli oceani infatti, i branchi di cefalopodi si stanno difondendo sempre più, diventando nel contempo più aggressivi e pericolosi per la fauna oceanica e finanche per l'uomo.
L'impressionante prolificità di questi esseri (le femmine depongono fino a 5kg di uova della grandezza di decimi di millimetro) e la velocità di crescita e diffusione (in un anno una larva di calamaro può passare da pochi millimetri a più di 10 metri), unite a un pene che può raggiungere la lunghezza di 90 cm (che in natura si sa, son cose che aiutano) ci permettono di etichettare il calamaro gigante come la più grave minaccia all'ecosistema dai tempi di Chernobyl.



Che parlando di medicine alternative ci si potrebbe sovente chiedere: ma alternative a cosa?
Ecco, qualche malizioso potrebbe rispondere alternative allo stare bene. Ma se il volume di detriti spaziali che si trovano in orbita bassa intorno alla Terra diventasse così elevato da aumentare il numero di collisioni degli oggetti in orbita, si creerebbe così una reazione a catena con incremento esponenziale del volume dei detriti stessi e quindi del rischio di ulteriori impatti. La conseguenza diretta del realizzarsi di tale scenario consiste nel fatto che il crescente numero di rifiuti in orbita renderebbe l'esplorazione spaziale, e anche l'uso dei satelliti artificiali, impossibile per molte generazioni.

È la sindrome di Kessler.
E con questo concludiamo il nostro post. Prima o poi mi verrà in mente anche l'argomento per il prossimo venerdì del mistero. Fino ad allora: stay tuned!

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[lo so, magari qualcuno si sta chiedendo perché ho detto che il post avrebbe parlato dell'omeopatia se poi gli argomenti sono stati altri? Questo scritto ha più di 4000 battute e la parola "omeopatia" appare una sola volta. In un composto omeopatico le molecole di principio attivo vengono talmente diluite da non risultare proprio presenti nel farmaco. Ma tipo che dopo un certo numero di diluizioni i preparati sono tutti uguali e l'unica cosa che chimicamente li distingue è l'etichetta sul flacone.
Cioé, tendenzialmente un farmaco omeopatico altro non è che acqua e zucchero. Che mica uccidono eh, almeno che uno non abbia il diabete, ma il non curarsi con le cose giuste quello sì che uccide.

Ecco, per i seguaci di questa alternativa alla medicina, comunque, questo post parla di omeopatia. La parola compare una sola volta e diluita in mezzo ad altre centinaia, ed effettivamente gli argomenti trattati sembrano proprio altri, eppure, grazie al miracolo della diluizione e dinamizzazione e aggiungendoci un po' di memoria dell'acqua (che stavo bevendo mentre scrivevo) il principio attivo del testo permane nelle parole scritte e inequivocabilmente vi parla di omeopatia. Figo eh? Funzionasse anche col gasolio...]

P.s. Ma se più diluisco un farmaco e più fa effetto, allora il segreto è l'acqua. Ma se il segreto è l'acqua allora i farmaci potremmo farceli a casa no? E secondo voi chi c'è dietro a questa incessante volonta di privatizzazione dell'acqua bene comune??? Chi vuole toglierci l'acqua per impedirci di curarci? Le lobby omeopatiche? La Boiron? I produttori di bustine di zucchero?
Fatevi delle domande. Io me le faccio!

5 commenti:

  1. non ho ben capito ma mi fido.

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  2. Non mangio banane, quindi non mi si può nemmeno accusare di far parte di quella bieca combriccola che se la prende con il povero banano inerme ...con i calamari il discorso cambia. Eccome. Perché se non si provvede a inserirli il prima possibile nella catena alimentare, quelli poi crescono e col cazzo che rimangono inermi (i capodogli ne sanno qualcosa al riguardo)

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  3. bisognerebbe fare in modo che le banane si mangino i calamari, credo...

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    1. Nuova frontiera OGM, dalla banana inerme alla banana in armi

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È l'ultima cosa che potrete dire in questo posto. Pensateci bene prima di scrivere le solite cazzate...