ovvero l'imprescindibile necessità di scrivere qualcosa (nell'attesa di una buona idea)
e comunque questo blog si sarebbe dovuto chiamare "dalla Parte di Topper Harley"
11.2.12
Nel palese della meraviglia
Mi bastano sempre pochi giorni passati senza scrivere per iniziare a chiedermi se continuerò.
E' che mi pare sempre labile il confine tra cosa sia forzatura.
Continuare o smettere?
Smettere di continuare o continuare a smettere?
In realtà in questi giorni ero assente giustificato: mi stavo meravigliando.
Che tu dici, il mondo è talmente vario che lo stupore è nascosto dietro ogni angolo, anzi si rannicchia sul fondo di ogni link per saltar fuori e farti bù. L'internet è immenso si sa, ed è difficile non trovare qualcosa che alla fine riesca a sbalordirti, incantarti, ammaliarti.
Poi sta a te, al tuo sguardo, decidere se questo qualcosa possa essere un video di gattini che dormono, la foto della figa più figa che tu abbia mai visto, una vignetta che piùdicosìnonsipuòridereggenio, una parola, gli alieni, una storia, un mondo, una pagina bianca.
E lo stesso discorso vale per l'oltre internet, quella landa confusa che qualcuno ancora si ostina a chiamare realtà.
Ché si fa presto a dire che bisogna sempre guardare il mondo con gli occhi di un bambino, anche perché questo altro non significherebbe se non l'essere preda di facili entusiasmi, travolgenti suggestioni, soddisfacenti inganni.
I bambini non hanno malizia, non hanno una storia, una memoria rielaborata, complessa. Vivono di prime volte, e in quell'ardore si aggrappano alle sensazioni a discapito dei significati. Che sarà pure affascinante, ma è facile. Troppo facile per considerarlo appagante.
E' una scorciatoia che ci concediamo quando siamo esageratamente fantasiosi. O quando siamo esageratamente poco fantasiosi.
Stupirsi, meravigliarsi, sorprendersi, quando il vento polveroso della vita ha ormai sferzato il nostro viso e la nostra anima. Ci ha lasciato cicatrici di dubbio, tagli recrudescenti di cinismo, abitudini ingrigite dalla ragione. Ha inspessito la nostra scorza di diffidenza (e questo ci protegge sia ben chiaro).
Ecco, quando l'estasi da ammirazione riesce a coglierci anche così. Beh, sono quei momenti in cui tutto il resto può attendere.
Io è da un paio di giorni che mi muovo avanti e indietro qui.
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Senti un po' - tu che sembri un cialtrone e in realtà sei personcina invero brillante - ma hai letto per caso il mio post stamattina? ché siamo sulla medesima lunghezza d'onda, uguale-uguale a quanto pare, con i medesimi pensieri.
RispondiEliminaE sì, l'umanità è un'infinita parata di meravigliose stranezze, io nel mio blog ne segnalo spesso proprio perché la varietà mi incanta, affascina e soprattutto delizia, ma è necessario fare silenzio e vuoto dentro per ripulirsi dal rumore e coglierla.
"Fà il vuoto dentro di te!"
...
..
.
"Non così tanto, maledizione!!!".
ti assicuro che sono un cialtrone, non vorrei che il mio fascino e la mia indubbia appetibilità sessuale ti avessero tratto in inganno ^_^
RispondiEliminastavo giusto leggendo il tuo silenzio, o meglio la tua alternativa a esso. ti dirò che il silenzio, quello pieno, denso assoluto, beh, a me non dispiace.
P.s. per tutti i bambini che passano di qui, "fa" non si scrive con l'accento, al limite con l'apostrofo
Dannazione, hai ragione, l'apostrofo e non l'accento - non è come "dare"/"dire", funziona come "andare"!
RispondiEliminaCome ho fatto a dimenticarmelo, come ho fatto? :-DDD Shame on me, shame on me.
Mo' mi cospargo il capo e di già che ci sono pure il corpo di fango... ahem, vieni a sciacquarmi tu, mio desiderio sessuale, così intanto ripassiamo le coniugazioni dei verbi? :-P
PS. So benissimo che sei un cialtrone, per questo la battuta che t'avevo fatto ;-)
prepara il fango allora, perché il mo avverbio con l'apostrofo lo lascio passare che lì non si è mai capito, ma il "dire" no, quello no, che è troncamento di sicuro e quindi vuole l'apostrofo ;)
RispondiEliminae con questo credo di averti smorzato qualsiasi altro istinto (ma l'ho fatto per il tuo bene :) )
p.s. molto più cialtrone di quel che può trasparire da qui, tra l'altro
Ehi, furbastro, cerca meglio, che "dì" - ovvero accentato - si può scrivere eccome.
RispondiEliminaE con questo spero d'averti fatto capire che sono molto più cialtrona e piantagrane di quanto tu possa immaginare...
A questo punto scambiatevi i numeri di telefono ed è fatta.
RispondiEliminaSono incantata da questa immagine che ci hai offerto, incantata e senza parole.
RispondiEliminaPiu che "infinite stranezze" io vedo infinite piccolezze e infiniti spazi e una nostra vecchia conoscenza direbbe anche "smisurati silenzi".
@minerva Vabbè, ci ho provato. Metti via il fango ^_^. Comunque dì mi sembra proprio la concessione di chi si era rotto i coglioni di corregerlo. Quel che prima o poi succederà con il pò.
RispondiEliminaAh, quello l'avevo già capito. ;)
@Farneticazione I numeri di telefono??? Ma sei davvero 1989, i numeri di telefono sono roba vecchia. Orma esiste solo il virtuale. Al limite potremmo scambiarci gli account. ^_^
Una delle cose più interessanti a mio avviso è che siano finiti, invece. Terminati. E in questa loro compiutezza così lontani dall'essere compresi, dall'essere anche solo immaginati. Ecco, questa inimmaginabilità mi affascina.
Abbiamo vecchie conoscenze?
"corregere"? Ahem...
RispondiEliminaComunque contro "pò" combatteremo insieme, promesso!
Comunque, per tornare seriamente al tuo post, vi sento molta amarezza. Sarà che sono andata così in là, io, che la dimensione parallela in cui ormai sto vivendo la vita tutto è ancora - e sarà per sempre - ragione di sopresa e meraviglia. E' una parata, solo un'assurda parata. Ma piena di colori e visi sorridenti.
"se sbaglio mi corigerete"...
RispondiEliminamaledetto T9!
Ma non è amarezza sai, non vorrei che fosse altrimenti. L'eccessiva sorpresa, anzi, la certezza dello stupore mi soffocherebbero.
Così so che quando mi meraviglio è davvero un evento, qualcosa di speciale...
Dall'infinitesimo all'infinito... il che rende arduo muoversi avanti e indietro se non si è capaci di provare meraviglia...meraviglia sicuramente non alla portata di cialtroni VERI ;)
RispondiElimina@giuseppe io infatti sono un vero cialtrone, non un cialtrone vero :)
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