22.2.13

Auto di fesa


C'è troppo mondo, troppo per isolare un'ipotesi di normalità.

Ed è sempre troppo poco domani.
Non si è mai abbastanza in là, s'insegue un oltre che si appiccica alla punta delle scarpe e si lascia guardare, come la più narcisa delle utopie.
Anneghiamo di presente, ingurgitando forzatamente sorsi di vita che graffiano la gola; come onde che cercano di afferrare  il relitto che esse stesse spostano in avanti.

Mai troppo però, mai con un'illusione di irrealizzabilità.
Arpionati dalla sospensione d'incredulità di Coleridge, siamo i tacchini induttivisti di Russel il giorno di Natale.
Troppo presente.

E l'attesa è difesa, l'enunciazione del contro, enucleazione del no.

L'attinenza un difetto di uguaglianza, l'aberrante ripiegarsi della storia su sé non stessa.

Svelandoci a vicenda di essere orfani di un'ucronia del futuro.

[che uno si sveglia la mattina e dice, adesso faccio un post di quelli da ridere. E no, non serve capire. E sì, il plurale è proforma.]

9 commenti:

  1. mi è difficile comprendere il concetto di normalità (quasi quanto quello di felicità) però rime of the ancient mariner spacca!
    quindi chi voti?

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  2. già, anch'io sono un uomo più triste e più savio

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    1. ma sì che il mio commento c'entrava! uff.

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    2. perché il mio no?
      non si chiude così la ballata del vecchio marinaio?

      davvero mi hai chiesto chi voto?
      Eh, nel segreto dell'urna chi sa cosa sfodererò... ^_^

      Comunque credo che guarderò qual è il simbolo più carino

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    3. facevo la sborona ma, anche se l'ho letto, giuro, il marinaio lo ricordo a memoria solo nella versione degli iron quindi non avevo colto. figuraccia.

      (in effetti ho chiesto solo per chiudere l'excursus pòstico)

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    4. guarda, mi sono letto più o meno tutti i programmi, ho fatto i miei ragionamenti sul voto utile, inutile, disgiunto, combinato, di scambio. Ho cominciato scartando quelli che dicevano cose che proprio proprio andavano troppo in contrapposizione col mio pensiero (nonostante magari ci fosse anche del buono, ma il rischio che facessero solo la parte cattiva era alto), mi sono spaventato, più del solito (cioè, la democrazia partecipata di suo mi spaventa sempre eh, la gente mi spaventa, tutta. Ma stavolta c'è una fede calcistica, una ricerca di totalitarismo che mi inquieta), ho valutato quale percorso vorrei facesse la prossima legislatura delimitandone gli intenti e i poteri solo in un doveroso e probabilmente sofferto stravolgimento della legge elettorale (e magari anche dell'impianto totale della democrazia rappresentativa parlamentare), in modo che alle prossime elezioni (tipo a settembre) se ne possa uscire con un assetto finalmente stabile e con un'ipotesi di governabilità seria. A fronte di ciò, dettato soprattutto dal fallimento dell'idea d'Italia come stato governabile e della democrazia rappresentativa in un contesto non rappresentativo, voterò chi secondo me ha le doti intellettuali, politiche e culturali adatte a una riforma strutturale del sistema intero (ultima vana speranza, tra l'altro secondo me già disattesa e quindi foriera di soluzioni ben più irrequiete e irrazionali).

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    5. io un po' di idee le ho ma ancora leggermente confuse.

      http://politiche2013.voisietequi.it

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    6. sì sì, già fatto... mi è venuta fuori la scritta 'Meglio se ti astieni"

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  3. Come auto mi sembra abbastanza cronenberghiana (alla ExiStenz) nonchè arcimboldesca, oserei dire...

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È l'ultima cosa che potrete dire in questo posto. Pensateci bene prima di scrivere le solite cazzate...