15.3.13

Parole, parole, parole: Infinire


Che pare niente quell'inesorabile smarrimento dell'ultima parola.
Il pezzo mancante del puzzle che hai nascosto nella sorpresa di un ovetto kinder, rinchiuso, risigillato con un sospiro di accendino, riavvolto nella carta che eri stato attento a non strappare. L'ho fatto. La cosa peggiore è quell'alluminio leggero leggero, che poi mica è come incartare un libro, è come incartare un tango. Il pallone, dico.

Può esserci prima la paura del dopo? Oppure è solo l'incapacità di realizzarsi, l'apotropaica necessità di procedere, di nuovo e ancora. Sisifo, Tantalo.
Li chiamano supplizi, ma se fosse soltanto il bisogno di sentirsi incompleti, la gioiosa rassegnazione all'incolmabilità del proprio essere sconfinati. Inesatti.

Che infinire pecca d'indefinitezza.
Ché è estroflettere le proprie incertezze fino a travalicare il confine dell'ignoto [ha un senso questa frase, nella mia testa, giuro], eppure arriva a lambire i lombi (alambiccandosi direi) del suggellare, compiere.
Del terminare, raffinire.

E tu te ne stai lì, di fronte a una parola che è sé stessa e il suo contrario, e in quest'altalenante dicotomia ridiventa sé stessa. Non ha soluzione nell'atto stesso di averla. E capisci che è un imbroglio. Lo intuisci senza però avere i mezzi per reagirvi, e d'indeterminatezza si appassisce. Dicono.

E viene da pensare al tempo, a quanto sia risibile per noi che non ne avremmo a vederci bene.
Ma non importa, è un sonno vigile, come quello dei delfini.
E ci si risveglia ogni volta come se avessimo chiuso gli occhi la notte prima. E ci ritroviamo a contare gli anni sulla punta delle dita. E non bastano più.

E pecchiamo impudicamente d'infinire.

6 commenti:

  1. continuo a dire che non deve esserci per forza un dopo ma non mi ascolta mai nessuno

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    1. Ma il punto è: ma c'è un prima?
      Comunque noi siamo per i preliminari

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    2. voi sì che ne sapete

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    3. Millanto una laurea... Tanto va di moda

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È l'ultima cosa che potrete dire in questo posto. Pensateci bene prima di scrivere le solite cazzate...