20.2.13

Passatemi il titolare


L'appropinquarsi del cinquecentesimo post impone un necessario rinnovamento del modo di gestire questo spazio. Lo vuole l'Europa, lo chiedono i mercati, lo impone l'attuale congiuntura socio-economica.

Probabilmente è un'esigenza che in più occasioni ho manifestato anch'io, magari con velati riferimenti, sottili e mascherate autodenunce.
(se state pensando che adesso inizierò a dirvi chi votare e perché vi sbagliate, ne avreste bisogno lo so, ma no. Che poi, il mio progetto politico si basa proprio sul fatto che non si sappia cosa votare, se per farvi capire chi votare io venissi a dirvelo, allora inficerei il progetto stesso che si basa appunto sul non dirlo perché nessuno sappia cosa fare. Chiaro, no?)

L'ideale sarebbe, per dire, iniziare a gestirlo, insomma, darsi un ordine, un percorso.
Attualmente l'unico vincolo che mi sono sentito di introdurre è stato quello di non far iniziare i titoli dei post per Y.
Davvero, controllate. Ci sono tutte tranne la Y.

C'è troppa ambiguità in quella lettera, è una i ma non è una vocale, e poi è greca, cioè? Se una lettera è greca è forse differente dalle altre, e quando si dice mettiamo i puntini sulle i le i greche sono comprese? e ce ne vogliono uno o due? e come si distinguono i due puntini delle i greche dalla dieresi?
Insomma, utilizzarla in un titolo spalancava la porta ai soliti criticoni che non hanno di meglio da fare che trolleggiare per i blog altrui. Quindi, per buona pace di tutti ho evitato.

Detto questo, boh.
Potrei dire che si accettano suggerimenti, in realtà poi non li seguo mai.

Comunque, ho dei titoli per dei post che non scriverò.
Cioè, hai i titoli ma non hai i post? Ma non dovrebbe essere il contrario?
Sì.
Ah, ecco.

Ora lì scrivo qui sotto, così me ne libero e faccio pace con me stesso.


Arrivederci al celibato:  una ficcante invettiva sul matrimonio e sulla sua durata sempre più breve nella società 3.0. Nel discorso anche le solite trite polemiche sul matrimonio omosessuale come specchietto per le allodole per privare noi poveri cristi dei diritti individuali e le dieci regole per organizzare un addio al nubil/celibato perfetto.


Giamma cani: del perché quando è stato inventato il cane io ho votato contro e me ne sono andato negli Stati Uniti a fare la bomba atomica. Cose brutte sui cani visti solo come servili appendici del proprio padrone e dei padroni che vedono il cane come compensazione delle proprie appendici. Le dieci illustrazioni più belle che si possono ricavare unendo i punti dei dalmata.


Le vite degli atri: dialoghi rubati negli atri dei vecchi palazzi. Nei cartelli appesi sulle bacheche condominiali una nuova interpretazione della società moderna. Le dieci più divertenti aggiunte a penna alle comunicazioni dell'amministratore.



Cara pace: un'accorata preghiera. La pace è una tartaruga? Davvero è solo lenta e sta arrivando? Che poi quando arriva c'ha il carapace e diventa inscalfibile e dura un botto? (no, non botto inteso come esplosione...) Le dieci tartarughe più famose della storia.


No mignolo: da Ammassa la glassa ad Ada al perché non ho un mignolo sano. Compendio di sopravvivenza urbana e dattilografia. I dieci refusi più tragici che possono capitare su una macchina per scrivere meccanica non avendo forza nei mignoli.



Mi manca l'aia: ma quanto bella era Von Krest il castiga galline raccontata da Gaber? E cosa pensa un pollo degli uccelli che volano? Davvero il nome tacchino deriva dalla parola collage? Gandhi era vegano ed è morto assassinato, c'è un nesso? I dieci modi di imitare il paupulare del pavone senza l'utilizzo di strumenti.




10 commenti:

  1. - le vite degli altri ***1/2
    - gaber che legge storie mi manca
    - le pareti dell'appartamento di mia cugina son così sottili che sente il vicino tirarsi le seghe
    - dai ai disegni un articolo maschile
    - ma questi titoli non valgono per il conto alla rovescia, vero?

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  2. Avresti potuto fare anche la bomba all'idrogeno...poi vabbè, ciascuno deve detonare secondo i propri gusti

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    1. booomba... sexy, un movimento sensual sexy... por arriba por arriba por arriba

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  3. - diciamolo che il massimo è 50 asterischi, che se no pare un bel voto
    - non so se me le ricordo bellissime io perché ero piccolo, ma di Gaber ti consiglio Von Krest il castigagalline - La grande occasione di Nemo e una col sole e il vento
    - è che mi appassiono
    - a me sembra giusto così
    - niente, a te non ti si frega

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  4. - è un bel voto! è un bel film! taci!
    - cercherò, gracias
    - quindi sei sempre tu che le sputi sulla maniglia e che le gridi troia? (bom, non è che sia poi 'sta tragedia, verità. non è molto simpatica)
    - hai ragione, è giusto.
    - altricoché (cit.) se mi si frega...

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  5. - le vite degli atri è meglio
    - pregos
    - è lei che me l'ha chiesto
    - sì
    - ti si sfrega

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  6. Ho dimenticato di scrivere una cosa prima e la scrivo qui ora...
    Stavo spulciando siti per la ricerca di coinquilini a Parigi, e mi capita un ragazzone con tre gatte. Il primo pensiero che ho avuto è stato "gaaaaaaaaaaay".
    Poi ho pensato a te :D

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    1. ma il nesso con me nasce su ragazzone, gatte o gaaaaaaaaay? o coinquilino?

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  7. Il giovane uomo si dichiarava etero, ed io vedendo le gatte non ci credevo molto, poi ho pensato che anche tu vivi con dei gatti, eppure mi pare che tu sia un estimatore della patata... oddio più della zucca, ma penso che la patata non ti dispiaccia.

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    1. Beh sì, quella delle micie è evidentemente una metafora...

      Anche la zucca è una metafora.
      La patata no, quella non mi dispiace davvero

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