ovvero l'imprescindibile necessità di scrivere qualcosa (nell'attesa di una buona idea)
e comunque questo blog si sarebbe dovuto chiamare "dalla Parte di Topper Harley"
2.10.14
Spazio pro-forno (Il fantasmino di Anna Never)
[DISCLAIMER: leggo Dylan Dog dal primo numero e ho ancora il portafoglio a casa. Negli anni ho comprato il MAX col calendario, TUTTO con la storia di Baglioni, il diario con Gnut!, Un GRAZIA o GIOIA o una roba del genere con una storia disegnata da Casertano con le pagine che sanno di camomilla (non è una metafora, profumano davvero di camomilla), il cd col videogioco, il cross-over con Martin Mystere, con Ken Parker, con Napoleone, gli albetti parodia degli anni '90 tipo Dylan Blob, Dailan Bob quelle robe lì, gli inquilini arcani, un albo francese e ho letto i libri di Sclavi. In definitiva, in base alle regole della rete e dei social sono autorizzato a dire quello che mi pare.]
RECENSIONE BREVE: A me va bene così!
RECENSIONE MENO BREVE: A me va bene così, non tanto per la storia in sé ma soprattutto per l'idea che implicitamente trasmette. E no, non parlo del sottotesto meta-editoriale di cui personalmente avrei preferito non venire a conoscenza (è una fisima mia, i sottotesti (in questi contesti) li tollero se sono smaccati, spiattellati in faccia al lettore in modo che proprio non possa evitarli, insomma, tutto il metaforico che non viene chiaramente esplicitato, che dev'essere intuito, elaborato, espone il fianco a troppe ipotesi, introduce una componente d'interpretazione aleatoria che mi distrae, mi trasforma il sottotesto in metatesto, una traduzione incompleta degli intenti di chi scrive, con un residuo comunicativo che a un relativista come me spalanca un varco spazio-temporale sulle sterminate pianure dell'indeterminatezza. [oh, nella mia testa questa frase ha un significato. Tra l'altro non molto diverso da quel che ho scritto qualche giorno fa per Orfani, sono ripetitivo]).
Dicevo, quello che mi ha confortato è l'intuizione di base, l'introduzione di quell'incertezza nelle situazioni e nei risvolti che induce il lettore a non essere tranquillo per quel che potrà succedere nel prossimo numero.
Ecco, a me è questo spirito che va bene, che non c'era e ho ritrovato. Perché quel che ho sempre cercato leggendo un fumetto come Dylan Dog non è tanto il fatto che mi piacesse, ma che riuscisse in qualche modo lasciarmi una qualche sensazione di sorpresa, inquietudine, smarrimento o anche solo l'impressione che a qualcuno avrebbe potuto darla.
Sarei comunque uno stupido (non che chi non la pensa così lo sia, lo sarei io) se mi impuntassi a voler percepire ogni albo come quando avevo quattordici anni, ne ho trentotto, ho superato da un po' i trentatrè anni di Dylan e si sa che non sempre tutto quel che fanno i giovani ci è chiaro.
RECENSIONE CHE AVREI SCRITTO SE LA MIA UNICA FONTE DI INFORMAZIONE FOSSERO I COMMENTI DI FACEBOOK: Allora, premetto che a me la fantascienza piace anche. Però 'sta cosa di trasformare improvvisamente una serie come Dylan Dog in Star Trek mi pare una cosa un po' avventata. Comunque comprerò i prossimi numeri e vedrò come va, certo, se iniziano ad arrivare gli alieni e i Klingon credo che smetterò subito che per quello c'è già il comandante Picard. A me piaceva il Dylan ambientato a Londra col maggiolone e il Groucho normale, ma Recchioni ha deciso che è più consono trasportare tutti nello spazio e vabbé, mi chiedo solo come faranno con i vecchi personaggi, cioè, sono morti oppure qualcuno è stato ibernato e ritornerà?
Che poi, mi viene un dubbio: Dylan è stato mesmerizzato nel numero 57 dal dottor Hicks e nel numero 77 vediamo che tutta la popolazione terrestre è morta per un super-raffreddore ma che lui nel 2560 è ancora vivo, è possibile che l'umanità non si sia dunque estinta completamente ma che si sia trasferita nello spazio dove ha continuato a proliferare costruendo colonie su astronavi o che ne so sulla luna? Dunque nel 2427 oltre agli androidi con i ricordi di Dylan esiste anche il Dylan vero mesmerizzato e ancora "vivo"? C'è in previsione un incontro tra Dylan e i suoi cloni?
Tra l'altro, siccome abbiamo visto nell'ultimo color fest che Dylan Dog è ambientato nello stesso universo di Nathan Never, e siccome nel numero 26 di NN vediamo che nel 2395 la Terra è ancora abitata ma gli Ultra Sapiens vengono cacciati e Lucy Seward si sveglia dall'ibernazione e fa tre figli che sono quindi presenti nel 2427, ci sarà qualche relazione tra loro e Dylan? Il computer con cui vengono catalogati i ricordi che servono a sintetizzare i cloni di Dylan è forse il brain comdeck che appare anche nell'anno 2606 in Generazione Futuro?
Ecco, che Dylan abbia bisogno di un rilancio è un dato di fatto, spero che qualcuno in Bonelli ci pensi seriamente, ci fosse stato LUI di sicuro, per dire, Bloch mica lo facevano sparire dalla serie che aveva ancora tanto da dare e senza l'ispettore l'old boy non sarà mica più lo stesso.
Che poi, nel numero 100 che vi ricordo è l'ultimo della serie in assoluto, Bloch c'è e fa l'ispettore. Quindi questo come lo giustificate? L'hanno reintegrato? Era uno scherzo, un sogno, un richiamo da parte di Scotland Yard di tutti i vecchi ispettori come in Space Cowboy? (ancora lo spazio, notate...)
Secondo me Recchioni avrebbe dovuto leggersi almeno gli albi principali prima di profanarli.
Che poi c'è tutto questo pretesto dell'avventura spaziale per sottointendere in realtà tutta una situazione editoriale, in pratica ci sono cinque nuovi Dylan (che rappresentano l'inedito, lo speciale, il maxi, il color fest e il gigante) che hanno il compito di catturare ogni mese i lettori, che sono rappresentati come degli spettri imprigionati nelle gabbie delle edicole, mentre vagano senza razionicinio in un'enorme astronave-galera che rappresenta facebook (bella mancanza di rispetto verso noi lettori a rappresentarci così, ma evidentemente è come ci vedono). Comunque a un certo punto iniziano a eliminare le testate (e il gigante infatti sparirà) e i personaggi, fino a che rimarrà solo l'inedito che però nessuno dei lettori-spettri vorrà e allora tutto verrà risucchiato da un buco nero (di bilancio) e Dylan che si risveglia e si getta in un crepaccio (suicidio editoriale?) ma continua a sopravvivere come clone (ristampe???).
Evidentemente in Bonelli hanno deciso di puntare tutto su Tex, e li capisco, visto che LUI Dylan Dog nemmeno voleva farlo. Un po' come adesso Sclavi che non vorrebbe assolutamente rilanciarlo ma lo hanno in pratica costretto via internet, e si è visto dalla faccia che ha fatto in conferenza.
Comunque, per chiudere, questo numero insomma, magari se non fosse tutta una copia potrebbe anche starci, ma così mi pare davvero una presa per il culo. Cioè, un conto è fare gli albi che citano e si ispirano a Shining, Terminator, Il miglio verde, Fuori orario, Blade Runner, La città verrà distrutta all'alba, Nigthmare, Il silenzio degli innocenti, Il nome della rosa, Dieci piccoli indiani, Io sono leggenda, Un lupo mannaro americano a Londra, I segreti di Twin Peaks, Psycho, L'isola del dottor Moreau, Poltergeist, La zona morta, Accadde domani etc etc etc, e un conto è invece PLAGIARE visto che il comandante Kobayashi ha guarda caso lo stesso nome dell'avvocato dei Soliti Sospetti.
Inoltre la vignetta in cui i Dylan sono intorno alla plancia di comando è praticamente identica alla scena del film Avengers in cui loro sono intorno al tavolo sull'astronave di Nick Fury e tutte le scene in cui si vedono le astronavi sono ispirate a quelle di Orfani. O meglio, sarebbero identiche se Mari sapesse disegnare, e invece lo capisco anche mio cugino che ha letto l'album in braille che i personaggi sono tutti storti e Dylan non somiglia per niente a quello di ROI che è l'unico veramente riconosciuto da noi lettori.
Che poi un robot che si chiama numero 5, secondo voi Recchioni ha copiato da Corto Circuito o da Cyborg 009?
Ah, e questo penso sia la prova definitiva: a un certo punto uno dei Dylan dice "Porca puttana!", proprio come Peter Finch nel famoso monologo di Quinto Potere, "Sono un essere umano porca puttana! La mia vita ha un valore!", ed è ironico che sia proprio un androide che umano non è a sottointendere questa frase, insomma pare proprio fatto apposta, e aggiungerei con scarsa fantasia.
[probabilmente dice "figlio di puttana" ma è comunque un atto contro i valori cristiani e questo basta!]
Quindi, riassumendo, hanno voluto cambiare ma io sinceramente 'sto gran cambiamento non l'ho percepito.
Cioè, se proprio devo fare un'analisi seria di questo numero posso dire soltanto che il principale punto di distacco di questa fase 2 con il periodo precedente è che Dylan non ha più i calzini. La cosa è anticipata dalla copertina e viene ripresa più volte nell'albo.
Cioè, è un anno che ce la menano con fase uno fase due fase tre e l'unico cambiamento che fanno è stato togliere i calzini. Peggio delle basette di Nathan Never. Che poi le Clark senza calze è praticamente impossibile portarle, almeno che non gli abbiano messo i "fantasmini", che per l'indagatore dell'incubo avrebbe anche un senso.
Probabilmente c'è anche dell'altro che ora mi sto scordando, tipo che Dylan si fa la barba senza schiuma come Wesley Snipes in Expendable 3 o che con la nuova grafica hanno risparmiato sul colore del logo e del bollino del prezzo ma mica ce l'hanno fatto pagare meno. E altro che mi verrà in mente.
Scusate la lunghezza, ma sono cose che andavano dette!
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roberto recchioni,
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Mettiamola così, il sottotesto meta-editoriale di cui sopra -una volta venutone a conoscenza- può interessarmi il giusto, senza che lo debba ritenere indispensabile per fruire pienamente della storia: questa ha la capacità di funzionare bene anche al netto dell'intento metafumettistico, che tutt'al più la può rendere diversamente profonda (non più profonda in assoluto). Detto ciò, questo androiDylan fanta-horror di Spazio profondo -col suo essere sospeso fra Punto di non ritorno e una punta di Hellraiser- mi è piaciuto...
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