26.10.13

L'indagatore dell'internet


Qualche settimana fa è uscito Orfani.
Chi ha avuto negli ultimi mesi un accesso a internet dovrebbe saperlo.
Al di là di un giudizio di merito sul primo episodio, quel che più mi ha affascinato di questo periodo subito successivo alla pubblicazione sono state le reazioni dell'internet.
Detrattori, osannatori, hater, troll, lurker tutti uniti per analizzare, esprimere, affondare, denigrare, difendere, accusare, profetizzare.

Non so, non dovrei stupirmene eppure trovo curiosa questa urgenza di esternare, con posizioni che spesso hanno il tono della catechizzazione o di una maliziosa arringa da legal thriller.
Mi direte, vabbé anche tu ti sei buttato subito lì a scrivere di cosa ne pensavi. E io vi rispondo, sì, ma io uno scopo ce l'ho. Io scrivo di fumetti quando mi interessa evidenziare la loro componente attrattiva, quel che mi preme è lanciare un'esca perché chi capita qui sia stimolato a leggerli, perché più gente li legge, più i fumetti vivono, più ne producono e così io posso leggerne di più. È bieco opportunismo il mio!

Comunque, tutto questo scrivere è meravigliosamente inquietante. Certe posizioni sono inquietanti.
Davvero. Forse solo perché fatico a capirne lo scopo, il fine ultimo, l'esigenza primordiale che spinge a essere addirittura livorosi, crudeli, disfattisti. Spesso addirittura contro i propri interessi di lettore.
E vale anche il contrario comunque. Le idolatrazioni, gli incensamenti a priori.
Nulla di costruttivo o utile...

Pare che il solo fatto di avere un device collegato a un social network sia requisito sufficiente per la preveggenza.

Così mi sono chiesto, e se all'uscita del primo numero di Dylan Dog ci fosse stato Facebook?
Il Dylan Dog quello tipo il più grande fenomeno editoriale degli ultimi trent'anni...
Pareva 'na roba divertente.
Antropologicamente, dico.



* i refusi sono ovviamente tutti accuratamente inseriti per esigenze di realismo

31 commenti:

  1. 1300 lire... bei tempi.
    il mio primo dylan dog fu "i conigli rosa uccidono" che una tipa mi regalò perché tanto non l'avrebbe tenuto lo stesso. e già costava mille lire in più. poi da lì andai al recupero ma ho molte ristampe. tu li hai tutti originali?

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  2. beh, 1000 lire in più perchè era una ristampa. all'epoca credo fosse a 1700.

    comunque il primo dylan l'ho comprato nel '92, prima li leggevo a scrocco da un amico. Quindi li ho recuperati col tempo un po' qua e là, quel che capitava

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  3. Non succede solo con i fumetti. Le parole, spacciate per opinioni, vengono orgogliosamente ostentate manco fossero la Venere Callipigia; il più delle volte,invece, non sono che le increspature dell'acqua in cui è caduto il sasso. Non ci si preoccupa della coerenza o realizzabilità del parto del proprio colon e questo è fastidioso quando si parla di peli sulla schiena e drammatico quando di unioni civili, immigrazione e così via.

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    1. non so che posti dell'internet frequenti tu, ma dove vado io per fortuna non si parla di peli sulla schiena ^___^

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  4. Giusto per fare il troll della situazione, il primo numero di Dylan Dog non se lo cagò nessuno, giustamente, era una stronzata, qualche numero dopo si incominciò a fare sul serio con l'Old Boy, e il successo Dylan Dog lo ha acquisito sul campo ;) Queste cose tu le sai molto meglio di me, volevo solo commentare perché mi sembra un po' scorretto tutto 'sto accanimento contro Orfani ma anche queste difese a tutti i costi sono deleterie. Non sono un critico, non sono un artista sono solo un essere umano a cui piacciono i fumetti che ha un accesso ad internet e che desidererebbe un po' di onesta. Comunque è un articolo bello e divertente il tuo. Il fumetto di Recchioni invece lascia a desiderare, questo non vuol dire che non comprerò il secondo numero, d'altra parte se avessi dovuto giudicare Dylan Dog dal primo numero mi sarei perso quei capolavori che vennero dopo.

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    1. guarda, il tuo discorso mi fila tutto tranne che per "queste difese"... ché mica è una difesa di Orfani questa... A me farà piacere se Orfani avrà successo e mi farà ancora più piacere se avrà successo e sarà per me una lettura piacevole, ma non lo do di sicuro per scontato.

      Comunque suppongo che il tema principale di questa cazzata (perché mica parliamo di cose serie eh) fosse una tagliente e acuta e geniale satira sociale nei confronti dell'ossessiva necessità di critica che spesso traspare dai commenti dei social network. Probabilmente deriva dalla tipica cultura dell'esperto che ci permette in pochi istanti di diventare i massimi esperti di calcio, politica, rovesciamento di navi da crociera, regate, rasoi da barbiere, immigrazione, peli sulla schiena...

      e che il primo numero di DD fosse una stronzata è opinione tua, probabilmente a qualcuno è piaciuto solo quello, ad altri andava bene così, per qualcuno ha osato troppo, per altri troppo poco, per gli amanti delle bombe potrebbe essere tipo il non plus ultra... il problema è quando ognuno di questi pensa che il loro gusto sia il parametro assoluto per giudicare il mondo ^_^

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    2. È questo il problema: il nostro gusto è il parametro assoluto per giudicare il mondo :) giusto per buttarla sul filosofico :D Comunque ogni tanto dovremmo godercelo di più il nostro gusto, internet ci ha un po' reso dei masochisti. Comunque il primo numero di DD era una stronzata, e lo amo con tutto il cuore ;)

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    3. E ci sta! Io per esempio sono affezionato a Golconda!, per quel misto di splatter e poesia tipica di Sclavi, ma anche perché è uno dei primi numeri che ho letto, quindi penso che ogni volta che si legga un commento bisogna anche capire che c'è dietro una persona, per esempio se uno adesso scrivesse che "Golconda!" è una stronzata io risponderei risentito arroccandomi nelle mia posizioni, invece se questa discussione avvenisse a quattr'occhi i toni sarebbero giustamente più pacati e si sarebbe anche aperti a prendere seriamente in considerazioni gli argomenti portati dall'altro.

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    4. è in quel "giustamente" che a mio avviso sta l'errore... ma non tuo, sia ben chiaro, l'errore globale, il male del secolo, la falla che farà affondare la nave.

      Ché non è che la diamesia debba per forza contemplare il bipolarismo

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    5. Vabbè, ci sono anche quelli che però le stesse cose che dicono in un commento poi te le dicono anche in faccia, eh? :)

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    6. sì, però la cosa inquietante è quando cercano di replicare anche le faccine o__O

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  5. Ormai i lettori di fumetti sono tutti degli "esperti", leggono solo per scovare similitudini, rifacimenti, somiglianze ecc. Ma leggerli solo per passione, divertimento proprio no eh?

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    1. i lettori di fumetti per la maggior parte leggono fumetti... per molti la cosa si ferma lì, per altri ci sono necessità sociali differenti. tutto lì.

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    2. Che poi la lettura fumettistica per passione e divertimento non implica affatto il dover rinunciare alla "caccia" di rimandi, citazioni, omaggi e quant'altro contenuti in quello che si sta leggendo...semplicemente la cosa può benissimo rimanere a livello di puro divertissement, senza azzerare la propria capacità critica o trasformare per forza il tutto in un pretesto per criticare pesantemente ogni volta (e perculare con saccente spocchia) a priori un prodotto, ancora meglio se seriale. Credendo magari -in questo modo- di avere un atteggiamento coraggioso, obiettivo e privo di condizionamenti...atteggiamento che va ovviamente condiviso, se non si vuol passare per lettore di bocca buona, irriducibile nemico dell'originalità nonché diretto e criminale corresponsabile della crisi del fumetto italiano.

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    3. io 'sta cosa della caccia al tesoro l'ho già sentita... ^_^

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    4. Mmmh, chissà a chi ti stai riferendo...forse a Daniele Hicks? O Daniele Carlin? No, aspetta, forse me lo ricordo. Di cognome fa Bruce, no? O Kaufman? Con tutte 'ste cacce al tesoro la mia memoria se ne sta andando... ;-)

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    5. Ah già, quello dell'Isola dei famosi (edizione 1883)

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    6. Mi piace pensare che le persone sensate, che leggono per piacere e passione, non sentano il bisogno di fiondarsi su ogni sito che menziona l'ultimo fumetto letto a vomitare i poco digeriti contenuti del proprio cervello. Come sempre, gli stolti e gli irrequieti fanno più rumore.

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    7. A me piace invece pensare che le persone sensate non esistano.
      Almeno ci faccio una figura migliore.

      E comunque la necessità atavica di dire la propria sempre e comunque mica è figlia dell'internet. Io ogni tanto la domenica mattina, anche ieri per dire, vado al campetto di calcio ad ascoltare i genitore che assistono alle partite di calcio dei ragazzini.
      Ecco, facebook per dire sono tante tribune di tanti genitori che rompono il cazzo guardando la partita dei loro figli.
      E anche in quel caso mi sento una persona migliore.

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  6. C'è qualcosa di molto poco realistico in quei commenti fittizi: la grammatica e l'ortografia corrette.

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    1. nell'86 eravamo tutti meno ignoranti. Col muro di Berlino sono crollate anche le regole grammaticali e la speranza di una nazione fondata sull'ortografia.
      Gli anni '90 sono stati il declivio che ci ha portato in questa valle di lacrime.
      Per fortuna cè ancora gente che sanno scrivere in modo coretto!

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    2. Esatto! Non hai messo punti esclamativi o cose del genere. Nemmeno una k qua e là, delle abbreviazioni aberranti del linguaggio. Il quel modo lì giocavi più facile.
      Ahahah
      Comunque apprezzo. È davvero una buona fotografia del bestiario da critica. :)

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    3. Ho fatto degli studi preparatori e nel 1986 la K non esisteva.
      Tra l'altro i Placiti Cassinesi sono un falso.

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  7. Geniale. Ottimo esempio del fatto che oramai tutti sono esperti di tutto e si stava meglio "quando si stava peggio".

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    1. è anche un ottimo esempio del fatto che sono un esperto di facebook e Dylan Dog! ^_^

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È l'ultima cosa che potrete dire in questo posto. Pensateci bene prima di scrivere le solite cazzate...