1.9.14

DAI, DAI, DAI... LAN!


Leggo Dylan Dog dal primo numero quindi è mio.
È mio è non me ne frega un cazzo, per quel che mi riguarda l'unico e vero Dylan è quello con la camicia azzurrina delle copertine iniziali del mitico Claudio Villa. E anch'io ogni giorno per andare in ufficio mi metto una camicia azzurrina, perché è questo che è il Dylan originale, è così che dovrebbe essere sempre.

In realtà io nell'86 avevo dieci anni e leggevo il Più. L'unico indagatore che conoscevo era l'ispettore Bobop e Slurp era il solo mostro che avevo finora incrociato fumettisticamente, ma ecco, in questo periodo di cambiamenti dire "io lo leggo dal primo numero" pare essere il mantra che ripetuto tipo mille volte dà diritto ad essere sceneggiatore per un giorno, anzi, ti investe del titolo di gran custode del personaggio originale.

Seguivo proprio in questi giorni tutte le polemiche veteroanimaliste a seguito dell'Ice Bucket di Dylan Dog (se volete, donate!).

Perché gli animali sono tutti carini e coccolosi, e le lumache sono immuni all'arsenico, e non serve a nulla testare i cosmetici sui coniglietti che sono già bellissimi così, e Dylan non ucciderebbe mai un animale nemmeno se fosse per salvare la propria vita perché il nostro Dylan è duro e puro, vegetariano e animalista e noi lo sappiamo e voi non potete impossessarvi del NOSTRO personaggio per fargli fare la pubblicità agli scienziati che curano le persone vivisezionando gli animali (che sono carini)

Già.
Sì beh, a parte i ratti naturalmente.


È che ovviamente tendiamo a ricordare solo ciò che ci fa comodo e contribuisce alle nostre tesi.

Dylan Dog sta cambiando, e i cambiamenti minano la tranquillità che ci avvolge all'interno della nostra routine. Ci tocca ripensare, rielaborare, spostare il punto di osservazione per capire, pensare di nuovo, mettere in discussione, ridiscutere meccanismi rodati della nostra lettura. Insomma, è un fastidio.

Se poi ci aggiungiamo che siamo nei tempi di facebook, l'era in cui esprimere un'opinione è diventato un dovere più che un diritto, dove non condivido le tue idee ma farò di tutto per trollarti sui social, beh, mi pare ovvio che qualunque (qualunque) argomento troverà il suo valido e rumoroso oppositore, gran cavaliere della tastiera, paladino degli haters e dell'analfabetismo funzionale (vedi post della scorsa settimana).

Va da sé che c'è pure chi ha rotto il cazzo per questa

Come se non fosse mai successo, tra l'altro.




No vabbé, quest'ultima non vale.




Però, grazie alle mie amicizie altolocate, ho la possibilità di mostrarvi in anteprima la copertina del numero 339.


E anche quella del 340 ispirata a quella del Giovane Holden.


Comunque, Dylan Dog sta cambiando. Finalmente.
Se ne uscirà da quel limbo atemporale da clessidra di pietra e ritornerà nel presente.
Magari non mi piacerà, magari il telefono che parla, Bloch in pensione, John Doe Ghost, la spider al posto del maggiolone (no, questa l'ho inventata io, ma era il soggetto che avrei voluto scrivere per il 339, perché Dylan è anche mio è bisognerebbe considerarci di più noi lettori).


Magari sarà riscoprire qualcosa, invece, quella necessità di essere stupiti che da ragazzini è così facile soddisfare, magari sarà come rivedersi dopo tanto tempo, ricominciare dall'attimo in cui ci si era lasciati.

(Fatto sta che settimana scorsa ho traslocato qui a Milano i Dylan Dog e sono sei borse dell'Auchan.)

Vabbé, di cose da dire ce ne sarebbero, ma se proprio dovessi chiudere con qualcosa che sia ben augurale per questa nuova avventura, beh, c'è questo fatto che mi è successo la scorsa settimana in una nota fumetteria milanese. Me ne stavo lì a sfogliare non so cosa, quando a un tratto una voce dietro di me si rivolge al commesso e gli fa: "ma ce l'avete qualche numero vecchio di Dailan Dog?".
Dailan. Quand'è stata l'ultima volta che l'ho sentito? Nel '92 forse... Anzi, non sentivo più dire Dailan dal '92.(cit.)
A me è sembrata una cosa bellissima, insomma, mi ha ridato un po' di speranza nell'umanità. Poca eh, solo per un attimo. Che poi c'è stato quello che ha chiesto se la serie d'ora in poi sarà sempre ambientata in un futuro fantascientifico...

(E comunque Recchioni, da quando mi ha fatto conoscere Halt and cacth fire può fare il cazzo che vuole...)


7 commenti:

  1. Quel fumetto che facevano quando eravamo giovani (gran custodi del primo numero o della sua prima o seconda ristampa)...ecco, quel Dylan Dog lì. Forse hanno ricominciato a farlo per davvero. Cambiando, certo, ma hanno ricominciato...per il prosieguo dell'impresa -al netto, ovviamente, dei tizi di cui sopra (probabilmente speranzosi in un futuro Dylan totalmente intercambiabile con Nathan Never)- un rinnovato zinzino di speranza nell'umanità vorrei provare ad avercelo pure io.

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    1. lascia perdere... è dal '76 che l'umanità non ha più speranza!

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  2. Stupendo il tuo post! Spero non ti spiaccia, l'ho condiviso sulla pagina non ufficiale di Dylan, scusa, DAILAN, di cui sono amministratrice su Facebook. ;)

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    1. No, ma figurati... ho già fatto partire la denuncia per plagio.

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    2. Ok. senza una denuncia non sono mai tranquilla, ti ringrazio per l'attenzione!

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È l'ultima cosa che potrete dire in questo posto. Pensateci bene prima di scrivere le solite cazzate...