19.12.13

Il buono, il brutto, il frollino






Quello qui sopra è il biscotto che mi è capitato in mano stamattina a colazione.
Fuori c'erano tre gradi e le auto iniziavano a sfrigolare sull'asfalto ghiacciato, le micie se ne stavano ancora tra le coperte. Io facevo colazione, io e lui: il biscotto.

Lo guardavo, lui mi guardava. Fisso. Come quelle scene di duelli a occhi socchiusi e musiche evocative che si vedono in tv.
Ma l'unica musica di quel momento era la brina della ringhiera, che iniziava a crepitare violentata dai raggi arancione del sole.
Io lo guardavo, lui mi guardava.
Mi guardava come se ci fosse stata per lui una possibilità, con l'espressione strafottente e incazzosa di chi ci crede davvero, di chi sfoga, nell'odio di un qualcosa più grande di lui, la sua per sé incomprensibile inadeguatezza.
C'è stato un momento, giuro, in cui quello sguardo si è fatto così tagliente da farmi improvvisamente dubitare. Se avessi ragione tu, biscotto ho improvvisamente pensato, se il mio essere forte di questa posizione si rivelasse solo l'imbroglio di un gigante dai piedi d'argilla.
Ho pensato, senza darlo a vedere però. Mai mostrare al nemico la propria debolezza, a meno che non sia per qualche specifica e studiata strategia. Così direbbe Sun Tzu. Ma sono convinto che biscotti così in Cina mica li avessero. Forse qualche sacchettino di frolla con la frasetta dentro, ma biscotti così spaventosi no, anzi, ora capisco perché i gatti non si sono presentati a reclamare la ciotola stamane.

L'ha cambiato, per un attimo l'ha cambiato quello sguardo. Passando forse dall'incutere al provare paura, in quel misto di preoccupazione e sfrontatezza che solo i biscotti al muesli riescono a trasmetterti. Ma è stato davvero un istante impercettibile, forse solo strategia. Già...

Non l'ho distolto, no, non gli ho dato la soddisfazione di distogliere lo sguardo, di lavarmi la coscienza con qualche azione codarda, trucchetti da combattenti senza onore.
No, ho continuato a fissarlo.
Lui ha continuato a fissarmi.
Davvero, meritava lo rimettessi nella scatola. Gli onori che si devono agli eroi.
E fissandolo l'ho mangiato.

Perché alla mattina non mi si deve rompere il cazzo.

4 commenti:

  1. è chiaramente la biscottificazione di un demone giapponese. ti senti bene, sì?

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    1. mi hanno detto di non rispondere a questa domanda...

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  2. Quello sguardo lassù instilla più di un dubbio...e se tutti noi, alla fine, non fossimo altro che il sogno di un biscotto al muesli?

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È l'ultima cosa che potrete dire in questo posto. Pensateci bene prima di scrivere le solite cazzate...