30.6.11

TRAMA - ovvero mio cuggino sa un colpo segreto che se te lo dà dopo tre giorni muori




Mi sono imbattuto in TRAMA passandoci sopra con le unghie. La copertina rigida e telata ha la consistenza perfetta per essere morbosamente fastidiosa. Quel grattare ruvido che ti graffia i timpani quando distratto l'accarezzi.

E il senso di TRAMA inizia proprio lì, in un gesto inconsulto, nell'inconsapevole varcare del limite di sopportazione.
La storia è malevola, crudele: ma non per gli argomenti toccati, non per come si dipana, non per l’angosciante tortura che vediamo perpetrare a due banali rappresentanti di un banale ceto medio. No!

La storia è cattiva perché ti porta dove ti vuol portare e poi se ne va. Come un meticoloso scacchista autistico sistema tutti i pezzi sulla scacchiera, con precisione millimetrica al centro di ogni casella, ti invita a sederti, accarezzi il pedone per fare la mossa d’apertura e, nell’attimo in cui tu abbassi gli occhi per iniziare la partita, se ne va. E tu rimani così, con a mezz’aria quella tua voglia di giocare sospesa tra le dita. Incredulo. Guardi sotto il tavolo ma lui non c’è. Ti ha fregato.
Ecco TRAMA è questo. Ti abbandona quando tu ti illudi che stia per iniziare. E’ un lungo e inquietante flashback che prepara un racconto che non c’è.

Un horror che è sadico con il lettore ancor più che con i protagonisti. Perché ti prende alla sprovvista, si conclude quando meno te lo aspetti, come meno te lo aspetti e scivola lentamente dalle pagine ai ricordi più prossimi, strisciandoti dentro.
Striscia, tra le pieghe più isolate su cui si avvolgono i pensieri, striscia, avviluppandosi agli interrogativi della quotidianità, sostituendoli, si insinua lentamente alla ricerca di una consapevolezza che non hai. Ti appare di fronte all’improvviso, come i fanali di un tir nella notte, con quei suoi personaggi improbabili, atroci, eppure talmente reali da sorprenderti inquieto.
Ti stringe alla carotide con il laccio della sua incompletezza e striscia, fino a scavarsi un angolo tra le ansie più ataviche.

TRAMA è il concentrato delle angosce che ti passano per la testa nei tre giorni successivi a quando Ken Shiro ti ha detto che tra tre giorni morirai.
Ruvido e fastidioso.
Come la copertina.

2 commenti:

  1. ci piaceva "dalla parte di Topper Harley"

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  2. sì, ma perculare uno che fa aikido non è mai il caso...

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È l'ultima cosa che potrete dire in questo posto. Pensateci bene prima di scrivere le solite cazzate...