31.10.13

Il grande Belzoni ovvero Ontico Egitto


[Recensione velocissima che domattina si parte per Lucca e qui è ancora tutto un casino, ma ci tenevo a farla prima di partire.]

Dietro casa mia c'è via G.B. Belzoni.
Ce n'è una in ogni paese qua attorno. A Padova è appena fuori dal centro, dopo il Santo e l'ospedale. L'ho fatta tante volte, ancora adesso. Fila via dritta tra due muri di portici e palazzi, tante copisterie e un kebab buono proprio lì, prima di spegnersi all'entrata del Portello. Nasce e muore a pochi passi dai luoghi più animati della città, eppure è silenziosa, rigida, come se soffrisse quell'irrealizzazione, l'incedere immobile dei suoi confini cercando di protrarsi oltre la linea immaginaria del conosciuto, aspirando a divenire punto d'arrivo senza mai rassegnarsi al suo destino di essere soltanto un tramite.

Ecco, Il grande Belzoni di questo racconta. Dell'avventura inusuale e meravigliosa di un uomo condannato a essere soltanto il tratto centrale di un percorso, un ponte maestoso che collega epoche differenti senza mai essere punto cruciale del loro dipanarsi.

Una storia genuina, di quelle di una volta.
Ed è proprio questa l'impressione da cui si viene subito colti aprendo l'albo, pare proprio che provenga da un altro tempo, coi suoi disegni puliti, l'impostazione classica, una regia mai invasiva, che ti avvolge immediatamente e ti trasporta all'interno delle ambientazioni raffinate e inebrianti come spezie esotiche.

Il lavoro di Walter Venturi  è puntiglioso e accurato. Il tratto rassicurante e dosato ti trattiene all'interno della storia anche in quei passaggi che sembrano più incredibili, permettendo di mantenere sempre costante la sensazione di trovarsi di fronte a un racconto rigorosamente storico.

E nella Storia, quella con la esse maiuscola, ti conduce questo romanzo. Spingendosi come una feluca sul Nilo alla scoperta di un personaggio prodigioso, un eroe d'altri tempi, di quelli che nei fumetti ormai non s'incontrano più: figuriamoci nella realtà!

Detto tra me e me, non mi sarebbe dispiaciuto avere ancora più dramma, soprattutto nella parte conclusiva dell'esperienza belzoniana. E oh,  ci ho questa inveterata passione per gli sconfitti...

Quindi, in edicola, 272 pagine, 9.50 euro, Walter Venturi, Il grande Belzoni, Sergio Bonelli Editore.

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