26.2.13

Blorch. ovvero Cronaca di una morte a nunchaku


A volerla fare proprio breve breve potreste anche leggervi questa qui, ché insomma, di quello in fondo si parla.
Libretto rosso tipo Adelphi, disegnetti neri di omini malfatti: gli Scarabocchi di Maicol&Mirco.

Ciò nonostante, pur rimanendo nella continuità del precedente Blam., questo Blorch. (si legge lorch che la B è muta) raccoglie il testimone del precursore solo per riutilizzarlo in modo scomposto, come quelle scimmie che usano un telescopio per aprire noci di cocco, o le melanzane che nascono dalle piante di pomodoro.


Se in Blam. il filo conduttore era la morte di morte violenta, meglio se di pistola, in Blorch. la canna della stessa pistola viene utilizzata come microscopio per scandagliare le profondità e le superficialità dell'animo umano, svelando ciò che al nudo occhio di un perdonante buonismo spesso sfugge.

Scemata l'estatica euforia che contraddistingueva i drastici omicidi/suicidi, Maicol&Mirco si cimenta(no) nella crudele arte del giudizio.
Più Mirco, forse.
Perché guardare non gli basta più, non è più sufficiente la spietata fotografia di un momento, la nonchalance dell'osservatore casuale di fronte all'incidente sull'altra corsia.
No, l'evoluzione è nell'espressione di una valutazione. Non più folla gaudente ma giudice austero e incorruttibile di fronte alla più severa delle leggi: la verità di ciò che siamo, sotto le maschere dell'apparire, giù in fondo, dietro all'anima, ai pensieri repressi, a quelli che addirittura non pensiamo, aborti.

E il gioco stavolta è proprio nell'esprimere un giudizio (pietoso forse) su quell'interiorità, quel mescolarsi di sensazioni che nascondiamo in barattoli di psiche, anima, cuore, anche a noi stessi, ma che a volerlo tirar fuori spesso altro non è che un ammasso di vomito.

Ecco, in questo libro si dà il voto a quel vomito.
Come a Miss Italia ma con più risate.

Che poi, a Bologna sotto una tormenta di neve che sembrava di essere Jack London (e non a caso, dato che "La peste scarlatta" è proprio il soprannome con cui scherzosamente chiamo gli Scarabocchi di Maicol&Mirco quando ci penso tra me e me), dicevo, sotto la tormenta ho comprato il libricino.
Lo giro. Leggo. (lo giro in quarta di copertina dico, non sottosopra che pare che legga i messaggi satanici al contrario).
E in quarta di copertina c'è








Naturalmente ho subito sentito il mio avvocato, ma pare che non ci si possa fare niente, ha detto 'na roba tipo libertà di stampa, carta dei diritti, insomma cose che credevo esistessero solo nei telefilm americani.

Vabbé, la prossima volta ne scriverò male. Colpa mia.

Comunque, se proprio ne avessero bisogno, ci metto un'altra frasetta a gratis da usare nel prossimo libro.

"Maccianghero e libetrico all'unisono. Ma senza mai sbaiaffare."

21 commenti:

  1. Beh io avrei anteposto alla citazione, il Provvisorio disse ecc.ecc.

    :-)

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    1. veramente è Provvisorio. per la precisione

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    2. ma noi lombardi anteponiamo sempre l'articolo, per la precisione.

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    3. ma io focalizzavo l'attenzione sul punto non sull'articolo, per la precisione

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    4. Enfatizzavo il punto con l'articolo :P

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  2. no way! tocca pigliarlo per forza allora. ma gliel'hai detto che sei tu quello? per il prossimo pretendi almeno una copia aggratis

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    1. ma guarda che i dieci euro mica sono per il libro, sono per sovvenzionare la scrittura di altre vignette

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  3. Grande, sei diventato uno che fa tendenza! Posso aggiornare il mio curriculum mettendo "Disegna pecore che si fanno inculare, proiettando evidentemente i postumi di una fase anale mai del tutto introiettata." - byroneloisa.blogspot.it
    ? fa sicuramente più figo

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    1. Ma figurati, appena pubblicherai una raccolta di Pecorino ti faccio una profonda introduzione!

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  4. Tra un po' le ragazzine ti porgeranno le chiappe per farsi scrivere direttamente a mano la quarta di copertina ;)

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    1. non so se hai notato che quando ti palesi per commentare, inserisci immancabilmente un riferimento al culo.

      Da antropologa, che ne pensi?

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  5. Mi permetto di correggerti, (non perché me ne freghi, ma esclusivamente per essere zelante e rompere le scatole al prossimo :) sono Sociologa.
    Ad ogni modo la domanda è pertinente, grazie per avermela posta esimio!
    Credo che gli esseri umani abbiano la capacità e la predisposizione di adeguarsi, di adattarsi al contesto...
    Ecco, credo che da queste parti il culo abbia una rilevanza, credo sia una rappresentazione stilistica che renda bene come metafora del contesto preso in esame... per questo mi adeguo... è Darwin, non sono io!
    :D

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    1. Ah, ad ogni modo diletto amico, essendo che il frasario sconvolge troppo, non essendone tu abituato (tra una pecorina e l'altra), mi asterrò in futuro al fine di non turbare l'eleganza che ti contraddistingue :D
      Saluti elegantissimo blogger d'annata :****

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    2. Quindi il punto mi pare sia diventato l'esegesi del culo come discriminante nell'indirizzamento della selezione naturale in un contesto neodarwinista?

      Interessante. L'evoluzione vista dal retro.

      Mi sento turbatissimo. Molto.
      Come direbbero i cugini spagnoli Mas turbato.

      Ciao blogger dannata

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    3. Devi esserne fiero! Altro che turbato...
      Dannazione!

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    4. non so come , ma penso che con Pecorino io abbia anticipato questo discorso... mettendomi dalla parte del popolo oppresso.

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    5. il popolo oppresso ce l'avevi dietro, più che da una parte

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  6. Sei diventato ufficialmente una star, ragazzo...prima o poi doveva succedere (adesso vallo a sapere quanti macciangheri sbaiafferanno all'unisono per l'invidia) ;-)

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  7. se mi stai chiedendo di firmarti le chiappe la risposta è no!

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    1. Eh, ma più che porgerti le chiappe io intendevo stringerti la mano ^_^

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È l'ultima cosa che potrete dire in questo posto. Pensateci bene prima di scrivere le solite cazzate...