24.3.14

Chiedimi se sono felino


Ci sono certe date che portano con sé impressioni da altri tempi e altri luoghi, ricorrenze personali, associazioni mentali che legano a quegli istanti una processione di emozioni. Oggi è il 24 marzo e questo ogni anno mi ricorda la storia di Kevin Delaware e del suo leone Rufus.

Questa storia inizia nel 1973, Donald il padre di Kevin era un dipolomatico che lavorava nell'ambasciata americana in Kenia e già da qualche anno si era trasferito con tutta la famiglia negli appartamenti messi a disposizione all'interno dell'area dell'ambasciata.
Fu proprio lì, il 16 agosto del 1973 che da uno degli affacci sul retro della casa fece capolino lo sguardo spaventato di Rufus.
Il cucciolo aveva allora solo qualche mese e la madre era probabilmente stata uccisa durante una battuta di caccia. Il piccolo piangeva e fu proprio Kevin a trovarlo: aveva soli 4 anni al tempo e se ne entrò in casa trascinando quel fagottino peloso che cercava di sollevare. Tutti sgranarono gli occhi.

Da allora i due cuccioli divennero inseparabili.
Rufus e Kevin facevano tutto insieme. Andavano a scuola, giocavano, dormivano, mangiavano.
Una simbiosi perfetta, due amici con gli stessi gusti e la stessa gioia di vivere. E crescevano.






Rufus era diventato uno della famiglia. Si sedeva a tavola e guardava la tv insieme agli altri. Gestiva i propri spazi come un qualsiasi animale domestico, era docile e giocherellone, e soprattutto viveva per Kevin. Lo seguiva come un'ombra.



E cresceva. Sano e forte. Un leone meraviglioso.



Nel 1982 Donald Delaware fu richiamato negli Stati Uniti per un incarico affidatogli dall'allora amministrazione Reagan, era una svolta per la sua carriera e non poteva di sicuro rifiutare. Questo però significava dover abbandonare il Kenia e rimpatriare con tutta la famiglia. Tutta la famiglia tranne Rufus.
Kevin aveva tredici anni e ovviamente non prese molto bene la cosa. Pianse per settimane ma alla fine dovette cedere.



Il 16 ottobre del 1982 Rufus venne liberato nella savana e seppur con diffidenza iniziò a interagire con i gruppi di leoni che al tempo abitavano numerosi il parco nazionale Tsavo East. Dopo qualche ora era solo una macchia indefinita nel fuoco del tramonto.

Sembrava una storia conclusa così. E invece, divenuto maggiorenne, Kevin decise di intraprendere un viaggio tra i luoghi della sua infanzia.


È proprio il 24 marzo 1987 quando parcheggia la jeep all'ombra di una roccia e si appresta a consumare il suo pranzo riscaldato nella gavetta, quando all'orizzonte scorge qualcosa che si muove, un puntino sempre più definito che corre veloce verso di lui. Giunto a qualche decina di metri lo stupore che si dipinge sul volto di Kevin è qualcosa di impagabile, quella palla di pelo che gli si fa incontro è proprio Rufus.
I due si guardano come se il tempo non fosse mai passato, come se quell'amicizia fosse stata più solida di qualunque distacco, come se le differenze di specie non interessassero il loro legame e i loro sentimenti. Come.
Il 24 marzo 1987 Kevin fu divorato da Rufus che lo azzannò alla giugulare senza nemmeno fermare la sua corsa, secondo la testimonianza di un ranger che vide la scena dalla sua torretta d'osservazione il felino si avventò sul povero ragazzo senza dargli nemmeno il tempo di rendersi conto di quel che stava succedendo.
Aveva le braccia aperte come a cercare un abbraccio che probabilmente arrivò in modo troppo irruento.
Morì con un sorriso incredulo che gli impreziosiva il volto insanguinato.




Già dopo poche ore Kevin e Rufus erano finalmente una cosa sola.

Ecco, a me il 24 marzo ricorda questo. Che ci sono certe amicizie che vanno al di là del tempo e dello spazio, che non importa se è un'ora o vent'anni a dividerti, perché le nostre vite iniziano sempre dall'attimo successivo in cui ci siamo lasciati. E mi ricorda anche che se c'hai degli amici stronzi va sempre a finire che prima o poi quello che se la prende in culo sei tu.












10 commenti:

  1. Hai preso la parte sentimentale di me, l'hai accompagnata in Africa, l'hai illusa e poi l'hai lasciata lì a soffrire.
    La mia parte stronza, invece, sta ridendo tantissimo :)

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    1. non c'è niente da ridere: ai leoni la carne umana fa malissimo!

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    2. Ma noi possiamo sempre imparare dall'errore del povero Kevin, e quindi andare incontro agli amici stronzi solo se armati fino ai denti...

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    3. armati noi, dici. no perché se sono armati gli amici siamo punto e a capo

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    4. Potremmo pure essere armati contemporaneamente (tipica situazione di stallo da guerra fredda)

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    5. con tutti 'sti animali è più una situazione di stalla.

      comunque, come disse oggi Putin teniamoci in contatto dai. Facciamo che ti chiamo io. Diciamo che siamo in pausa di riflessione...

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    6. Ci sto...però se chiama Berlusconi diciamo che siamo momentaneamente non raggiungibili e che si prega di non lasciare nessun messaggio, così non verrà richiamato il prima possibile

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    7. se chiama Berlusconi gli diciamo che siamo i nipoti di Putin.

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    8. E' appena uscito il trailer di Hercules
      https://24.media.tumblr.com/1b2bdd375312a1f70de296bbd7297571/tumblr_n30c6xuL171s3y9slo1_500.gif
      Non ce la posso fare

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    9. non ce la può fare nemmeno lui mi sa, che anche se non c'è l'audio mi pare che un bestemmione sia rimbombato bello forte nella grotta

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È l'ultima cosa che potrete dire in questo posto. Pensateci bene prima di scrivere le solite cazzate...