23.8.13

L'oste fa un...


Ho perso due libri.
Davvero, non so dove siano.
Di solito la mappa mentale del mio caos risulta ben dettagliata anche all'oltrepassare delle cosidette pareti domestiche. La roba che è sul pavimento, da schivare quando mi alzo ed è buio, quella maglia che finché non mi serve mi sembra giusto rimanga nascosta in un determinato scatolone, il barattolo della paprika dolce che pare animato di vita propria e si sposta. Ma non per scherzo, vaga...

Comunque, quei due libri non so proprio dove siano.
Uno è 'La fine del mondo e il paese delle meraviglie' di Murakami. Lo stavo leggendo. Era in macchina, l'ho portato su. Poi basta. Sparito. Nemmeno la foto sui cartoni del latte.
È che boh, pare quasi faccia parte della storia. Cioè, che la sparizione c'entri, che sia sparito a tutti quelli che lo stavano leggendo. In quel punto preciso, dico. Non so.

L'altro è 'Sweet Salgari'. L'ho prestato a qualcuno. Di sicuro. Ma non so chi.
Io c'ho in giro roba dal '90. Cassettine, libri, dylandog. Però so bene dove sono, so chi ce li ha, come stanno, so se esistono ancora, ho in testa la classifica con le probabilità di rivederli.
Ma questo no, non ne ho idea.

La collanina che indosso l'ho persa due volte. Una volta in mare, ma si è fatta ritrovare.

Ho perso una ruota della bici parecchio tempo fa, ma non abbastanza da non essere qui a raccontarlo.
E treni. Non tantissimi, ma alcuni che mi han fatto sudare sì.
Ho perso quella maglietta dei Ghostbuster che tanto adesso mi sarebbe larga, e il cd in francese di Carmen Consoli. Le mollette da stendere, quelle proprio non so dove finiscano.
Ho perso mia morosa una volta, in aeroporto a Madrid. E cestini pieni al supermercato, che mi sa che c'è uno che mi segue e m'incula la spesa ogni volta.

Ho perso gli occhi a vederla allontanare sperando che si girasse, e li stringevo forte per domare la miopia, e lì un po' di me l'ho perso.

E ho perso chiavi, tappini delle valvole della bici, password, idee, foglietti, tempo, vita, rullini, numeri di telefono.
Ho perso, ma mai perduto. Ché ogni vuoto si è sempre rivelato spazio per qualcosa di nuovo.

Ma quei due cazzo di libri no!


11 commenti:

  1. il salgari che ho io giuro che è mio!

    (è particolare il costrutto di voi veneti. credo che solo voi diciate "mia morosa", senza l'articolo davanti. attendo cmq conferme. o smentite, insomma.)

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    1. Beh, dato che morosa è una parola veneta è particolare il costrutto degli altri...

      comunque il determinativo davanti ai singenionimi (e per estensione e spirito cattolico ci tirerei dentro anche morosa) è tema ampiamente dibattuto, ma ognuno poi fa comunque quel cazzo che vuole.

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  2. Ecco. Giusto perché parli di libri e c'è l'immagine della Persia, mi hai ricordato che non so più dove io abbia messo "leggere Lolita a Teheran" e lo avevo appena ricomprato. Cazzarola.
    Non è che l'immagine è un indizio per ritrovarlo?
    Io dico " il mio moroso", ma sono lombarda non faccio testo. Mangiamo articoli a colazione e li sputiamo fuori quando parliamo.

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    1. Confermo, sono cresciuto in Lombardia e dico 'la mia moglie'.

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    2. e sui treni cha hai perso ci credo, dopo che eri salito sul mio che poi non era il tuo...

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    3. @RW se vuoi ti dico come finisce e morta lì (morta lì inteso come modo di dire, no che lei muoia eh... cioè, lei muore... vabbé, non importa..)

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    4. @Giack Ah, volevo dirti che mi sono scopato la tua moglie, si smette mai di imparare qui

      Sì, ma lì quello che stava per perderlo eri tu, mica io... ^_^

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    1. La stessa cosa che mi ha detto anche lei... ^__^

      Senti, utilizziamo questo spazio privato per una comunicazione privata, Treviso Comics 28-29 settembre, capiti?

      Poi se vuoi ci sarebbero Recchioni-Mammuccari a presentare Orfani il 4 ottobre a Padova, ma è di venerdì. Te lo segnalo solo perché so che Recchioni ti sta simpatico.

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    2. Treviso di sicuro, anche la mia moglie, che mi ha già organizzato un bel viaggio in Portogallo il primo novembre per impedirmi di venire a Lucca, si sta impegnando per lasciarmi quel fine settimana libero... ops, temo che adesso dirai che tu non ci puoi più venire...

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    3. siamo mica al Bagaglino qui.

      Comunque no, non ci posso più venire.

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È l'ultima cosa che potrete dire in questo posto. Pensateci bene prima di scrivere le solite cazzate...